Il “Metaverse” è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco, almeno stando all’opinione generale. Se per molti l’idea di un nuovo universo digitale, in cui immergersi completamente per vivere nuove avventure può sembrare allettante, di certo non era questa la visione di Ernest Cline, autore del bestseller sci-fi Ready Player One, che raccontava esattamente di una situazione simile per quanto portata agli estremi. Sembra proprio che, a distanza di anni, il noto autore abbia cambiato idea.
Ernest Cline e Warner Bros. per il “Readyverse”
Per chi non conoscesse Ready Player One, si tratta di un libro sci-fi ambientato in un mondo distopico, in cui le persone hanno abbandonato qualunque parvenza di contatto sociale, in favore invece dell’isolamento e dell’infinito intrattenimento sotto forma di un mondo alla Matrix in cui videogiocare. Il romanzo non sembrava esattamente appoggiare questa teoria, portando avanti invece la tesi opposta. Purtroppo per noi, sembra che le opportunità di guadagno e la nostalgia dei fan abbiano sconfitto la tesi del libro.
Ernest Cline ha iniziato infatti a collaborare insieme a Dan Farah, produttore dell’adattamento cinematografico della sua opera diretto da Spielberg, insieme ad un’azienda del metaverse, tale Futurverse, per lanciare una nuova compagnia che sembra essere una di quelle idee da capitalismo all’ultimo stadio. Readyverse Studios infatti ha come obiettivo quello di creare un vero e proprio “Readyverse” descritto dai suoi creatori come “una piattaforma interattiva dinamica di esperienze digitali interconnesse”; esperienze con estrema probabilità costruite attorno a proprietà intellettuali saccheggiate a qualunque media, “proprio come nel libro!”.
Ovviamente, la prima IP ad essere introdotta sarà Ready Player One, grazie alla collaborazione con Warner Bros. Discovery, per portare “In esclusiva il franchise Ready Player One nel metaverse in tutto il web 3.0”. In breve, l’uomo che ha scritto un libro in cui si mette in guardia il lettore riguardo ai pericoli di perdersi nel metaverso, adesso ne sta creando uno; una perfetta inversione del significato originale dell’opera, e pienamente in quel trend che è stato definito da alcuni “Il Nexus del Tormento”, ovvero quel fenomeno per cui scrittori raccontano dei pericoli della tecnologia e “imprenditori” dalle capacità di lungimiranza alquanto discutibili, in nome del denaro, mal interpretano il libro originale e realizzano esattamente quello che lo scrittore temeva. L’unica differenza è che questa volta il Nexus del Tormento non parte da un imprenditore del tech della Silicon Valley, ma dallo stesso autore.
“Il futuro è arrivato più velocemente di quanto non immaginassi,” ha dichiarato lo stesso Cline alla stampa. “Con Readyverse Studios abbiamo l’opportunità di utilizzare la tecnologia rivoluzionaria che Futurverse possiede da anni per dare vita alla versione possibile del metaverse. Ho fiducia nel team, abbiamo le menti più brillanti per guidarci nel nuovo capitolo del nostro futuro collettivo.” Ci sarà da vedere, se la fiducia di Cline sia ben riposta, o questa sarà l’ennesimo tentativo di mungere senza scrupoli qualunque franchise.