Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino
Il padrino è disponibile per Playstation 3, Xbox 360 Pc. La versione testata è quella Pc.
Una famiglia è costituita da un gruppo di persone che vivono insieme aventi in comune la discendenza da uno stesso progenitore. Nel caso della Mafia, la famiglia è caratterizzata da una serie di “bravi ragazzi” che hanno dei ruoli ben definiti all’interno di una organizzazione molto vasta e piena di impegni e “offerte” che non possono proprio essere rifiutate.
PICCIOTTI SI NASCE…
Principalmente, l’inizio della vicenda narrata nel gioco parte dalla cacciata della famiglia Corleone da Cuba: tant’è che tutto il primo livello del gioco, organizzato in una sorta di tutorial introduttivo, ci porterà a scortare alcuni membri della famosa famiglia mafiosa fino a raggiungere la destinazione dell’aeroporto, per tornarcene a New York.
Purtroppo, scopriremo che data la nostra assenza nelle strade di NY, un altro boss mafioso ha preso potere all’interno della città e il nostro compito principale sarà quello di riconquistare il territorio e soprattutto il rispetto della gente. Il giocatore prenderà i panni di Dominic ma la prima bella sorpresa che vedremo, è la caratterizzazione totale del nostro personaggio.
Presa confidenza con i comandi di gioco, molto intuitivi e semplici da usare con tastiera e mouse, andremo a scoprire che a differenza del primo capitolo, molte cose sono cambiate nella gestione e nella conquista del nostro regno criminale. Il potere della famiglia si dividerà in azioni da eseguire direttamente con il personaggio di gioco ma ci sarà la possibilità di curare gli “affari” anche grazie a una mappa interattiva chiamata la “visuale del Don” e richiamabile con la semplice pressione del tasto TAB. Nella mappa potremo vedere direttamente tutti gli aspetti manageriali della nostra famiglia, il numero di affiliati alla famiglia, i posti principali delle nostre attività, la fornitura di armi o i soldi dell’impero e via di questo passo. Questa nuova opzione farà la felicità di chi vuole provare a gestire il proprio impero criminale aggiungendo non solo l’azione ma anche la tattica ai propri affari. Purtroppo non tutto si potrà gestire tramite la mappa, Il Padrino 2 non è uno strategico ma mischia le carte con questo genere di giochi solo a livello superficiale. Per dominare veramente sulle faiglie rivali bisognerà usare la forza del vostro personaggio.
Come nel primo capitolo, anche qui il personaggio potrà usare una serie di azioni per intimidire i negozianti della zona da dominare. Questo sistema semplicissimo chiamato Blackhand, ci vedrà direttamente coinvolti nelle percosse dei proprietari di bar o altre attività di profitto o nella distruzione dei locali interessati. Il tutto è molto semplice: si scegli l’obbiettivo e lo si picchia per qualche momento finché quest’ultimo, esasperato, non cede alle nostre minacce. Dopodiché, il negozio passerà sotto la nostra protezione e una parte del guadagno entrerà di dritto nelle tasche della famiglia.
Purtroppo, salvo qualche aggiunta di stile come la possibilità di individuare il punto debole di una famiglia rivale (seguito la maggior parte delle volte da un assassinio) o di un negoziante, l’opzione della forza si ferma a una serie di violenze quasi tutte uguali – esecuzioni sommarie, gente che viene buttata dai tetti di un palazzo, morta ammazzata a pistolettate in faccia etc. Se sulle prime risulterà divertente, a lungo andare ci sarebbe voluta più fantasia nelle esecuzioni o nella loro natura prettamente action. La vera novità del titolo è l’inserimento di una serie d attività che Dominic non potrà seguire direttamente ma ci sarà data la possibilità di pagare dei professionisti per risolvere alcune faccende spinose. Ad esempio, si potranno compiere delle rapine ma per scassinare le casseforti ci si dovrà munire di uno scassinatore professionista. Per la demolizione di alcune attività potremo ingaggiare un dinamitardo o per la buona riuscita di un assassinio, si potrà fare affidamento su un cecchino o su un incendiario. Queste figure sono speciali ma una volta contattati, risulteranno sempre reperibili all’interno della mappa. Oltre a queste figure “professioniste”, sappiate che potrete comunque portarvi appresso altri ragazzi della famiglia che vi serviranno come aiuti per le attività illecite o per guardarvi le spalle negli scontri a fuoco. I soldati possono poi essere lasciati anche a difesa di alcune attività particolarmente importanti e redditizie per i nostri affari. Purtroppo devo da subito sottolineare la scarsa intelligenza artificiale di amici e nemici. Alcune volte, quando lasceremo i nostri soldati a guardia delle attività, capiterà di essere attaccati da bravi ragazzi delle famiglie rivali ma gli scontri a fuoco saranno sempre a favore della nostra figura, anche se su schermo vedremo arrivare decine di nemici. La vera delusione è che i nemici non si sanno organizzare e non sanno minimamente affrontare gli scontri con un minimo di tattica se non quella di nascondersi e sparare per essere buttati giù come birilli.
Altro dubbio o delusione che mi sento di sottolineare è la scarsa presenza della polizia. Sulle prime, impegnati fra una attività e la conquista del territorio non vi accorgerete che le forze dell’ordine sono irrisorie ma dopo la grande quantità di scontri a fuoco ci si chiede dove siano finite le forze dell’ordine.
Fra l’altro, cosa ancora più allucinante, mi è capitato di spaccare delle vetrine, uccidere o schiacciare dei pedoni alla presenza di poliziotti che se ne fregavano altamente di quello che io stessi facendo. Bug come questo o scarsa intelligenza artificiale non sono proprio consentiti in un titolo del genere che alla distanza rovina parecchio l’atmosfera generale del gioco (per non parlare di quando poliziotti o mafiosi, compariranno magicamente davanti a voi come spettri).
Anche le fasi di esplorazione sono abbastanza deludenti: principalmente ci si lamenta per il modello di guida, abbastanza legnoso e mal curato per poi sottolineare non solo la generale desolazione delle strade ma anche la prevedibilità e la ripetizione costante di traffico e persone, per non parlare dei modelli (ma questo aspetto lo approfondiremo nel prossimo capitolo).
BOSS SI DIVENTA
La ricostruzione grafica di queste città è abbastanza buona, purtroppo sembra che EA non abbia ancora imparato dagli errori e ripropone pochi modelli per quanto riguarda le macchine che si vedranno circolare per la mappa ma soprattutto una scarsa se non indecente intelligenza gestionale per quanto riguarda le persone di contorno, sia per quanto riguarda i comportamenti che la parte grafica. Continuare a vedere una donna che gira attorno allo stesso palazzo, una macchina che segue sempre lo stesso percorso o modelli di texture (facce e vestiti) praticamente tutti uguali, è come ricevere un pugno nello stomaco e stroncano bellamente un prodotto del genere che invece avrebbe richiesto maggiore dettaglio (come avviene in GTA4 o nel prossimo Mafia 2). Di buona qualità sono invece le fisionomie e relative animazioni facciali dei personaggi principali, senza contare le molte “cut scenes” realizzate con lo stesso motore di gioco, dove si vede un dettaglio ben differente dal resto della progettazione.
Di estrema qualità invece possiamo trovare le stupende esplosioni e gli effetti speciali, soprattutto quelli di luce – purtroppo anche qui mi chiedo dove siano finiti la gestione del fumo (nelle armi manca) o il sangue negli scontri: capisco che la violenza a video può essere già notevole ma non vedere una bella chiazza rossa sui morti ammazzati mi pare strano e anche molto, visto anche che il gioco è targato dal bollino +18!!!
Il comparto audio presenta una buona se non eccellente colonna sonora. Nel gioco è possibile selezionare alcune stazioni radio che suonano vari generi ma tutti (ovviamente) d’epoca: pop, jazz o di musica classica, sempre ben accetta quando si spara con un Thompson contro una vetrina o contro le famiglie rivali. Anche il doppiaggio è abbastanza curato per la maggior parte dei personaggi ma anche in questo caso, ci sono alcune situazioni che infastidiscono non poco: parole nei filmati che si ripetono (qualche bug non previsto) e scarsità di commenti da parte dei giocatori secondari – quando andremo in giro da un certo fastidio dover ascoltare una frase ripetuta ben dieci volte dal passante di turno.
COMMENTO MAFIOSO
Personalmente EA non è stata capace di aggiungere nulla di estremamente nuovo (a parte la visione del Don e gli specialisti) per quanto riguarda il mercato attuale e anzi continua a cadere negli stessi errori di programmazione. Le incertezze del motore grafico ma soprattutto i limiti dell’intelligenza artificiale, afflosciano totalmente un titolo che invece poteva avere delle caratteristiche dominanti per il genere. Anche sul piano del gameplay, le missioni delle città risultano apprezzabili all’inizio ma alla conquista della seconda città, per non parlare della terza, rifare da capo sempre le stesse cose è veramente tedioso.
La storia, dal canto suo, anche se forzatamente lenta, risulta abbastanza piacevole e godibile anche per chi si è perso il primo episodio o chi non ha familiarità con la saga cinematografica.
Forse, la proposta che non si può rifiutare, arriverà più solida nel terzo capitolo…nel frattempo, aspettiamo più fiduciosi Mafia 2 e lasciamo il Padrino 2 solamente a chi proprio non può fare a meno del genere degli open world (o appassionati della saga) ma non aspettatevi troppo.
Votazione finale: 70/100
CPU core 2 duo da 3GHz
RAM 2GB
SCHEDA VIDEO da 512MB
HD 7 GB