Maledetta Hype culture, ci rovini anche Mass Effect | Il nuovo trailer si poteva evitare

facepalm di mass effect

Non è un segreto che Bioware, nell’ultimo periodo, stia perdendo colpi agli occhi dei giocatori. Mentre gli amanti delle serie di Dragon Age e Mass Effect, che indubbiamente sono dei cult nell’ambiente RPG, aspettano con trepidazione annunci di nuovi titoli e indiscrezioni sul perseguimento delle serie preferite, c’è anche chi reputa la strategia di Bioware di centellinare le informazioni tutt’altro che corretta.

Un trailer che ha fatto molto discutere

Gli appassionati di Mass Effect e di Dragon Age sono una community molto stretta; tanto stretta da avere anche un giorno speciale ogni anno in cui “festeggiare” e avere l’occasione di parlare con gli sviluppatori di eventuali informazioni riguardanti i titoli. Si tratta del cosiddetto N7 Day, il 7 Novembre, scelto perchè “N7” è anche il logo che identifica il gruppo del giocatore. L’N7 Day diventa spesso occasione per Bioware di rendere pubbliche informazioni o annunciare ufficialmente questioni riguardanti i titoli delle serie più amate dai fan.

Proprio per l’N7 Day di quest’anno, Bioware ha deciso dunque di pubblicare un teaser trailer ufficiale del prossimo titolo Mass Effect. L’annuncio era atteso con emozione dalla massa dei fan della serie, che a quanto pare però sono rimasti un po’ delusi. A distanza di tre anni dal primissimo teaser trailer del 2020, la community si sarebbe aspettata un trailer che desse molte più informazioni, visto anche il completo silenzio che la software house ha mantenuto da quel fatidico Dicembre 2020

Ecco, purtroppo non è stato così. Il trailer, che trovate più in alto, ci mostra solo una criptica figura, probabilmente femminile visto il design, camminare in corridoio oscuro e poi uscirne, quando avremmo potuto vedere un po’ l’esterno il video va in sfocatura e poi termina. Se alcuni si sono detti eccitati per un possibile annuncio a breve, molti invece sono rimasti molto delusi della continua cripticità adottata da Bioware come metodo di comunicazione. 


Certo, centellinare le informazioni è un metodo efficace per sfruttare l’hype della fan base, ma purtroppo per Bioware non è altrettanto efficace per costruirlo. Fondamentalmente non sappiamo nulla a riguardo del prossimo titolo Mass Effect, ma Bioware si ostina a non dire nulla, sfruttando soltanto dei bei video e loghi che dovrebbero catturare l’attenzione dei giocatori, ma non fanno nient’altro che frustrare per la mancanza di dati seri. Non è neanche un caso isolato, Bioware sta applicando la stessa strategia alla comunicazione di Dragon Age da molto tempo; se all’inizio poteva intrigare la fan base, adesso sembra quasi che la software house se ne stia prendendo gioco.

Nulla rimane uguale per sempre

Il nuovo annuncio di Bioware riguardo al prossimo titolo Mass Effect non è andato come sperato, a giudicare dalle reazioni dei fan.

Parliamoci chiaro, Bioware è cambiata. Non è più la software house che ci ha portato titoli come Dragon Age: Origins, o Mass Effect 2; insomma non è più la Bioware delle vecchie glorie. Entrambi i fondatori, Greg Zeschuk e Ray Muzyka se ne sono andati da un pezzo,  insieme a diversi talenti chiave tra cui Matt Goldman, Mac Walters, Drew Karpshyn e molti altri ancora; caso eclatante, nell’ultima ondata di licenziamenti che ha visto 50 membri perdere il proprio posto, ha lasciato Bioware anche Mary Kirby, scrittrice per Dragon Age sin dal primo titolo, e mente dietro Varric e i Qunari

Non aiuta neanche l’evidente declino che Bioware sta avendo negli ultimi anni; dalla cancellazione del nuovo progetto Shadow Realms nel 2015, Andromeda nel 2017 riconosciuto dalla community come un flop, e per finire Anthem nel 2019, il più grande fallimento dello studio sin dalla fondazione. Per trovare un titolo, il più vicino a noi temporalmente, che sia stato ampiamente riconosciuto come un capolavoro, dobbiamo tornare indietro al 2010, con Mass Effect 2. Insomma, dobbiamo tornare indietro 13 anni per trovare l’ultimo titolo di Bioware che non abbia dei difetti riconosciuti dalla community.

Presi questi dati, forse Bioware avrebbe bisogno di un bagno di umiltà, e cercare di ricostruire la reputazione di eccellenza che ormai da 13 anni ha lasciato la mente dei giocatori quando si sente parlare della software house. Di certo, il modo di ricostruire questa fiducia non è quello di lasciare briciole all’immaginazione degli utenti, ma piuttosto mostrarte seriamente qualcosa quando c’è qualcosa di sostanziale da essere mostrato; insomma, meno annunci vuoti, e meno sfruttamento delle emozioni dei giocatori che hanno dedicato così tanto alle serie di Bioware.

Che dire, la speranza che il prossimo Mass Effect, e anche Dragon Age: Dreadwolf siano degli ottimi titoli c’è; e speriamo davvero che Bioware possa riguadagnare quella reputazione stellare che un tempo aveva; ma la strategia di comunicazione adottata da Bioware è stancante, e sinceramente frustrante