WhatsApp è un servizio che non ha bisogno di grosse presentazioni, trattandosi di una delle applicazioni di messaggistica istantanea più utilizzate al mondo, con all’attivo più di 2 miliardi di utenti, secondo le stime risalenti al 2020. D’altra parte però, la concorrenza di Telegram ha sempre tenuto il servizio di Meta sul chi va là!
WhatsApp contro Telegram, la sfida infinita
Nel momento in cui nasce una grande innovazione, è logico pensare che arriverà chi cerca di marciare su quell’innovazione, proponendo una sua versione della stessa, cercando di migliorare tutti gli aspetti che sembrano non funzionare a dovere. È uno dei principi del mercato e della concorrenza, che permettono di avere continue migliorie sulle nuove invenzioni.
Ed è un po’ quello che è capitato nell’incontro-scontro tra WhatsApp e Telegram.
WhatsApp nasce nel 2009, da un’idea di due ex sviluppatori della società informatica Yahoo e da subito si rivela un successo, tanto da spingere il gruppo imprenditoriale Meta, capeggiato da Mark Zuckerberg, a inglobare WhatsApp, così da renderlo un servizio da affiancare a Facebook e Instagram.
WhatsApp inizia immediatamente a riscuotere successo, rappresentando un’alternativa economica e pratica agli SMS, unico metodo che i possessori di cellulari avevano per inviare messaggi di testo e che rappresentavano più un fastidio che altro, dato il loro costo non irrisorio specialmente per conversazioni lunghe e articolate, oltre alle varie limitazioni che portavano con loro come i pochi caratteri consentiti.
Nel 2013 però, un imprenditore russo, tale Pavel Durov, prende una decisione: creare il suo personale servizio di messaggistica istantanea che, se in un primo momento ricorda tanto WhatsApp come funzionalità, dopo poco diventa un’alternativa più che valida, offrendo una serie di servizi che WhatsApp introdurrà soltanto mesi o addirittura anni dopo.
Telegram diventa un fenomeno per tutti gli appassionati di telefonia e di messaggistica istantanea. Il servizio è veloce, reattivo ed estremamente permissivo a livello di funzioni: oltre alle funzioni base cioè inviare messaggi di testo, Telegram permetteva di inviare anche immagini e video senza che subissero compressioni varie che ne snaturassero la natura.
Permetteva ovviamente l’invio di note vocali, come WhatsApp e prima che la società di Meta ci pensasse, introdusse la possibilità di effettuare chiamate vocali e video chiamate, diventando la prima vera alternativa ai servizi di telefonia.
Telegram ha inoltre introdotto alcune funzionalità che l’hanno reso estremamente identitario, come i Canali. E WhatsApp come risponde?
WhatsApp introduce i canali come Telegram?
A quanto pare, continua l’inseguimento di WhatsApp alle funzionalità introdotte da Telegram. Era già successo in passato che la società appartenente al gruppo Meta, prendesse forte ispirazione da funzioni che era dapprima state introdotte dal servizio di messaggistica istantanea di Pavel Durov. Ora però, pare che l’attenzione di WhatsApp sia puntata su una delle funzioni che più hanno reso riconoscibile Telegram negli anni.
Pare infatti, secondo indiscrezioni trapelate sul web, che WhatsApp sia pronto a introdurre la funzionalità dei Canali. Ma cosa sono i Canali su Telegram?
Si tratta di una funzione che permette la creazioni di chat room, che possono essere rese pubbliche o private, a cui ci si può iscrivere liberamente. Il creatore del relativo Canale, potrà dunque usarlo per mandare una comunicazione a una platea di gente, che è lì proprio per non perdersi alcuna comunicazione.
È un sistema estremamente utilizzato da youtuber, streamer e influencer o da chiunque abbia una fanbase abbastanza ampia, per restare sempre in contatto abbastanza diretto con questa, potendo decidere o meno di intavolare delle discussioni o dei dibattiti, grazie alle varie funzioni che il Canale offre, ma che di base, aiuta nelle comunicazioni dirette. Ci si può iscrivere al canale della persona che si vuole seguire e ogni volta che verrà postato un messaggio, un aggiornamento, chi è iscritto lo riceverà immediatamente, senza intermediari.
E dunque, WhatsApp punta a introdurre una funzione del genere.
Non sarebbe il primo esperimento che Meta fa a riguardo, visto che una funzione simile era stata introdotta su Instagram con i Canali Broadcast, che permettono sostanzialmente la stessa funzione e che vengono sempre più utilizzati dagli influencer.
Adesso è il turno di WhatsApp: qualche giorno è arrivato l’annuncio ufficiale dell’introduzione della funzione, che era già stata subodorata a giugno ma soltanto in forma di Beta Test e soltanto in poche aree del mondo. Adesso, si parla di una diffusione in più di 150 paesi diversi.
Quello che sappiamo per ora è che ci si potrà iscrivere a quanti canali si vorrà, si potranno filtrare i canali in base al paese o al grado di attività, così da inquadrare subito quali sono quelli più attivi e responsivi. Si potrà avere un minimo di interazione con gli admin dei canali, potendo mettere delle reaction con le emoji ai loro messaggi.
Per quanto riguarda i proprietari dei canali, ciò che sappiamo al momento è che sarà per loro possibile modificare i messaggi inviati per un massimo di 30 giorni, prima che la piattaforma li cancelli dai propri server. Nei prossimi mesi inoltre, sarà reso possibile a chiunque creare un proprio canale.
Se non vedete ancora la funzione che vi permette di creare canali, non preoccupatevi, arriverà su tutti gli smartphone coi prossimi aggiornamenti dell’applicazione.