Il 2024 sembra essere l’anno dei cambiamenti del Welfare nazionale. Dal 1 Gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza smetterà di esistere come provvedimento, e verrà sostituito con due nuove misure del governo Meloni. Se c’è un’evidente rimodulazione della spesa, questa non è di certo diminuita, anzi sembra che il nuovo governo spenderà circa le stesse cifre.
Nuovi provvedimenti anche per il sostegno al lavoro
Il Reddito di Cittadinanza, la tanto controversa misura per il sostegno economico alle famiglie bisognose, verrà “mandato in pensione” a Gennaio 2024, in favore di due nuove misure: il Supporto per la formazione e il lavoro e l’Assegno di Inclusione.
Secondo la ministra del Lavoro, Marina Calderone, queste due misure sono “diverse dal Reddito di Cittadinanza, individuano due percorsi diversi: l’uno ha come obiettivo la formazione e la riqualifica in un’ottica di accompagnamento al lavoro, l’altro pone attenzione specifica alle fragilità”. La stessa ministra ha poi commentato l’analisi di Bankitalia secondo cui il nuovo provvedimento ridurrà il numero di beneficiari di circa 900mila famiglie: “Non sono affatto convinta dell’analisi fatta. La mia sensazione è che non si sia guardato agli strumenti e alla riforma introdotta mettendo insieme i due capitoli, il Supporto per la formazione e lavoro e l’Assegno di inclusione. Al primo gennaio 2023 avevano 763mila nuclei familiari percettori di Reddito di cittadinanza in condizione di fragilità, quella è la nostra platea per l’Adi. Gli stessi numeri che consideriamo utili per dimensionare l’Adi [a cui] abbiamo aggiunto ulteriori condizioni di fragilità.”
I nuovi sussidi avranno pressoché gli stessi costi per lo Stato: se nel 2022 si erano spesi 8 miliardi per il Reddito di Cittadinanza, le stime per il 2024 vedono una spesa di circa 7,1 miliardi, le proiezioni da qui a 10 anni prevedono poi che la cifra rimanga a circa 7 miliardi, dunque cifre che per lo Stato non variano di molto. Prendendo come esempio una coppia senza figli e senza alcun reddito il nuovo Assegno all’Inclusione arriverebbe all’ammontare di 500 euro, insomma poca differenza rispetto ai 513 euro che la stessa coppia avrebbe percepito grazie al Reddito di Cittadinanza.
Se inizialmente si era ipotizzato il 1 Gennaio 2024 come inizio delle domande per i nuovi sussidi, il governo ha deciso di anticipare al 18 Dicembre la data di inizio. I requisiti minimi per fare domanda sono: avere un ISEE non superiore ai 6mila euro ed un ISRE non superiore ai 3mila; un valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 20mila euro ed un patrimonio mobiliare sotto i 10mila euro (che si riduce ad 8mila euro per coppie e 6mila euro per persone singole). L’Assegno di Inclusione prevede un’integrazione dei redditi familiari fino a 6mila euro annui circa, prevedendo aumenti per i nuclei familiari composti da persone oltre i 67 anni di età o affette da disabilità gravi o non autosufficienti. Una volta sottoscritta la richiesta dei sussidi, i componenti dei nuclei familiari beneficiari saranno tenuti ad aderire a percorsi personalizzati di inclusione sociale o lavorativa.