Una decisione controversa quella presa da Sony che farà arrabbiare, e giustamente, tutti i possessori di un abbonamento Discovery che in questi anni hanno acquistato film e serie tv utilizzando una console PlayStation.
Tanto si è parlato, e si continua a farlo, di preservazione storica dei videogiochi che viene minata dalla cattiva abitudine delle stesse aziende distributrici del software di rendere le proprie opere obsolete lasciandole a fare la polvere in cantina, fino al loro definitivo deterioramento.
Questo fenomeno, secondo molti, è dovuto anche dal fatto che il digitale sta surclassando il fisico, dati alla mano. Le abitudini dei giocatori stanno cambiando, questi preferiscono acquistare solo digitale e non è un caso che vengano immesse sul mercato console senza un lettore ottico.
Se questo è vero per i videogiochi, lo è ancora di più per la fruizione di altri contenuti, come film e serie tv. In questo caso, è ormai la norma avere uno o più abbonamenti a piattaforme di streaming grazie alle quali è possibile vedere di tutto, senza però possedere alcunché. Si tratta di un “accordo” tra il distributore del contenuto e l’utente di cui si è pienamente consapevoli.
E se l’azienda decidesse di eliminare contenuti legittimamente acquistati? Qui la situazione si fa spinosa perché se il digitale diventa volatile a tal punto da togliere dalle mani dell’utente finale un contenuto acquistato con soldi veri, questo accordo salta.
La decisione presa da Sony, e riportata su X (ex Twitter) da parecchi utenti che si si stanno sentendo traditi, è particolarmente controversa. Su PS4 e PS5 è possibile acquistare contenuti da Discovery, la piattaforma di proprietà di Warner Bros., ma a quanto pare film e serie tv regolarmente comprati non faranno più parte della libreria di chi credeva di possederli, avendoci speso dei denaro.
Sony toglie i contenuti di Discovery anche a chi li ha comprati
PlayStation ha iniziato a inviare e-mail ai giocatori per informarli che, a causa di “accordi di licenza dei contenuti”, a partire dal 31 dicembre alcuni contenuti Dicovery saranno rimossi dalle librerie dei giocatori, anche se sono stati pagati.
La dichiarazione, che afferma che il cambiamento riguarda solo i contenuti Discovery per ora, non spiega il motivo della rimozione dei contenuti, né si scusa per questo. Si limita a ringraziare i giocatori per il loro “continuo supporto”.
“A partire dal 31 dicembre 2023, a causa dei nostri accordi di licenza con i fornitori di contenuti, non sarà più possibile guardare i contenuti Discovery acquistati in precedenza e i contenuti saranno rimossi dalla vostra libreria”, spiega il breve comunicato.
Disgusting behavior pic.twitter.com/qSTxzp82yL — JayRock (@JAAY_ROCK_) 1 dicembre 2023
Come ci si poteva aspettare, la notizia non è stata accolta bene dalla fanbase di PlayStation, con molti utenti che hanno iniziato a prendersela proprio con il “futuro completamente digitale“. I contenuti digitali, anche quelli pagati, vengono sempre e solo concessi in licenza; ciò significa che l’unico modo per conservare i propri contenuti preferiti è acquistarli fisicamente, se esiste una disponibilità fisica di quest’ultimi.
Nell’era digitale, i contenuti come giochi, film o musica sono spesso offerti in licenza agli utenti. Questo significa che si ha il diritto di utilizzare quel contenuto in base ai termini stabiliti dalla licenza, ma non si possiede fisicamente il file o il software in modo permanente. Le aziende, pertanto, possono revocare o modificare le licenze in determinate circostanze, come nel caso di problemi di licenza, cambiamenti nei servizi o nei diritti di distribuzione.
Queste norme sono solitamente descritte nei Termini di Servizio e le Condizioni d’Uso che gli utenti spesso ignorano. Dal punto di vista prettamente legale, quindi, c’è poco da fare, ma è senza dubbio un comportamento poco attento alle esigenze dei clienti, a maggior ragione se la notizia viene divulgata tramite delle fredde comunicazioni via e-mail.
Comunque, sebbene PlayStation non abbia spiegato il motivo della cancellazione dei contenuti, alcuni pensano che sia dovuto alla fusione tra Discovery e Warner Bros. avvenuta l’anno scorso e che quindi gli accordi di licenza debbano essere rivisti e rinnovati.