Continuano a scarseggiare le notizie positive nel mondo dei videogiochi complice anche l’ennesimo annuncio di enormi licenziamenti dentro una grande software house o un grande publisher. Questa volta è toccato a Electronic Arts, che ha licenziato il 5% dei suoi dipendenti.
Ogni singola volta che ci troviamo a dover scrivere questi articoli sul licenziamento degli sviluppatori legati al mondo dei videogiochi non possiamo far altro che pensare quanto possa essere brutto sapere di far parte dell’industria.
A differenza di quanto si vede in tanti altri settori legati al mondo della tecnologia, quella dei videogiochi è un’industria che ha dato motivo a tutti di pensare a una fragilità innestata nel sistema, in cui basta un gioco che va male o un azionista che si lamenta per vedere la propria vita cambiare in maniera radicale, quasi mai per il meglio.
Durante il corso del 2023 sono stati innumerevoli i licenziamenti che hanno funestato il settore in praticamente tutto il mondo, a esclusione forse del Giappone (che però ha altri problemi di cui dover tenere conto). Il 2024 è partito, se possibile, ancora peggio, con tanti analisti che parlano effettivamente di un crash dell’industria videoludica, più umano che economico però, guidato stavolta dall’ingordigia e dall’avarizia delle aziende che effettivamente hanno i soldi e che danno respiro alle software house.
L’ultimo nome ad attraversare questo genere di situazione è Electronic Arts, il colosso americano del mondo videoludico che tutti quanti noi conosciamo anche soltanto per essere la madre putativa di quella macchina di soldi chiamata EA Sports FC, ovvero il buon vecchio “FIFA”.
Le dichiarazioni di Electronic Arts
All’interno di una nota stampa rilasciata da Andrew Wilson, CEO di Electronic Arts, la compagnia dichiara che si allontanerà dallo sviluppo di future proprietà intellettuali su licenza confermando però la produzione di Iron Man e Black Panther, due dei videogiochi annunciati durante il corso degli scorsi anni basati sulla licenza Marvel.
Ad avere la peggio, in questo caso, è stato lo sparatutto in prima persona di Star Wars in lavorazione presso Respawn Entertainment, esattamente come è andata male anche a Ridgeline Games, la software house realizzata ad hoc per la creazione di esperienze narrative single player legate all’universo di Battlefield.
Qui sotto trovate un riassunto dei punti salienti del comunicato stampa con cui l’azienda ha ufficializzato la procedura
[…] Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo organizzato la nostra azienda per dare ai nostri leader creativi la possibilità di realizzare le nostre priorità strategiche: creare comunità online di massa, raccontare storie di successo e capitalizzare proprio sulle comunità nate intorno e dentro i nostri videogiochi. Tutto questo ci ha permesso di costruire esperienze più grandi e coraggiose, giocate da centinaia di milioni di giocatori e fan in tutto il mondo.
Come azienda siamo anche in ballo all’interno di un settore in rapida trasformazione, in cui le esigenze e le motivazioni dei giocatori cambiano e sono cambiate in maniera significativa. […] Il nostro settore è all’avanguardia nell’intrattenimento e, in un ambiente dinamico come quello attuale, stiamo migliorando il nostro modo di lavorare e continuando a evolvere la nostra attività.
[…] Stiamo eliminando i giochi e abbandonando lo sviluppo di future IP su licenza che non riteniamo possano avere successo in questo settore dalla continua evoluzione. Poter direzione meglio la nostra forza lavoro ci permetterà di stimolare la creatività, accelerare l’innovazione e puntare su opportunità più interessanti come le nostre IP proprietarie, i videogiochi sportivi e così via, così da offrire l’intrattenimento che i giocatori desiderano oggi e domani. […]
In questo periodo di cambiamenti ci troviamo quindi costretti a prendere decisioni che andranno a impattare circa il 5% della nostra forza lavoro; questo indubbiamente andrà a creare incertezze e a generare una sfida per i tanti che hanno lavorato con dedizione e passione, dando un contributo importante alla nostra azienda. […] Il nostro obiettivo principale è offrire ai membri del team l’opportunità di trovare nuovi ruoli e percorsi di transizione verso altri progetti. Laddove ciò non fosse possibile, sosterremo e lavoreremo con ogni collega con la massima attenzione, cura e rispetto. La comunicazione di questi impatti è già iniziata e sarà in gran parte completata all’inizio del prossimo trimestre.
Secondo i calcoli fatti da Gamesindustry.biz, il licenziamento dei dipendenti con tutti i benefit e bonus a loro collegati costeranno all’azienda tra i 40 e i 55 milioni di dollari, a cui poi andrà aggiunta una cifra tra i 35 e i 45 milioni per altri costi legati ai licenziamenti.
Electronic Arts (EA) has announced a restructuring plan that includes cutting 5% of its workforce, reducing office space, and ending work on some video games. This follows a series of layoffs in the tech and gaming industries. #ElectronicArts #XboxSeriesX #Sony #PlayStation5 pic.twitter.com/w0cWhaxOjY — contexto (@ctxo_x) 29 febbraio 2024
Nel corso di un singolo anno, in sostanza, Electronic Arts ha licenziato circa il 10% della sua forza lavoro complessiva portando a più di mille licenziamenti; soltanto lo scorso marzo, infatti, la compagnia aveva licenziato circa il 6% del suo staff, con 775 licenziamenti. La procedura per la ristrutturazione aziendale inoltre non è ancora terminata, con probabili altri licenziamenti che avverranno entro il mese di Dicembre 2024.