Prendete Genshin Impact, desaturatelo, mettetegli alle spalle una casa di sviluppo ricca di esperienza come Kuro Game che ha dato vita a Punishing Gray Raven e avrete il prossimo vincitore del miglior gioco mobile 2024 – sempre che si riesca a farlo uscire l’anno prossimo. Il titolo infatti sarà presto in closed beta per un rilascio possibile l’anno prossimo sia su dispositivi mobili che su PC tramite Epic Games Store.
Forse ci stiamo sbilanciando troppo dal principio, ma mouse e tastiera alla mano ci siamo resi conto che di potenziale ce n’è veramente tanto: abbiamo provato il gioco alla Gamescom 2023 di Colonia, dove Kuro Game ha allestito uno splendido padiglione e una caccia ai timbri per ottenere il merchandise esclusivo (con un sistema basato su gratta e vinci perché se si producono giochi gacha bisogna essere coerenti, sempre).
Di apocalissi, echi e speranze
Wuthering Waves trasporta il giocatore in un universo Sci-Fi post apocalittico, dove viene risvegliato da un’antica civiltà. Scortato alla roccaforte scoprirà che questo mondo, in attesa di essere ricostruito, sta per essere minacciato da qualcosa di molto pericoloso. Dapprima disinteressato al conflitto e pervaso da emozioni negative, il protagonista si lascerà pian piano coinvolgere dallo spirito dei popoli di questo mondo finendo per diventare una delle prime linee nel combattimento.
Kuro Game è ben cosciente della presenza di titoli come Genshin Impact e Tower of Fantasy nella categoria dei open world famosi in tutto il mondo, ma vogliono utilizzare la forza tecnica degli ARPG accumulata negli ultimi 9 anni per rendere Wuthering Waves un punto di riferimento del genere.
Da qui la proposta di un “sistema di combattimento rinfrescante” capace di risultare adatto tanto ai giocatori casual quanto interessante per i più hardcore. L’Echoes System è al centro di tutto: attraverso l’ottenimento degli echi, ovvero abilità droppabili dai mob che si sconfiggono, è possibile ottenere diversi bonus: cure, abilità di movimento, strumenti offensivi e tanto altro ancora.
In pratica è possibile usare le abilità dei nemici contro di loro, copiandole e apprendendole per il futuro. Gli Echi possono essere assorbiti e poi richiamati quando necessario, come accade più in grande all’interno dei videogiochi con meccaniche da monster collector! Questa meccanica, oltre ad essere piuttosto particolare, non è stata ancora proposta da nessun competitor e ci ha ispirato fiducia una volta terminata la prova, complici le moltissimi variabili offerte al giocatore.
Sarà anche possibile evocare e mostrare i propri echi in multiplayer, funzione che potrebbe aprire le porte a eventi limitati dedicati alla cattura di mostri speciali!
Tante meraviglie saranno aggiunte al mondo, con quest dedicate che ne approfondiscono la storia e facciano appassionare i giocatori all’esplorazione dell’open world. Al momento il team si sta concentrando al massimo sul combattimento che sarà centrale nel gameplay, ma seguirà l’ottimizzazione di tutte le altre aree del gioco con l’aggiunta di nuovi boss, personaggi e cutscene, ma anche con delle migliorie grafiche e di interfaccia per adattare il tutto allo stile del titolo.
Le Boss Battle provate
La prova consisteva nello sconfiggere, con un team da 3 personaggi (detti Resonators), due diverse tipologie di boss: un essere umanoide su una possente moto e una creatura in un elegante completo rosso.
Il primo lo abbiamo distrutto con i personaggi preimpostati Jiyan, Taoqi e Sanhua, dimostratisi rapidamente membri di un team bilanciato e resistente, complice lo scudo di Taoqi e le abilità distruttive degli altri due. Per il secondo invece abbiamo cambiato roster, sbizzarrendoci con Aalto, Jueyuan e Mortefi, scegliendoli non tanto per le abilità quanto per… il character design! L’abito non fa il monaco ma di certo anche l’occhio vuole la sua parte.
I giocatori di Genshin Impact avranno sicuramente meno problemi di altri col sistema di controllo poiché i comandi sono sostanzialmente gli stessi; l’unica differenza è rappresentata dalle 2 abilità per personaggio (legate ai tasti Q ed E) e all’ultimate, che invece si lancia con il tasto R ed è dotata di spettacolari animazioni. Eravamo allo stesso livello del boss e la difficoltà ci è parsa molto equilibrata sia nella prima che nella seconda battaglia. Il combattimento è risultato essere estremamente dinamico senon proprio avvincente, con attacchi in salto, schivate, parate, bullet time e tante meccaniche che lasciano presagire questo ARPG come un prodotto entusiasmante.
I giochi di luce e la frenesia del gameplay sono notevoli, ma ancor più interessante è l’introduzione di un sistema di schivate da effettuare al momento giusto per rallentare il tempo in una fase bullet time che aggiunge un ulteriore livello di complessità ai combattimenti.
Un altro dettaglio apprezzabile è dato dallo spawn laterale del personaggio attivo rispetto al precedente, infatti anche qui si ha un team da 3 eroi come nello stesso Punishing Gray Raven che vanno intercambiati per creare combo di attacchi: il flow del combattimento non si interrompe al cambio di personaggio perché questo appare di lato, affiancando per qualche istante il precedente e dando così l’impressione che la squadra stia lavorando effettivamente insieme. L’arena, spaziosa e circoscritta, impedisce di evadere dalla battaglia in corso, risucchiandoci così ancor più in un combattimento continuo, fluido e totalizzante.
È una copia di Genshin Impact?
La risposta breve è no.
Per quanto i due titoli possano sembrare simili, Wuthering Waves ci è sembrato più una naturale evoluzione di Punishing Gray Raven di quanto possa essere un “clone di Genshin o Honkai Impact”. L’atmosfera poi è molto più cupa e matura, segnando già una netta linea di separazione tra i titoli, il combattimento è più raffinato e l’Echoes System aggiunge un’interessante componente collezionistica e di gameplay, ma resta da trovare la giusta formula che dia valore a combattimento, esplorazione e trama simultaneamente se si vorrà davvero spodestare la casa di sviluppo regina del genere in base a fama e guadagni.
Non abbiamo avuto modo di osservare il mondo di gioco e valutare l’esplorazione e ricchezza del suo open world, ma dai video in rete è già possibile notare sia le prime somiglianze al rivale targato HoYoverse sia le sue unicità come il rampino per gli spostamenti aerei e gli scenari oscuri e suggestivi. Considerato che Zenless Zone Zero ha sprecato l’opportunità di essere open world, HoYoverse stavolta sembra essersi posata sugli allori mentre la concorrenza fonde insieme tutto il meglio e lo innova in un unico titolo che potrebbe facilmente soverchiare i tanto amati giochi della ex MiHoyo o delle altre case di sviluppo di ARPG mobile.