L’avvento degli smartphone ha segnato l’inizio di una nuova era nella comunicazione, portando con sé un enorme cambiamento radicale.
Questa rivoluzione tecnologica ha avuto come conseguenza diretta il declino dell’utilizzo degli SMS, un tempo considerati lo strumento principale di comunicazione.
Gli ultimi dati riflettono non solo come le tecnologie mobili abbiano trasformato radicalmente le nostre abitudini comunicative, ma anche come questo cambiamento abbia influenzato economicamente il settore delle telecomunicazioni in Italia.
Il calo vertiginoso degli SMS
Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha assistito a una riduzione drastica nell’uso degli SMS, passando da 77,78 miliardi di messaggi inviati a soli 4,10 miliardi. Questo calo del 95% riflette un cambiamento significativo nelle abitudini dei consumatori. Nel 2013, un utente medio inviava circa 70 SMS al mese; dieci anni dopo questo numero è sceso a soli quattro messaggi mensili.
Nonostante il calo nell’utilizzo degli SMS, ciò non significa che le persone abbiano smesso di comunicare. Al contrario, hanno semplicemente spostato la loro preferenza verso altri sistemi di messaggistica istantanea che sfruttano il traffico dati dello smartphone. Queste piattaforme hanno registrato un incremento del +2.370%, dominando il mercato con tre operatori principali che detengono l’82% delle quote.
L’indagine condotta da Assium (Associazione Utility Manager Italia) ha rivelato anche interessanti dinamiche economiche legate al settore delle telecomunicazioni. Negli ultimi dieci anni la spesa per i servizi telefonici è diminuita di oltre 6 miliardi di euro, attestandosi a 22,23 miliardi rispetto ai precedenti 28,22 miliardi del 2013. In particolare si è registrata una contrazione del -7% per la rete fissa e del -33,7% per quella mobile.
Parallelamente alla diminuzione dell’utilizzo degli SMS e alla riduzione della spesa in servizi telefonici tradizionali si è assistito a una crescita esponenziale nel consumo dei Gigabit: da uno scarso utilizzo medio mensile di 0,86 Gigabit si è passati ai colossali 21.25 Gigabit/mese nel corso del decennio analizzato. Ciò evidenzia non solo un aumento massiccio nell’utilizzo dei dati ma anche nella quantità di SIM attive capaci di generare traffico dati: ben 57,6 milioni nel corso del 2023.
Nonostante i cambiamenti radicali nelle modalità comunicative digitali e nella preferenza verso la messaggistica istantanea rispetto agli SMS o alle chiamate tradizionali voce rimangono relativamente stabili con solo un lieve aumento dai precedenti valori registrati nei dieci anni presi in esame dall’indagine Assium.