Era il 2015, la Blackwell Academy apriva le sue porte ai videogiocatori di tutto il mondo per far vivere loro le avventure di Max, una liceale col sogno di diventare fotografa e con l’abilità di riavvolgere il tempo all’indietro, cambiando il destino della sua vita e di quella di tutte le persone intorno a lei. È il 2024 e Max fa il suo ritorno con un attesissimo sequel e nuovi poteri in Life is Strange: Double Exposure.
Abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima i primi 2 capitoli della nuova avventura grafica Square Enix nella sua versione per PS5 e ve ne parliamo in una breve recensione a caldo senza voto, in attesa del rilascio completo. Cercheremo di limitare al massimo gli spoiler, ma per parlare della nuova meccanica di gioco è necessario accennare ad alcuni importanti avvenimenti della prima ora di gioco.
Life is Strange: Double Exposure | Provati i primi due capitoli
Due capitoli su cinque sono volati via in un trionfo di nostalgia ed entusiasmo. Max è ormai cresciuta e lavora presso l’Università Caledon, dove espone le proprie fotografie e tiene seminari agli studenti. Il suo passato continua a emergere e quasi subito ci viene lanciata la prima scelta importante che si ricollega al primo titolo della serie: dov’è Chloe?
Al momento però Max sembra volersi lasciare tutto alle spalle e ricominciare da capo, senza più riavvolgere il tempo e vivendo un’esistenza normale grazie ai nuovi colleghi e amici Safi (nell’immagine sopra) e Moses. Un misterioso e terribile omicidio però sconvolgerà la vita della giovane protagonista e risveglierà in lei un potere che non pensava nemmeno di possedere: la capacità di saltare tra le linee temporali, tra il mondo della morte e il mondo della vita, tra la sua realtà in cui l’omicidio è avvenuto e quella in cui non c’è mai stato.
Come nella tecnica fotografica della doppia esposizione, Max può percepire cosa accade nel mondo della vita, sentendo e vedendo le proiezioni sovrapposte, ma può anche usare dei portali per teletrasportarsi nell’una o nell’altra realtà.
Questa meccanica apre tantissime possibilità al gameplay che nelle prime ore tende a limitarsi al “rubare” oggetti da una parte per usarli dall’altra (cosa che non sappiamo ancora che conseguenze porterà) e origliare discussioni altrimenti inaccessibili. Più avanti però ci saranno sezioni più complesse e strategiche che chiederanno un maggior impegno nell’uso della meccanica e sbloccheranno anche qualche variabile interessante come lo scambio di oggetti tra le due linee parallele.
Associazioni misteriose, professori loschi, tematiche LGBT non forzate, scelte importanti, fenomeni paranormali e tanti colpi di scena, insieme a un gameplay intrigante di cui però dobbiamo ancora scoprire le vere potenzialità, sembrano riportare la serie allo stile di un tempo. I personaggi secondari sono memorabili e intriganti, umani e complessi, resi vivi da espressioni sempre più reali per gli standard della serie.
E non preoccupatevi se siete sensibili a sangue, suicidio o altri temi delicati perché la sezione Accessibilità delle impostazioni è ricchissima di opzioni adatte davvero a ogni esigenza che vi aiuteranno a vivere un’esperienza di gioco quanto più gradevole possibile.
Insomma, si prevede un grande ritorno con una storia avvincente e coinvolgente sotto tutti gli aspetti, ma è ancora troppo presto per un verdetto finale e per comprendere se l’effetto sia dovuto alla potente nostalgia che la serie evoca (nonostante si tratti davvero poco degli avvenimenti del primo capitolo al momento) o a un titolo che potrebbe centrare tutti i punti giusti.