Laura Miele, forse la donna più potente del mondo dei videogiochi, pensa che l’intelligenza artificiale possa davvero fare la differenza all’interno delle prossime produzioni di Electronic Arts.
Se avete seguito il nostro flusso di notizie durante il corso degli ultimi giorni avrete sicuramente sentito parlare almeno una decina di volte di intelligenza artificiale, specie come termine ombrello per tutto quell’universo di strumenti che risponde al mondo del machine learning e delle intelligenze artificiali generative.
Parliamo di strumenti che hanno la concreta capacità di cambiare per sempre il mondo in cui viviamo e non per forza per il meglio. Come abbiamo già visto tanti grande aziende stanno investendo miliardi e miliardi di dollari nel mondo dell’intelligenza artificiale generativa senza preoccuparsi in alcun modo dei posti di lavoro che vengono sacrificati in quel modo o, ancora peggio, senza curarsi in alcuna maniera di in che maniera vengono ottenuti i dati utilizzati per allenare le IA.
Per la cronaca Andrew Wilson, CEO di Electronic Arts di cui parliamo oggi, ha già suggerito che a suo dire il numero dei posti di lavoro si rimodulerà indubbiamente durante il corso dei prossimi anni a causa dell’intelligenza artificiale portando a una diminuzione complessiva bilanciata da un numero sempre maggiore di nuove opportunità legate al nuovo strumento in questione.
Nell’industria dei videogiochi l’introduzione dell’intelligenza artificiale non è la next big thing; da un punto di vista prettamente tecnico infatti l’intelligenza artificiale intesa come progressiva automazione di processi con riduzione degli input umani è già in uso da decenni, anche senza voler scomodare i modelli comportamentali che regolano un sacco dei videogiochi che hanno fatto la storia.
Una delle ultime figure di riferimento a parlare di questo argomento è stata Laura Miele, COO di Electronic Arts e donna più potente del mondo dei videogiochi durante un’intervista con Bloomberg.
Semplificare i processi (e aumentare i profitti)
Miele ha ben 30 anni di esperienza presso Electronic Arts, avendo iniziato la sua carriera nel mondo dei videogiochi e, a sua detta, lìazienda è stata fin da subito una AI entertainment company. Ora lasciamo da parte l’analisi su quanto sia burocratese questa frase, che mette sul piatto l’idea che l’intelligenza artificiale che regola i comportamenti Dune 2 sia la stessa che permetterà alle aziende di scalare ulteriormente in favore di una dichiarazione più interessante.
Electronic Arts, infatti, è interessata a utilizzare l’intelligenza artificiale per modellare a suo desiderio il futuro del mondo videoludico attraverso un processo di continua ottimizzazione per strumenti e processi lavorativi, così da aiutare gli sviluppatori e far innamorare i videogiocatori nel tentativo di creare una migliore esperienza. Nel corso dei prossimi anni secondo la COO l’intelligenza artificiale si espanderà e permetterà la creazione di un numero sempre maggiore di contenuti, qualunque cosa questo voglia dire.
Per EA l’intelligenza artificiale sembra essere molto utile in primis da un punto di vista della moderazione dei contenuti, un tema molto importante da tenere in considerazione specie considerando i 700 milioni di videogiocatori che l’azienda può vantare su tutti i suoi videogiochi. Miele, che ha tenuto a ricordare a tutti quanto Electronic Arts tenga all’idea di offrire delle community sicure ai suoi videogiocatori, cita l’intelligenza artificiale come uno strumento perfetto per aumentare ulteriormente la scala delle produzioni (e i ricavi dell’azienda, aggiungiamo noi) mantenendo inalterato lo status quo.
Per Electronic Arts sono contenuti, non videogiochi
Non solo moderazione per Electronic Arts ma anche strumenti per, in generale, velocizzare la nascita dei videogiochi. Secondo Miele l’intelligenza artificiale può essere importantissima per velocizzare l’iterazione creativa necessaria per portare avanti i videogiochi. poiché lo sviluppo dei videogiochi è un processo lungo e, sopratutto costoso, avere uno strumento alimentato dall’intelligenza artificiale permette agli sviluppatori di trovare il divertimento (sic.) in maniera più rapida, portando a una maggiore velocità del contenuto (sic.).
[Nota bene: abbiamo lasciato in corsivo alcune dichiarazioni di Miele per farvi capire qual è il lessico specifico utilizzato per descrivere il processo di sviluppo dei videogiochi. Un processo che consuma denaro, serve per generare divertimento e per portare alla creazione di nuovi contenuti. Se la gente non riesce a pensare ai videogiochi come mezzi espressivi e culturali la colpa è anche di dichiarazioni come questa].
Il resto dell’intervista si è concentrato nel descrivere la prima settimana di vita di EA Sports FC, il nuovo titolo calcistico della compagnia americana che sostituisce la storica saga di FIFA. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita all’interno della nostra recensione e vi rimandiamo a quella in caso di curiosità.
Miele ha anche lasciato intendere come i rapporto tra Fifa ed Electronic Arts non si siano chiusi in maniera definitiva, bensì ci sia ancora lo spazio di manovra per integrare le competizioni calcistiche più desiderate dai fan all’interno dei prossimi videogiochi della saga; sarà quindi legittimo aspettarsi contenuti a tema coppa del mondo tanto maschile quanto femminile.