Un videogioco Nintendo è stato venduto illegalmente in Russia nonostante il divieto: il responsabile fa parte di Nintendo stessa.
Il conflitto russo-ucraino, come sappiamo, ha portato numerose aziende a prendere seri provvedimenti nei confronti della Russia.
Non solo a livello politico, ma anche per quanto riguarda il commercio mondiale e le importazioni tantissime società hanno chiuso i rapporti con il paese di Vladimir Putin.
Anche il mondo dei videogiochi ha contribuito a questa serie di decisioni con diverse società videoludiche che hanno messo uno stop alla vendita e alle importazioni di videogiochi all’interno dei confini russi.
Tra questi ci sono Nintendo, PlayStation, Microsoft, Electronic Arts, Activision Blizzard, Ubisoft e Take-Two.
Nelle ultime ore è stata però diffusa una notizia secondo la quale una società ha venduto un gioco di Nintendo proprio in Russia, aggirando quello che è il divieto ancora in vigore.
La vera assurdità di questa notizia non è tanto l’aggiramento del divieto, ma che il responsabile farebbe parte proprio di Nintendo.
Aggirato il divieto di vendita in Russia: Nintendo indaga
Secondo quanto riportato dal sito web russo Kommersant è stata registrata la vendita del videogioco Metroid Prime Remastered a nome di una società chiamata Achivka.
Si tratta a tutti gli effetti di un’azione illegale dato che, come sappiamo, Nintendo ha vietato la vendita e l’importazione dei suoi giochi first party in Russia da marzo 2022.
Il divieto è ancora in vigore fino a nuovo avviso e la vendita illegale di un suo videogioco è stata subito segnalata alla casa madre.
Dopo le dovute indagini è stato scoperto l’impensabile: la società Achivka che ha autorizzato la vendita appartiene a due personalità molto importanti di Nintendo stessa.
Non stiamo parlando di due persone a caso, ma del CEO di Nintendo Russia Yasha Haddazhi e la responsabile degli eventi aziendali Ksenia Kachalova, i quali risultano i maggiori azionisti della società in questione.
Due figure di spicco della filiale russa della grande N che, dopo le dovute indagini da parte dei legali di Nintendo, potrebbero finire in guai seri.
Il lupo perde il pelo, ma non il vizio
C’è da dire che Haddazhi non è la prima volta che finisce sui giornali e la sua carica di CEO di Nintendo Russia è stata più volte messa in discussione.
Nel 2018 è infatti finito in una vera e propria bufera dopo che era stato ripreso dalle telecamere mentre insultava e aggrediva verbalmente dei conduttori di una diretta su Mario Kart.
In quell’occasione Nintendo non aveva preso particolari provvedimenti nei confronti di Haddazhi, ma questa volta la storia potrebbe andare diversamente.
Ricordiamo che in Russia non è illegale importare e vendere un prodotto senza il consenso del suo creatore, ma le IP di Nintendo giocano un ruolo differente.
In più è sempre presente il divieto di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Per adesso la casa madre di Nintendo, che ricordiamo essere a Kyoto, non ha ancora risposto pubblicamente a quanto accaduto.
Noi di Player sicuramente vi faremo sapere se ci saranno aggiornamenti in merito alla questione e se Haddazhi verrà sollevato dal suo incarico oppure no.