Recensione di Alessio Arciola
INTRODUZIONE
Con questa nuova incarnazione – che altro non è che la trasposizione per console casalinghe di Samurai Shodown: Edge od Destiny uscito su sistemi arcade da tempo – la serie Samurai Shodown fa per la prima volta il suo ingresso nel mondo della nuova generazione cercando di migliorare quell’aspetto 3D che da qualche tempo è il maggior cruccio della serie.
L’IMPORTANTE E’ MENARE LE MANI… CON UN CERTO BUON RITMO
Oltre alla modalità storia in Samurai Shodown Sen è possibile anche accedere ad altre due modalità di gioco – oltre all’arena di pratica dove potremo scegliere il combattente e sfruttare un nemico fermo per imparare al meglio le mosse. La prima è la modalità Versus in cui potremo scontrarci direttamente con l’avversario che vogliamo semplicemente scegliendolo subito dopo aver scelto il nostro personaggio. La seconda modalità invece è la Survival dove dovremo cercare di sconfiggere l’intero roster del gioco utilizzando sempre lo stesso personaggio ed evitando i due KO – al solito al termine dei match guadagneremo sempre un po’ dell’energia persa per colpa dei nostri avversari.
Tutte queste modalità – ad eccezione della storia che ci vede obbligati a seguire un percorso pre-definito – possono essere affrontate inizialmente con ben ventiquattro personaggi, più due boss che potremo utilizzare solo dopo averli sbloccati. Il roster comprende quindi un totale di ventisei personaggi perfettamente divisi tra nuovi arrivi e vecchie conoscenze, sono difatti tredici i personaggi della serie che andremo a riscoprire (Charlotte, Galford, Genjuro Kibagami, Hattori Hanzo, Haohmaru, Jubei Yagyu, Kazuki Kazama, Kyoshiro Senryo, Nakoruru, Rimururu, Sogetsu Kazama, Ukyo Tachibana e Wan-Fu) e tredici i nuovi che si aggiungono ai vecchi (i già citati Takechiyo e Suzu accompagnati da Angelica,Black Hawk, Claude, Draco, Gallows, Golba, J, Jinbei Sugamata, Killian, Kim Hye-Ryen e Valter).
Come nei capitoli precedenti ogni personaggio è ben caratterizzato da un proprio background e stile di combattimento oltre ad avere, caratteristica nata praticamente con questa serie, ognuno un’arma bianca differente, dall’ascia da vichingo alle katane senza ovviamente dimenticare spade, pugnali e lance. Ogni personaggio è caratterizzato da uno di quattro valori: Velocità, Abilità, Potenza e Scaltrezza – rispettivamente in inglese Speed, Skill, Power e Tricky. I personaggi contraddistinti dalla Velocità hanno dalla loro la rapidità dei movimenti sia nel camminare che nello scaricare i colpi. L’abilità contraddistingue invece i personaggi con un’ottima precisione nell’assestare i colpi. Potenza raccoglie tutti quei personaggi lenti e poco abili, ma forniti di potenti muscoli che permettono di danneggiare pesantemente l’avversario. Con l’attributo Scaltrezza infine vengono identificati tutti i personaggi che puntano più sull’evitare i colpi dell’avversario in modo da contrattaccare.
Queste quattro caratteristiche sono state gestite in modo tale da permettere a chi gioca di individuare immediatamente la tipologia di combattente a lui più adeguata, a differenza di altri picchiaduro infatti, in Samurai Shodown Sen la tattica è molto importante e per il giocatore che si dedica esclusivamente al mash-button – la pratica del premere a caso i pulsanti sperando in una combo distruttiva – l’avventura data dal gioco sarà deprimente. Il titolo di SNK Playmore basa tutto sul ritmo e non sulle sequenze combo tipiche di altri picchiaduro, ogni personaggio ha infatti un proprio set di mosse – poche a mani nude, soprattutto calci e molte con l’arma in possesso – e pur accumulando colpi a segno non sbloccheremo alcuna mossa spettacolare, piuttosto è il contrario, la barra Rage (rabbia) viene difatti caricata dai colpi subiti fornendo così al giocatore che sta perdendo la possibilità di sfruttare per un breve periodo una potenza maggiore dei suoi colpi che gli permetta di riportare il match alla pari o di vincerlo.
Il titolo offre infine un comparto multi giocatore disponibile esclusivamente online, comparto che permette al giocatore di affrontare altri combattenti sparsi per il mondo. Il sistema di scontri online gira senza particolari problemi tirandosi dietro solo i lunghi caricamenti pre-scontro che se erano già un problema in singolo, diventano ancor più pesanti online.
SCEGLI, ASPETTA… E PREMI QUEI PULSANTI
A rendere poi lento il tutto per il giocatore ci sono i lunghi caricamenti prima del combattimento, tempi decisamente ampi ed apparentemente non giustificabili visti gli spogli menu e la grafica delle arene e dei combattenti che non è certo alla pari dei capostipiti del genere – i quali hanno tempi di caricamento decisamente inferiori.
Il comparto audio non offre molto, dopotutto i picchiaduro non sono particolarmente noti per la cura dell’audio. Il tutto si attesta nella sufficienza con le tipiche frasi pre e post incontro e buone musiche che accompagnano il giocatore durante e al di fuori degli scontri.
CONCLUSIONE
Forse negli studi della SNK Playmore bisognerebbe fermarsi un attimo a pensare che i migliori titoli della serie sono quelli che vedono ancora i fondali disegnati a mani, i personaggi con aspetti decisamente “cartooneschi” ed una grafica 2D che seppur passi il tempo, sembra essere la giusta e corretta carta da giocare per i picchiaduro.
In conclusione Samurai Shodown Sen è un titolo adatto soprattutto ai cultori della saga che ritroveranno qui i loro personaggi preferiti accompagni da un pari numero di new entry che faranno la felicità di chi ama scoprire nuove mosse e stili di combattimento.
Il gioco è disponibile esclusivamente per sistemi Microsoft Xbox 360.