I social sono ormai parte integrante della vita di ognuno di noi. Che si tratti di voler condividere una foto, uno stato d’animo, un giudizio o semplicemente un’opinione, i social rappresentano la casa ideale ad accogliere ogni cosa ci passi per la testa. La potenza dei social sta sicuramente nel fatto di essere facili da usare visto che richiedono solo uno smartphone e connessione ad internet e, soprattutto, sono servizi totalmente gratuiti. Ma cosa succederebbe se, da un giorno all’altro, ci trovassimo a dover usufruire di questi servizi a pagamento?
Il modello Twitter
Tanti sono i social diventati celebri dalla loro creazione. Tra i più utilizzati, a tutti verranno sicuramente in mente Facebook e Instagram. Si tratta di due social network appartenenti al gruppo imprenditoriale Meta, utilizzati un po’ da chiunque.
Mentre Facebook è più generico come social e serve, soprattutto a non perdere i contatti con chi è lontano, potendo leggere giornalmente i loro pensieri, Instagram è più incentrato sulla condivisione di foto, che per ognuno di noi hanno un significato diverso. Ad alcuni piace condividere le foto del proprio matrimonio, ad altri un semplice piatto di pasta, altri ancora un lavoro fotografico professionale.
Se Facebook è un social più generico e Instagram è soprattutto incentrato su foto e al massimo brevi video, esiste un social che negli anni è diventato un po’ la casa di chiunque volesse esprimere le proprie opinioni in maniera concisa ma efficace, riuscendo a farsi ascoltare istantaneamente da migliaia di persone: Twitter.
Twitter è infatti un social fatto perlopiù da brevi testi scritti, i Tweet appunto. Molti, negli anni, hanno utilizzato il social con diversi scopi, che fosse fare un attacco ad un personaggio pubblico o semplicemente condividere entusiasmo tramite i cosiddetti hashtag, un metodo studiato per mettere in contatto tutte le persone che, nello stesso momento, si interessano ad uno stesso argomento.
Negli ultimi tempi, Twitter ha attraversato un periodo di transizione. La società è infatti stata acquistata dall’eccentrico miliardario Elon Musk, con la volontà di trasformare Twitter in uno spazio libero, senza che nessuna opinione venisse censurata. Tuttavia, tra le tante polemiche che si sono sollevate riguardo la gestione che Musk sta riservando al social con l’uccellino, una su tutte ha irritato gli utenti.
Musk ha infatti lanciato un servizio ad abbonamento, cosiddetto Twitter Blue, per chiunque voglia che venga riconosciuta la spunta blu su Twitter. La spunta blu serve a distinguere i semplici utenti, da account cosiddetti “verificati”, appartenenti a personaggi famosi e influenti, per verificare che si tratti effettivamente di loro e non di account fake che cercano di approfittarsi del nome o dell’immagine.
A quanto pare, qualcuno dopo Elon Musk, vorrebbe seguire la stessa strada e quel qualcuno è Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook. Di preciso, cosa è stato detto?
Facebook e Instagram a pagamento?
Elon Musk e il suo Twitter Blue hanno sicuramente tracciato una scia che qualcuno cerca di seguire. Quel qualcuno è Mark Zuckerberg, colui a cui dobbiamo la nascita di Facebook, il social più famoso del mondo. Zuckerberg è a capo del gruppo imprenditoriale Meta, di cui fanno parte importanti presenze del web come Instagram e WhatsApp.
Zuckerberg ha annunciato di voler proporre un nuovo modo di fruire i famosi social. Se per ora infatti, su entrambi i social è possibile ottenere delle spunte blu che, come succede con Twitter, certificano la tua identità, a breve questa funzione potrebbe diventare a pagamento.
Proprio Zuckerberg ha dato l’annuncio con un post, rivelando quello che sarà il nome della nuova funzione: Meta Verified. Si tratta di un piano ad abbonamento dai costi variabili e che dovrebbe garantire, oltre alla semplice spunta blu, anche altri servizi per migliorare l’esperienza degli utenti.
I piani d’abbonamento noti, al momento, sono due:
- $11,99 al mese se si effettua il pagamento tramite pagina web
- $14,99 al mese se si effettua il pagamento da dispositivi iOs Apple
Questi piano d’abbonamento al momento saranno attivi soltanto per Australia e Nuova Zelanda. Meta Verified permetterà, a detta di Zuckerberg, di <<autenticare il proprio account con un documento, avere una spunta blu, avere protezione extra contro i furti di identità e accesso rapido all’assistenza>>. Non tutti comunque potranno accedervi, dato che bisognerà aver almeno compiuto i 18 anni di età.
Non vi sono comunque, notizie certe sull’approdo di Meta Verified in Italia. Nel suo post, Zuckerberg accenna al fatto che il servizio arriverà anche in altri paesi, rimanendo comunque molto vago a non dando indicazioni relative a periodi o ai prezzi che potrebbero essere adottati in Europa e in Italia.
Non resta che attendere il responso dagli utenti australiani e neozelandesi, ma una cosa è certa, queste sperimentazioni spesso arrivano anche nel vecchio continente.