La nuova app della omonima compagnia israeliana promette di sfruttare l’intelligenza artificiale per potenziare la comunicazione fra esseri umani.
Chiedere informazioni a ChatGPT è rincuorante, perché ti fornisce sempre (o quasi) una risposta esatta e coerente. Tuttavia, difficilmente l’interazione con un chatbot ci soddisferà qualora volessimo semplicemente chiacchierare, o rivolgere una domanda del tipo “ho voglia di cucina indiana stasera, cosa mi consigli?”. In altre parole, gli algoritmi LLM sfruttano il linguaggio naturale per semplificare l’interazione uomo-macchina, ma non capiscono veramente il senso di ciò che rispondono. Le loro conoscenze inoltre sono limitate al database di informazioni utilizzato per addestrarle, e non sono assolutamente in grado di “compiere ragionamenti” per rispondere in modo sensato ad una domanda casuale come la richiesta di un’opinione o un consiglio in merito a hobby, gusti personali, aspirazioni, insomma a ciò che davvero ci rende umani.
Diciamolo in modo ancora più semplice: possiamo ricorrere agli algoritmi di AI come ad una sorta di oracolo, ma non certo come simulacro di un amico.
Questo è l’assunto di base da cui devono essere partiti Michal Tamir e Gil Schoenberg, informatici e programmatori di Tel Aviv, nel concepire una app che utilizza l’AI in modo davvero innovativo, poiché non ne fa il fine bensì il mezzo tramite cui mettere in relazione persone reali con bisogni reali.
L’AI diventa super!
Superfy è una app lanciata nel 2021 e attualmente disponibile gratuitamente su iOS. Il suo scopo è utilizzare l’intelligenza artificiale per mettere in comunicazione utenti con esigenze diverse, in modo che le persone che hanno una specifica necessità possano conoscere altre persone che abbiano la risposta alla loro domanda. Se ci pensiamo, prima dell’avvento delle AI esistevano alcuni siti nati proprio per questo scopo, ad esempio Quora o WikiHow. Piattaforme in cui si potevano cercare tutorial per qualsiasi attività, oppure pubblicare una domanda su qualsiasi argomento sperando di incappare in utenti in grado di fornire una risposta soddisfacente. Ovviamente serviva una certa dose di fortuna, nonché la pazienza di aspettare qualche giorno o addirittura settimane. Insomma si trattava di soluzioni pensate per soddisfare curiosità generali piuttosto che necessità impellenti.
Superfy ha invece lo scopo di unire l’immediatezza delle moderne tecnologie con la ricchezza che solo una comunicazione tra esseri umani è in grado di produrre. In questo senso, il ruolo dell’AI non è quello di fornire risposte, ma di mettere in contatto gli utenti in modo che, qualunque domanda si ponga, si possa essere messi in contatto con una persona che presumibilmente sia in grado di rispondere. Questo si può declinare ovviamente in un servizio “chiedi all’esperto” immediato ed efficiente, ma ottempera anche ad un altro scopo cui l’Ai non sarebbe mai in grado di sopperire: una conversazione casuale, amichevole e “sul pezzo” anche in merito a questioni frivole o di vita quotidiana, cui nessun algoritmo saprebbe mai rispondere.
Quando non si tratta insomma di chiedere una stringa di codice in C++, bensì qualcosa del tipo “qual è il miglior bar del quartiere?” o “che modello di chitarra dovrei comprare per suonare in modo più efficace la canzone x o y?” o ancora “chi può aiutarmi a ripassare per il test di matematica?”, nessuna AI saprebbe mai aiutarci: abbiamo bisogno di parlare con una persona. Ed ecco che Superfy interviene per metterci in contatto proprio con l’utente che ha le maggiori chance di conoscere la risposta al nostro quesito. I creatori di Superfy garantiscono che solamente il 10% delle risposte vengono inevase, mentre ben il 78% delle domande ottiene una risposta esauriente, una percentuale di 30 volte superiore agli standard dell’industria!
Chiedi di tutto, a tutti
La app utilizza un algoritmo proprietario denominato Matchpoint AI, in grado di matchare gli utenti grazie di cui incrocia i dati secondo una miriade di fattori, tra cui anche l’orario e le abitudini di utilizzo della app, il che assicura sempre il più alto tasso di responsività possibile. Il sistema crea ed aggiorna costantemente un database dinamico che identifica pattern analizzando le conversazioni degli utenti, invece che dizionari o database preesistenti: in questo modo l’AI è in grado di imparare i comportamenti degli utenti, gli ambiti di interesse, il loro linguaggio e le loro conoscenze, e tutto ciò consente di produrre match significativi.
Al momento Superfy vanta 550.000 utenti registrati, con picchi di 85.000 connessioni attive mensili. Per il momento la platea di utenti è piuttosto giovane, con la maggior parte di essa che appartiene alla Gen Z e proviene da USA, UK e Canada. Per questo tipo di utenza Superfy può fungere come unico social network testuale, dato che quello più frequentato dai giovani, cioè TikTok, non è basato su uno scambio conversazionale attivo bensì solamente sulla fruizione passiva di contenuti, e i vecchi social testuali come Facebook e X sono sempre più disertati dalle nuove generazioni.
Al momento quindi Superfy ha le carte in regola per diventare il nuovo social di riferimento per la Gen Z che è assetata di interazione umana, e questo potrebbe concorrere a trasformare la app anche al di là dello scopo originario per cui è stata pensata. In ogni caso la speranza dei creatori di Superfy è che col tempo il bacino di utenza si allarghi e vada ad includere sempre più utenti di età più elevata, il che porterebbe ad un arricchimento e potenziamento delle conoscenze complessive degli utenti della piattaforma, rendendola sempre più utile.
Per il momento gli utenti dimostrano di gradire il rapporto interpersonale che si viene a creare in chat al di là della specifica risposta ai loro quesiti, infatti il tempo speso con l’applicazione è piuttosto lungo: la app riporta un utilizzo giornaliero medio per utente di 31 minuti, sintomo del fatto che Superfy non viene utilizzata in modalità mordi-e-fuggi, bensì per intrattenere conversazioni che vanno oltre lo scopo iniziale di soddisfare un singolo quesito. Infatti gli utenti intrattengono una media di 16 chat giornaliere e inviano un totale di 10 milioni e mezzo di messaggi al mese.
Il futuro di Superfy sembra roseo e, nonostante la situazione di crisi dovuta al conflitto israelo-palestinese ora in atto, la compagnia è riuscita ad assicurarsi finanziamenti per oltre 5 milioni di dollari più un ulteriore milione e mezzo proveniente da un fondo stanziato dalla Israeli Innovation Authority (IIA).