Ancora licenziamenti nel mondo videoludico: Humble Games lascia a casa 36 dipendenti e i possibili sequel di molti titoli dell’azienda sono a rischio.
L’industria del videogioco, anche per via della sua “giovane” età, si ritrova di tanto in tanto ad affrontare delle crisi dovute, soprattutto, a cambiamenti strutturali e smottamenti vari del sistema, che portano a temere per il peggio. L’argomento più scottante di questo 2024 infatti, riguarda l’alto numero di licenziamenti a cui varie società sono andate incontro, tutte per motivi differenti probabilmente ma finendo col rappresentare un’endemia da non prendere sotto gamba.
Già a inizio anno, un dato aveva fatto storcere il naso ai tanti osservatori e appassionati che hanno potuto soltanto assistere, inermi, a licenziamenti di massa all’interno dell’industria. Il numero, a gennaio 2024, si aggirava intorno ai 6000 e, con l’avanzare dei mesi, non ha fatto altro che lievitare senza che nessuna società fosse immune al fenomeno. Ora, pare essere arrivato anche il turno di Humble Games.
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Come stanno le cose in casa Humble?
Humble Games, il celebre publisher di videogiochi indie, da qualche giorno è finito al centro di diverse polemiche, legate a una comunicazione non proprio efficace sulle sue prossime mosse. In un primo momento infatti, a causa del post via LinkedIn di Chris Radley, ex membro dello staff, il messaggio che era passato, pareva indicare una chiusura definitiva di Humble Games.
La situazione però, parrebbe decisamente diversa. Per cercare di chiarire i fatti dunque, è stata la stessa Humble Games a rilasciare una dichiarazione in cui venivano messi i trattini sulle T: è infatti vero che, come riportato anche da Radley sul post di LinkedIn, sono stati licenziati tutti i 36 dipendenti della società ma sono state smentite le voci riguardo la chiusura di questa che, secondo quanto detto dai dirigenti, starebbe semplicemente vivendo un periodo di “riorganizzazione” interno. Quest’informazione sarebbe stata ulteriormente dibattuta da Radley tramite un ulteriore post di LinkedIn.
Nella nota, scrivono che:”In questi tempi di difficoltà economica per la pubblicazione di giochi indie, Humble Games ha preso la difficile ma necessaria decisione di ristrutturare le nostre operazioni”. Viene inoltre sottolineato come “Questa decisione non è stata presa alla leggera, ma ha comportato una lunga riflessione e un’attenta analisi”.
L’obiettivo che Humble Games si sarebbe posto, parrebbe quello di:”garantire la stabilità e il supporto dei nostri sviluppatori e dei progetti in corso”. La nota si conclude, con una rassicurazione sulla continuità dei progetti e del work flow dell’azienda:”la ristrutturazione delle operazioni di Humble Games non avrà alcun impatto sulle operazioni di Humble Bundle”. Sul web, dopo la diffusione della nota, sono stati diversi gli attacchi che insinuavano che fosse stato scritto, avvalendosi di un’IA testuale anche se la società ha fortemente smentito.
Humble Games ha contribuito, negli anni, a portare sul mercato diversi titoli indie, molto apprezzati come Slay:The Spyre, Unpacking, Wanderson e tanti altri, per un ammontare di più di 50 giochi che rischiano di non avere un futuro. A oggi, ciò che è certo è che 36 persone sono state licenziate, andando a inserirsi nell’ampio quadro di licenziamenti che il 2024 ha portato con sé.