TikTok, forte dei suoi miliardi di utenti ,sta cercando di massimizzare i profitti derivanti dal suo settore pubblicitario. Per fare ciò l’azienda vuole diventare ancora più reale e iniziare a collaborare con chi, nel mondo reale, le pubblicità le realizza fisicamente.
Gli utenti di internet stanno iniziando ad accusare la pervasività quasi esagerata dei contenuti pubblicitari che vengono utilizzati dalle aziende. Nel corso delle ultime settimane, ad esempio, in tanti si stanno lamentando di come YouTube stia portando avanti una seria camapgna contro chi utilizza gli adblocker, impedendo progressivamente loro di vedere vedere video.
Attraverso le pubblicità abbiamo visto il mondo cambiare volto e cambiare faccia; i dati raccolti attraverso lo scandalo di Cambridge Analytica hanno permesso la creazione di spot pubblicitari talmente ben targhettizzati che è stato effettivamente possibile cambiare il risultato delle elezioni americane per dirne una.
Non c’è niente che non venga toccato dalle pubblicità: non è un caso che in tanti si lamentino dell’eccessiva quantità di pubblicità sui social network, ad oggi veicolo di gran parte del contenuto pubblicitario. Fioccano le alternative mentre il modello pubblicitario pian piano perde di efficacia, con piattaforme gigantesche come Twitter (o X che dir si voglia) alla ricerca di strumenti e soluzioni per poter essere sostenibili.
Esistono alternative al modello pubblicitario nel mondo di internet? Questo ancora non ve lo sappiamo dire; quello che possiamo invece dirvi è che TikTok sta premendo ulteriormente l’accelleratore su di esse diventando anche vettore di pubblicità nel mondo reale grazie a un iniziativa specifica: Out Of Phone.
Saremo costretti a scrollare dovunque ci troviamo?
Qualche mese fa TikTok ha iniziato una fruttuosa collaborazione con l’azienda americana Redbox, al fine di mostrare i suoi contenuti (e le pubblicità presenti all’interno dell’applicazione) anche in strutture realmente esistenti. Redbox, che nello specifico si occupa di noleggio DVD (ahh, la nostalgia è forte in questo caso), ha oltre 3000 punti noleggio sparsi in tutta America e rappresenta un interessante primo tentativo di approccio all’advertising tradizionale per TikTok.
Recentemente la compagnia ha annunciato di voler iniziare un ciclo di collaborazione con molte altre aziende al fine di espandere ulteriormente il suo mercato pubblicitario allargando ancor di più le maglie della sua azione. Il nome dell’iniziativa è Out Of Phone e si dirama in diverse maniere a seconda del medium di fruizione finale, imitando quellle che sono le campagne di advertising classiche.
Attraverso Out Of Phone: Billboards, ad esempio, i partner di TikTok possono acquistare spazi pubblicitari proprio sui megaschermi che ad esempio si trovano a Times Square; attraverso Out Of Phone: Cinema è possibile fare lo stesso nelle sale cinematografiche convenzionate, attraverso Out Of Phone: Other Screens è possibile fare la stessa cosa… beh, un po’ dappertutto: ristoranti, aeroporti, distributori di carburante, negozi fisici e tantissimo altro; TikTok vuole letteralmente inondare il mondo con i suoi contenuti.
Tra i partner annunciati ci sono nomi che magari in Italia possono non dire molto ma che invece rappresentano mercati di rilievo decente all’interno dei mercati anglofoni: parliamo ad esempio di VEVO (che anche in Italia è abbastanza conosciuto, è un network per i video musicali) ma anche di ReachTV (un network per i programmi televisivi all’interno delle reti aeroportuali), LoopTV (TV gratuita molto utilizzata dai business americani), Radviant (piattaforma utilizzata dai business con punti retail), GSTV (grande aziende americana attiva nel mercato delle pubblicità nei distributori di benzina), Screenvision (azienda attiva nel mercato degli ADV per il mondo dei cinema) o compagnie di cartellonistica come DIVE Billboards o Adomni.
C’è futuro dopo le pubblicità pervasive sui social?
Il mondo dell’ADV è una grandissima fonte di ricavi per TikTok e l’iniziativa Out Of Home permetterà alla compagnia di far crescere ulteriormente questi numeri, così da raggiungere un’utenza ancora maggiore (maggiore dei miliardi di utenti che la piattaforma già possiede? Si, a quanto pare).
Il periodo di crescita per il social network di origine cinese, nato con i balletti e diventato poi una specie di pervasivo motore di ricerca con un algoritmo spaventosamente bravo a indovinare le cose che interessano a chi guarda, passa anche per miliardari accordi con le più grandi aziende del mondo. Un esempio è il recente accordo della piattaforma con Disney, per cui ha riservato attraverso Pulse Premiere (un altro programma interno a TikTok) degli slot all’interno di alcune demografiche.
I piani comunque non si fermano qui: TikTok sa che l’advertisiment non potrà durare per sempre e per questo sta già sperimentando in altri sensi.
Uno di questi esempi è rappresentato dal piano di abbonamento senza pubblicità che costerà circa 5$ al mese. Chissà se nei prossimi anni diventerà la norma per tutti i social network avvalersi di un piano di abbonamento o se davvero piattaforme come Mastodon riusciranno a spuntarla e a diventare il nostro futuro social, uno senza pubblicità a tutti e costi.