Dopo una prova di quasi quattro ore di Star Wars Outlaws, abbiamo avuto il privilegio di intervistare Fredrik Thylander e Samuel De Vos.
La nostra conversazione ha toccato vari aspetti del gioco che ci hanno particolarmente colpito, come l’alternanza delle ambientazioni, le caratteristiche del mondo esplorato da Kay Vess e il Sistema di Reputazione.
Star Wars Outlaws si preannuncia come un’avventura ricca e profonda capace non solo di espandere ulteriormente l’universo narrativo della saga, ma anche offrire ai fan vecchi e nuovi un modo inedito ed emozionante per viverlo.
Un mondo di contrasti e dettagli
La prima impressione che Star Wars Outlaws lascia è la sua capacità di alternare ambientazioni vastissime con spazi ristretti e dettagliati. Da Toshara a Mirogana fino allo spazio aperto e alle navi imperiali, ogni ambiente è pensato per offrire un’esperienza diversificata al giocatore. Thylander sottolinea l’importanza di questa varietà come nucleo dell'”esperienza da canaglia”, permettendo al giocatore una libertà esplorativa senza precedenti all’interno dell’universo di Star Wars.
L’aspetto più affascinante durante la prova è stata la vivacità del mondo di gioco. Ogni angolo sembra nascondere storie pronte a essere scoperte dal giocatore. Questa attenzione ai dettagli non solo arricchisce l’esplorazione ma rende il mondo più credibile e immersivo. De Vos aggiunge che anche visivamente si è cercato di dare vita ad ogni scena con elementi dinamici che ricordano la realtà quotidiana.
Creare qualcosa di nuovo in un universo così ampio ed esplorato come quello di Star Wars presenta delle sfide uniche. De Vos parla della collaborazione stretta con Lucasfilm Games per assicurarsi che ogni elemento fosse autentico ma anche fresco e originale. Toshara ne è un esempio perfetto: ispirata alla savana africana ma con quel “twist alieno” tipico della saga.
Il Reputation System promette una profondità narrativa ed esperienziale notevole all’interno del gioco. Thylander descrive come questo sistema sia stato pensato fin dall’inizio per riflettere le scelte morali dei giocatori attraverso interazioni complesse con i vari sindacati criminali della galassia.
Per quanto riguarda lo stealth, viene descritto come elemento fondamentale dell’avventura che si evolverà nel corso del gioco grazie all’incontro con nuovi personaggi ed esperti che arricchiranno l’arsenale tattico a disposizione dei protagonisti.
L’utilizzo delle armi nel gioco segue una filosofia ben precisa: Kay può utilizzare armi trovate sul campo come potenziamenti temporanei piuttosto che portarsi appresso arsenali ingombranti. Questa scelta design riflette la natura agile e scaltra della protagonista, preferendo soluzioni rapide o stealth al confronto diretto quando possibile.
Thylander conclude sottolineando l’impegno nel bilanciare contenuti primari e secondari per mantenere l’esplorazione gestibile ma immersiva, permettendo ai giocatori una maggiore libertà nell’esplorare il mondo senza sentirsi sopraffatti dai compiti da completare.