Si dice che nel distretto di Sumida a Tokyo, per la precisione nel quartiere di Honjo, circoli la leggenda metropolitana chiamata “I Sette Misteri di Honjo”: sono storie pare scollegate tra loro, se non per il periodo in cui sono ambientate, e nemmeno così paurose come ci si aspetta siano questi racconti. Eppure c’è sempre un fondo di verità da non trascurare, in queste dicerie, ed è il compito che si ripromette PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo.
Giocando sul fatto che in Giappone è abbastanza diffusa l’esistenza di sette fatti inspiegabili, leggende o misteri a seconda di come vengono narrati, Square Enix ne ha creata una propria versione in chiave visual novel; horror, ovviamente, sebbene lo si possa ritenere più un thriller paranormale. Questo tipo di gioco è ovviamente più incentrato sulla fruizione passiva perciò, se non vi piace leggere e soprattutto se l’horror non è nelle vostre corde, dubitiamo vi piacerà.
Se invece apprezzate le belle storie con qualche elemento grottesco e un’ottima colonna sonora, allora siete nel posto giusto. Vi raccontiamo com’è stato cercare di sopravvivere alle leggende nella nostra recensione PC di PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo.
Che il gioco abbia inizio
Quella dei Sette Misteri di Honjo è non solo una leggenda ma una vera e propria lotta tra i cosiddetti portatori della maledizione: sebbene non si conosca granché in merito,è nota la ragione alla base di chi viene maledetto, ovvero il forte desiderio di poter eseguire il Rito della Resurrezione; come il nome stesso suggerisce, si tratta di un rituale in grado di riportare in vita qualcuno secondo le volontà di chi lo effettua. Non ci sono particolari specifiche su chi si possa richiamare o meno nel mondo dei vivi, mentre la condizione principale affinché ciò accada è riempire di anime la pietra corrispondente alla maledizione della quale si è vittime.
Come potete immaginare, questo si trasforma in una lotta all’ultimo sangue tra le sette persone maledette; una lotta, tuttavia, che è soprattutto di strategia poiché non è dato sapere ne chi siano i portatori ne quale maledizione abbiano in possesso e come si attivi. Ci sono infatti dei precisi requisiti da soddisfare affinché gli effetti della maledizione possano avvenire e dunque mietere vittime. Dati i presupposti, il tutto diventa una guerra di sopravvivenza dove vince il più abile e il più intelligente, non necessariamente il più feroce.
Nei panni di diversi personaggi giocabili, dobbiamo farci strada attraverso le trame di una leggenda che affonda le sua radici nel passato per scoprire cosa si cela dietro, liberarci della maledizione e sopravvivere. PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo non è un gioco lineare, ci saranno più occasioni in cui dovrete passare a un altro protagonista perché le vicende proseguano correttamente: le storie di ognuno si intrecceranno fino a dipingere un quadro generale che va ben oltre qualsiasi idea possiamo esserci fatti nel corso della partita.
Cambiare il corso della storia
Il gioco si affida a poche, funzionali meccaniche. Anzitutto le scelte, attraverso le quali potremo portare avanti la narrazione o decidere il destino del nostro personaggio; poiché però non ci sono finali multipli per come siamo abituati a intenderli nelle visual novel, eventuali decisioni sfortunate porteranno a un game over dal quale si potrà ricaricare partita. In alcuni casi il game over è necessario per capire come evitare di essere uccisi, proprio perché non possiamo sapere le condizioni per cui la maledizione può essere utilizzata. Va detto che esistono delle conclusioni negative che portano ai titoli di coda ma è evidente come si tratti di vicoli ciechi e non dell’effettiva chiusa del gioco: in genere è facile prevederle, tuttavia anche qualora doveste andarvi incontro per errore di valutazione potete sempre porre rimedio.
Questo grazie alla seconda meccanica principale, probabilmente la più importante: il cosiddetto Story Chart, un diagramma attraverso il quale potete seguire l’andamento della storia e rigiocare i diversi capitoli. Poiché il racconto è scritto da voi, come vi viene detto all’inizio dal Narratore (che sarà la vostra occasionale guida durante il gioco), avete anche facoltà di cambiare le carte in tavola qualora incappaste in un finale indesiderato. Non solo, il diagramma serve anche a navigare da una linea narrativa all’altra affinché si intreccino correttamente e portino avanti la storia per come dovrebbe. Capiterà, giocando, di dover sospendere il capitolo in corso per mancanza di elementi necessari a proseguire: in quel caso siete obbligati a passare a un altro per sbloccare i requisiti nascosti, o vagamente suggeriti.
Se vi preoccupa l’idea di dover, eventualmente, ricominciare un capitolo sappiate che non succederà: rigiocandolo, infatti, è possibile scegliere se farlo dall’inizio oppure partire da specifici checkpoint. In questo modo risulta più pratico tornare al punto in cui si suppone la storia debba proseguire. Questo passaggio da un personaggio all’altro non sarà raro nel corso del gioco, perché PARANORMASIGHT è un “cunto de li cunti”, o racconto dei racconti. Sebbene all’apparenza possa non sembrare, le singole storie sono molto collegate tra loro esattamente come le sette leggende: solo cooperando i protagonisti potranno arrivare al bandolo della matassa e uscirne vivi, debellando definitivamente il male che affligge Honjo.
Terza ma non meno importante meccanica, l’uso delle maledizioni. Non sorprende che, in quanto portatori, abbiate la facoltà di utilizzarle e uccidere. La domanda fondamentale è: sarà necessario? Questo sta a voi scoprirlo, assecondando la caratterizzazione dei personaggi (e il vostro sentire) per vedere fin dove sono e siete disposti a spingervi pur di arrivare dove volete. Arrivati fino a qui, avrete ormai capito che le maledizioni si attivano solo se si verificano le condizioni giuste: il gioco non vi permette sempre di mettervi nelle condizioni di usarle, questo perché comunque la storia ha un filo logico da seguire. Ciononostante, ci sono momenti in cui avremo questa libertà di scelta e dovremo decidere se ne varrà o meno la pena. Allo stesso modo, dovremo cercare di difenderci dai potenziali assalti degli altri portatori, a volte tramite soluzioni “esterne” al normale gameplay. Su questo aspetto forse il gioco avrebbe potuto osare di più ma è comunque molto apprezzato come sono state declinate le varie maledizioni.
Una storia corale complessa e avvincente
C’è molto più di quanto possa sembrare, nella storia di PARANORMASIGHT. L’intreccio messo in scena è ottimo, con personaggi mai banali le cui motivazioni e storie si intersecano tra loro con una precisione certosina: nulla è mai fuori posto, nemmeno quando dà l’idea di esserlo. Vicende passate si allineano con quelle attuali, costruendo un racconto che non si ferma ne al presente narrato ne a quel periodo in cui le maledizioni hanno preso vita per la prima volta. Ci sono altre linee temporali, altre storie che trovano posto in questo grande puzzle e lo fanno perfettamente nella loro disperazione, violenza, tristezza e crudeltà.
Laddove visivamente si trattiene, evitando di mostrare scene troppo esplicite, il gioco non fa alcuno sconto nel raccontare certe tragedie e le tematiche annesse: dalla violenza carnale a quella domestica, dall’estorsione al rapimento fino all’omicidio più o meno efferato, PARANORMASIGHT non ha un esito davvero felice – semmai, agrodolce. Anche qualora riusciste a raggiungere il vero finale, restano tante situazioni spiacevoli per le quali non potete fare nulla se non assistere, comprendendole davvero solo attraverso gli occhi e le parole di chi vi è sopravvissuto, o di chi vi è stato testimone. Tralasciando l’elemento sovrannaturale, non racconta nulla che non possa accadere davvero nella quotidianità ed è questo a colpire di più.
Forte di un’estetica netta e pulita, che accentua i personaggi con contorni spessi e neri, nonché di una colonna sonora composta da poche ma ottime tracce, questa visual novel è ottima per gli appassionati di un certo tipo di storie. Si legge tanto (in inglese) e si gioca limitatamente, com’è tipico del genere, per un risultato complessivo davvero curato e ricco di colpi di scena. Anche qualora il thriller paranormale non fosse nelle vostre corde, se siete avidi lettori la consigliamo ugualmente proprio in virtù del suo intreccio capace di sorprendervi fino alla fine.
Conclusioni
PARANORMASIGHT: The Seven Mysteries of Honjo è una visual novel consigliata a chiunque ami il thriller paranormale con un pizzico di horror. La consigliamo però anche a chi piacciono le visual novel in generale, data l’ottima qualità della scrittura e dell’intreccio, che danno vita a un racconto corale crudo e violento ma incredibilmente interessante – i cui colpi di scena non smetteranno di stupirvi fino alla fine. A dispetto delle limitazioni di gameplay che questo genere di giochi offre, abbiamo trovato il dosaggio giusto: si legge tanto, si gioca quanto basta e soprattutto si viene chiamati a ragionare tanto per capire dove voglia andare a parare la trama. Il tutto grazie a un cast di personaggi ben realizzato, in cui ciascuno riesce ad avere il proprio spazio e la propria voce.
PRO
- Una storia coinvolgente, ricca di colpi di scena
- La colonna sonora e l'audio in generale creano atmosfera
- Lo stile artistico è pulito, molto gradevole a vedersi
CONTRO
- In alcune (poche) sezioni non si capisce bene cosa fare
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