Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino
Flavio Vegezio Renato, scrisse una frase bellissima dedicata alla guerra: “Si vis pacem para bellum”, in italiano la traduzione sarebbe “Se vuoi la pace, preparati alla guerra”. Questa frase mi ha sempre affascinato fin dalla tenera età e credo che sia una delle frasi che più si allineano non solo con la società odierna ma anche con tutta una serie di finezze del carattere umano. Ovviamente, non siamo qui per citare l’uomo ma per parlare di un seguito che ha tutte le carte in regola per essere uno dei migliori strategici attualmente in circolazione: sto parlando di Shogun 2 Total War.
L’ONORE DEI SAMURAI
Shogun 2 Total War si apre nella sua magnificenza con uno dei filmati in CGI più straordinari che abbia mai visto, talmente curato per animazione e dettagli che non sfigurerebbe neanche al cinema come corto d’animazione. L’introduzione appena citata ci mette nei panni di un signore della guerra, inserito nel periodo storico del Giappone feudale (1545) a una decina d’anni di differenza dal primo capitolo del gioco. Il paese, che una volta era unificato e ora preda di continue lotte intestine fra tre diversi signori della guerra – noi vestiremo i panni di uno di questi Daimyo e avremo la possibilità di conquistare sia con la spada che con la testa grazie ad una serie di opzioni diplomatiche, economiche ma anche militari. Fra le grosse novità di questo capitolo, segnalo che il gioco è stato riportato più sulla riga degli scontri all’arma bianca che quelli con la polvere da sparo (comunque presente): notizia assai ghiotta per quelli come me che si vogliono godere gli scontri ravvicinati più che dalla distanza.
GUERRA TOTALE
Trascurando il tutorial assai gradito all’inizio del gioco, possiamo parlare subito del gameplay che si differenzia nel menù principale sia per il singleplayer che per il multiplayer. La campagna principale prevede una scelta libera del livello di difficoltà liberamente ispirato alla conquista delle province: avremo dunque la scelta del “facile” con solo 25 province, quella “media” con 40 e quella “difficile” con 60 province che per l’occasione è denomina “Dominio del mondo”, davvero azzeccato: altro fattore molto importante per la scelta della difficoltà è la sua tempistica tant’è che il dominio delle varie province, dovrà avvenire entro una data prestabilita che è il 1575 per la campagna breve e il 1600 per le due più lunghe. Questa curiosa scelta di gameplay influenza notevolmente l’andamento del gioco perché se da una parte lo scopo della conquista è il tassello principale, sappiate che nel gioco si potranno usare vari stratagemmi di conquista ma che il nemico non se ne starà sicuramente con le mani in mano a farsi conquistare: insomma, dei tre clan, tutti vogliono diventare Signori del Giappone.
Dopo la scelta della difficoltà, il giocatore si ritroverà a scegliere fra ben nove clan disponibili che a loro volta avranno delle peculiarità base: più o meno come succede negli RPG, anche qui potremo trovare dei bonus per quanto riguarda la politica, le forze militari, la costruzione o l’arruolamento di determinate milizie. La scelta di una famiglia anziché un’altra, comporterà una variante davvero forte sull’andamento del gioco cosi come importante sarà la sua disposizione all’interno della mappa strategica. Ma come si svolge il gameplay vero e proprio del gioco? A differenza di altri RTS in tempo reale (alla Starcraft 2), qui dovremo ponderare delle scelte militari e diplomatiche prima di muovere guerra su un’altra provincia – grazie a dei turni potremo determinare quante e quali forze dislocare sul territorio, oppure scegliere la via della pace e del dialogo: non sempre però le questioni diplomatiche vanno come devono e li la guerra sarà inevitabile. Ma attenzione, la gestione della famiglia cosi come quella dei generali, sfocerà in scelte che cambieranno radicalmente tutto l’assetto della battaglia e del raggiungimento di alcuni determinati obbiettivi. Sono state poi introdotte diverse possibilità di interazione con gli eserciti rivali come ad esempio la possibilità di offrire bene di primo livello, scambiare ostaggi nemici o addirittura la cessione di alcune aree della mappa già conquistate. Ritroveremo anche gli amati agenti di infiltrazione che per l’occasione guadagneranno punti man mano che le loro missioni avranno successo per poi diventare sempre più forti e micidiali nelle missioni avanzate. Fra le novità delle truppe invece, segnalo la presenza degli immancabili “eroi” (da Warcraft 3 in poi, tutti a fare gli eroi) che altro non saranno se non unità di Elite che potranno realmente influenzare l’esito di una battaglia grazie alle loro opzioni di ingaggio.
Ovviamente, le novità non si fermano qui anzi, porto alla luce l’ottima gestione non solo delle battaglie via terra ma anche di quelle via mare…insomma, è guerra totale da ogni fronte. Per l’occasione, l’uso di forze marine è stata rivista e corretta, rendendo il titolo meno action e più gestionale di quello che accadeva nel primo capitolo. Due le migliorie che mi hanno impressionato negli scontri navali: la gradita possibilità di piazzare delle mine sul campo (mare) di battaglia ma anche l’ottima fisica ricreata negli scontri fra le varie imbarcazioni che fisseranno per davvero il bilanciamento fra mezzi in movimento e mezzi statici – con gli alti e i bassi che manovre del genere possono ovviamente portare all’uso della flottiglia. Insomma, dal punto di vista strategico, sembra che questo Shogun 2 Total War non metta da parte davvero nulla e anzi, la carne al fuoco e tanta e tutta di ottimo taglio.
Per chi invece si vuole buttare a capofitto nelle battaglie online, sappiate che nel multiplayer sarà possibile scontrarsi in 4 contro 4 e a giudicare dal numero di soldati di una sola fazione, devo dire che le forse in campo saranno migliaia. Notevoli anche le ore dlle sessioni che potrebbero protarsi anche per diverso tempo se lasciate nella modalità libera. In ultimo, abbiamo la personalizzazione del nostro Avatar con centinaia di elementi che verranno sbloccati durante le vittorie del tutto simili alla gestione di un personaggio come avviene nei GDR.
ONORE GRAFICO
Taglio subito la testa la toro, la grafica di Shogun 2 è sontuosa, maestosa e curatissima sotto ogni punto di vista: la ricostruzione di un Giappone feudale davvero vivo e pieno di colori, lascia davvero senza fiato. Certo, avvicinando la telecamera sul campo di battaglia, noterete come le unità del medesimo gruppo sono sostanzialmente tutte uguali ma c’è da dire che anche grazie all’uso del cambio delle stagioni (che influisce notevolmente anche sul gameplay), le armature vengono logorate dal tempo cosi come gli ambienti subiscono le chiare mutazioni del cambio stagionale. Tornando a bomba sulla gestione delle unità, posso inoltre dirvi che durante gli scontri, si muoveranno centinaia di soldati sia a piedi che a cavallo e che realizzeranno delle sequenze di scontri davvero esaltanti: avvicinarsi con la telecamera durante una avanzata di cavalieri o mentre le truppe scalano le fortezze, lascerà davvero senza parole anche il giocatore più smaliziato. Gli effetti di luce sono eccellenti cosi come quelli particellari legati al fumo o al fuoco. Altra cosa che stupisce è il piano di battaglia, ricco di dettagli come alberi, fiori e fili d’erba.
Fra le magagne tecniche invece, poco da segnalare. Shogun 2 non soffre troppo di problemi grafici o estetici ma devo dire che alcune situazioni più concitate delle battaglie, hanno messo a dura prova anche la macchina su cui è stato testato il gioco con 4GB di Ram e scheda video da 1GB, certo che però si sta parlando di tutti i dettagli al massimo e con una risoluzione di 1920×1200 pixel. Purtroppo, non abbiamo proprio capito perché alcuni rallentamenti si presentano anche nella mappa tattica che non visualizza a schermo tutte le unità che invece vengono mosse sul campo di battaglia…una futura patch per correggere questo problema, potrebbe essere vista assai bene ma per ora non è un grosso problema.
SHOGUN 2
Il nuovo lavoro di Creative Assembly è uno strategico emozionante e divertente, rifinito alla perfezione in ogni sua parte, sia dal punto di vista del gameplay che su quello grafico. Lo studio di realizzazione è riuscito a tirare fuori dal cilindro un titolo immenso e terribilmente affascinante che ci regalerà decine e decine di ore di gameplay sia nel giocare alla campagna che nell’impegno del multiplayer. Posso dunque consigliare Shogun 2 a tutte quelle persone che vogliono avere per le mani un gestionale degno di tale nome senza mezze misure e con un comparto tecnico davvero eccellente. Per ultimo, nella realizzazione tecnica, segnalo anche la parte audio completamente tradotta nella nostra lingua. Purtroppo, alcuni termini non mi sono sembrati troppo in linea con un Giappone Feudale del 1600 ma è sicuramente un piccolo errore facilmente archiviabile.
Votazione finale: 97/100