Benvenuti ad un nuovo #Gamersdigest, recap delle principali notizie della settimana videoludica appena trascorsa!
Calciomercato
Ormai si sa da tempo che FIFA 23 sarà l’ultima simulazione calcistica targata EA a poter vantare l’utilizzo della licenza ufficiale FIFA, il che ha portato al già annunciato cambio di nome della serie in EA Sports FC, di cui dovrebbero essere svelati nuovi dettagli nel corso dell’estate. La mancanza di “FIFA” nel titolo del gioco potrà forse far calare un po’ le vendite, ma EA sta lavorando per concludere accordi di licenza con leghe calcistiche di tutto il mondo, in modo da assicurarsi nomi di squadre e calciatori di forte richiamo. Sono già state confermate partnership con UEFA, Bundesliga, CONMEBOL (ovvero Copa Libertadores) e LaLiga.
Le ultime indiscrezioni di SkySports vogliono vicina la firma dell’accordo con la Premier League, che assicurerebbe al gioco tutte le 20 squadre maggiori del calcio inglese. EA avrebbe messo sul piatto 488 milioni di sterline per chiudere l’affare, che sarebbe ormai in dirittura d’arrivo, assicurando così i diritti per lo sfruttamento esclusivo delle squadre per i prossimi 6 anni (non si sa ancora quali). La cifra è davvero considerevole, molto più alta di quelle pagate da EA fino ad oggi, ma probabilmente necessaria per evitare che la Premier League firmi con qualcun altro: d’altronde FIFA stessa è risoluta a sviluppare in autonomia i suoi futuri titoli calcistici, ed un eventuale FIFA 24, che venderebbe già di suo a palate solo per il nome, sarebbe ancor più appetibile per il pubblico se si presentasse forte di un accordo con le squadre inglesi.
Negozi indiani
Dopo averla spuntata in Europa contro Apple, Epic si prepara a dar battaglia a Google in territorio indiano. La software house infatti punta ad introdurre uno store proprietario negli smartphone basati su Android, assicurandosi di bypassare le royalties che sarebbero altrimenti dovute al Google Play Store. Ciò in forza di una decisione del garante indiano per concorrenza (CCI), che ha autorizzato l’installazione di store di terze parti sui dispostivi mobili dotati del Play Store.
Tuttavia Reuters ha riportato la notizia che Epic avrebbe presentato ricorso in tribunale contro Google lo scorso 9 febbraio, in risposta ad azioni ostruzionistiche messe in atto da quest’ultima con lo scopo di evitare proprio la comparsa di store di terze parti esterni al Play Store, nonché per impedire la possibilità di rendere client di store esterni disponibili per il download all’interno del proprio. L’ostruzionismo di Google avrebbe violato così la direttiva antitrust indiana, che accusa la compagnia di Alphabet di abuso di posizione dominante. Non resta che attendere di scoprire come risponderà la corte di giustizia indiana a questa vicenda.
No, tu no! (parte 2)
Ennesimo caso di mancato riconoscimento nei credit di un videogioco, dopo quelli riguardanti i localizzatori di Keywords e gli sviluppatori di The Callisto Protocol, di cui vi ho parlato a loro tempo. Stavolta la circostanza è ancora diversa perché riguarda la mancata citazione degli sviluppatori originali da parte di uno studio che si è occupato di una remastered. Il gioco in questione è Metroid Prime Remastered, la compagnia sotto accusa è Nintendo e la autoproclamatasi vittima è Zoid Kirsch, senior engineer del gioco originale, che si è lamentato su Twitter di non essere stato citato per nome e cognome, bensì anonimamente ringraziato con un generico cartello indirizzato al “development staff” del titolo originale.
Va da sé che nell’ambito dei credits non esistono regole scritte, specie se si considerano lavori come le rimasterizzazioni. Vero è che nei commenti alcuni sviluppatori esprimono solidarietà a Kirsch, evidenziando come solitamente è prassi indicare alcuni o anche tutti i nomi dello staff originale, oltre a quelli dello staff che si è occupato della nuova versione di un gioco. In ogni caso, tutte queste recenti “denunce” di omessi crediti stanno accendendo i riflettori sul tema, ed un futuro accordo tra i maggiori publisher di tutto il mondo sulla questione sarebbe quanto mai auspicabile.
La grande muraglia
La Cina continua la sua politica ambigua nei confronti dell’industria del gaming, fatta di caute aperture al mercato (qui vi ho parlato della recente importazione di 45 titoli dopo 18 mesi di isolazionismo) e ferree limitazioni nei confronti dell’utenza. Nel 2021 il governo introdusse limitazioni temporali per la fruizione di videogiochi online da parte di minorenni, limitata a 3 ore alla settimana e il divieto assoluto di effettuare dirette streaming ai minori di sedici anni. In settimana, si è tenuta una due giorni di meeting della China Audio-Video and Digital Publishing Association, a Guangzhou, che ha auspicato un costante monitoraggio del fenomeno e l’eventuale applicazioni di ulteriori misure restrittive, come un monitoraggio dei videogiocatori tramite tecniche di identificazione:
Gli adolescenti sono fortemente consapevoli degli effetti dannosi dei videogiochi, e sono dotati di un certo autocontrollo mentre giocano. [Tuttavia] la protezione dei minori è un lavoro fondamentale e a lungo termine. I nostri colleghi devono attuare diligentemente le direttive degli enti regolatori e valutare ulteriori soluzioni tecniche, come il riconoscimento facciale. Ao Ran, segretario generale del China Audio-Video and Digital Publishing Association, citato da Ann Cao per il South China Morning Post – 13 febbraio 2023
A quanto pare le autorità cinesi ritengono la dipendenza da gioco un fenomeno di preoccupante diffusione tra i giovani, il che ha portato all’applicazione di misure così restrittive. Da questo punto di vista, fortunatamente, il meeting di Guangzhou ha riportato buone notizie, affermando che i giovani sono ormai consapevoli dei potenziali danni causati dai videogiochi. Inoltre la National Press and Publication Administration (NPPA) ha proclamato che grazie alle contromisure governative il problema sia stato “praticamente risolto”.
Solo per i tuoi occhi
Ho dedicato questo #GamersDigest speciale al verdetto provvisorio della CMA, l’autorità antitrust inglese che ha dato un giudizio fortemente negativo al tentativo di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, minacciando seriamente la riuscita dell’operazione (ma anche suggerendo alcuni rimedi possibili). Anche l’ente regolatore della Commissione Europea sembra deciso a dare filo da torcere all’azienda di Redmond, cui a inizio febbraio ha inviato le proprie considerazioni preliminari sulla questione (tali comunicazioni non sono state rese pubbliche come nel caso della CMA, ma secondo la notizia riportata da Politico il contenuto della comunicazione sarebbe stato decisamente negativo.
Ora Microsoft si trova attaccata su tre fronti, ovvero quelli più importanti: Stati Uniti, Regno Unito e Unione Europea, e malgrado continui a mantenere un atteggiamento conciliante e costruttivo, il management probabilmente non sta passando notti tranquille. In base a quanto riportato da FOSS Patents, l’azienda ora dovrà prendere parte ad un’udienza a porte chiuse con la commissione di vigilanza europea e Brussels il prossimo 21 febbraio, dove cercherà di difendere la bontà dell’operazione. La commissione è chiamata ad esprimere un giudizio definitivo sulla questione entro il prossimo 11 aprile. E a proposito di Europa, vedi sotto.
L’Europa, in fondo
Fa piacere tutta l’attenzione che le istituzioni europee stanno dedicando all’industria del videogioco, tra il vaglio dell’acquisizione di AB da parte di Microsoft, i ragionamenti attorno a loot box e sistemi di classificazione ed il sostegno ad iniziative di edutainment. Mancherebbe giusto qualche sovvenzione più direttamente collegata allo sviluppo dei giochi in sé, ambito in cui ogni singolo paese opera scelte diverse, stanziando fondi più o meno cospicui (ci sono anche Italia, seppur abbastanza esigui, ve ne ho parlato in questo approfondimento).
Ma dove non arriva il sostegno pubblico, interviene spesso l’iniziativa privata, come nel caso dell’appena istituito Gamedev Fund, nuovo fondo di sostegno allo sviluppo dei videogiochi tutti europeo, imbastito da un gruppo di professionisti del settore che vanta esperienze in Unity, EA e altro (i dettagli sul sito ufficiale) ed incentrato sul supporto a giochi indie per PC e console che abbiano già messo a punto una demo giocabile. Analizzando caso per caso, il fondo sarà in grado di stanziare una cifra compresa tra i €100.000 e i €500.000 per ogni singolo titolo, compreso eventuale know-how e suggerimenti per arrivare a finalizzazione e pubblicazione sul mercato.
Nel dubbio, beneficienza!
Nell’ultimo mese è impazzata sul web la diatriba riguardante lo studio di sviluppo di Atomic Hearts, Mundfish, accusato di raccogliere dati sensibili dei propri utenti tramite lo shop online e passarli al governo russo. Lo studio non ha potuto o voluto negare esplicitamente tali accuse, limitandosi a chiudere lo shop e a pubblicare un tweet in cui sottolinea di avere un organico internazionale e dei valori aziendali pacifisti e contrari alla violenza tra popoli.
Non essendo ancora del tutto dipanata la questione, qualcuno ha pensato bene di iniziare a prendere con delicatezza le distanze dallo studio, specialmente in virtù del fatto di averci collaborato. Il soggetto in questione è il compositore Mick Gordon, già al centro di un enorme diatriba riguardante la OST di Doom che non riassumerò in questo frangente. Gordon, su cui i nostri Graziano Salini e Alessandro Colantonio hanno scritto due bellissimi approfondimenti (qui e qui), è un artista di fama mondiale, e ad aprile 2020 è stato ingaggiato da Mundfish per realizzare la colonna sonora del gioco. pochi giorni fa ha pubblicato un comunicato su Twitter nel quale ha annunciato dia ver devoluto il suo compenso alla Croce Rossa Australiana, che ha emesso un appello pubblico in favore di donazioni solidali alla popolazione dell’Ucraina martoriata da un anno di guerra.
Un decisione senza dubbio onorevole, nella quale è però facile leggere la volontà del compositore di dissociarsi dalla reputazione attualmente compromessa di Mundfish.
Bacheca annunci
Flash news su trailer e annunci della settimana:
- Charts: i dati di vendita USA di videogiochi raccolti dall’agenzia americana NPD denotano un calo della spesa Y-o-Y del 5% a gennaio, mentre ha registrato una sostanziale parità per quanto riguarda gli acquisiti di hardware, con PS5 in testa tra le console più vendute. Per quanto riguarda i giochi, domina la classifica Call of Duty: Modern Warfare 2, seguito da Dead Space e Madden NFL 23.
Anche in Europa le vendite di software sono calate, in questo caso in modo più consistente: secondo i dati raccolti dall’agenzia GSD, a gennaio c’è stato un calo Y-o-Y del 19%, dovuto principalmente all’assenza di uscite di titoli di particolare rilevanza (mentre l’anno scorso nello stesso periodo le vendite erano state trainate dal lancio di Leggende Pokémon: Arceus). D’altro canto la maggior disponibilità di PS5 ha impennato le vendite hardware del 15,5% ed in particolare le console Sony hanno registrato un incremento di vendite del 202%, indice del fatto che finalmente la sua distribuzione inizia a farsi massiccia. - Dead Island 2: il lancio dell’action-adventure di Embracer Group (sviluppato da Dambuster) godrà di una settimana di anticipo, l’annuncio dell’uscita riprogrammata per il 21 aprile è stata data via Twitter.
- Horizon Call fo the Mountain: Guerrilla ha rilasciato un nuovo trailer del gioco progettato esclusivamente per il PSVR 2, di cui sarà uno dei titoli di lancio il prossimo 26 febbraio.
- Embracer Group: la holding di Lars Wingefors ha diffuso il report finanziario relativo al Q3 2022, che ha registrato un aumento dell’utile netto del 128% su base annua. In particolare i successi di Goat Simulator 3 e Evil West ha spinto le vendite del segmento PC/Console gaming, il cui utile netto è cresciuto addirittura del 64% su base annua. Il gruppo ha inoltre annunciato di avere pianificato l’uscita di ben 19 giochi AAA da qui a marzo 2026 di cui 5 su licenza de Il Signore degli Anelli (l’unico svelato finora è The Lord of the Rings: Gollum sviluppato esternamente da Daedalic), e ha creato un nuovo publisher interno a Ghost Ship Games e denominato Ghost Ship Publishing, che si focalizzerà su esperienze di gioco non lineari.
- Firaxis Games: cambi ai vertici aziendali, con l’uscita di Steve Martin e la promozione a capo dello studio della ex COO Heater Hazen, che vanta oltre 20 anni di esperienza nel settore, soprattutto in qualità di producer.
- Savvy Group: il fondo di investimento arabo ha aumentato le proprie partecipazioni in Nintendo, di cui ora possiede il 7.08% della proprietà, secondo la flash news di Reuters riportata da Trading Views; pochi giorni dopo inoltre ha investito nella società cinese VSPO, specializzata nell’organizzazione di eventi Esport, la bellezza di 265 milioni di dollari, devenendone azionista di maggioranza. Il fondo continua così la sua penetrazione nell’industria del gaming, forte di partecipazioni già poste in essere anche in Embracer, Capcom, Nexon e SNK (di quest’ultima è totale proprietario).
- Sega Sammy: la società ha annunciato un aumento di stipendio per tutti i propri dipendenti giapponesi, che a partire dal prossimo mese di luglio vedranno il proprio salario incrementato del 30%. Inoltre il salario degli assunti neolaureati passerà dagli attuali ¥222,000 ($1,653) a ben ¥300,000 ($2,234). La buona notizia si aliena ad una tendenza generale dell’industria videoludica giapponese, che nell’ultimo biennio ha visto crescere anche gli stipendi dei dipendenti Nintendo, Capcom e Namco Bandai.
- Sherlock Holmes The Awakened: lo sviluppatore Frogwares ha twittato che il lancio del gioco, previsto per fine febbraio, sarà posticipato di qualche settimana, e arriverà tra fine marzo e inizio aprile. Lo studio si trova in Ucraina e causa dell’invasione militare russa lo sviluppo del gioco ha subito rallentamenti.
- Star Wars Jedi: Survivor: un inedito video gameplay pubblicato da IGN permette di apprezzare le differenti stances di combattimento con la spada laser, sono 4 ed ognuna dispone di un proprio albero di abilità, come spiegano gli sviluppatori di Respawn. Il gioco uscirà il 28 aprile su PC e console PS e Xbox.
- The Settlers: New Allies: pubblicato il trailer di lancio dell’ultimo capitolo della serie strategica targata Ubisoft. Il gioco è ora disponibile nella sua versione PC, ed è stata annunciata la data di uscita delle versioni console: si tratta del prossimo 23 marzo.
- Wildlight Entertainment: è stato fondato questo nuovo studio di sviluppo, ad opera di fuoriusciti da Respawn: Dusty Welch, Jason McCord e Chad Grenier, quest’ultimo già game director di Apex Legends, dirigeranno gli sforzi del neonato developer, e stanno lavorando ad una IP originale assieme ad altri veterani che vantano in curriculum franchise celebri come Titanfall, God of War, Halo e CoD.
- Xbox: l’aggiornamento firmware di febbraio prevede l’introduzione della funzione di risparmio energetico carbon aware, che pianifica l’installazione degli aggiornamenti nelle fasce orarie a più basso consumo.
La settimana di Player
Con la squadra impegnata 24/7, il caporedattore galattico Graziano Salini si è concesso una pausa dalle sue responsabilità e, alla faccia nostra, è andato a Roma a godersi il concerto FINAL FANTASY 35th Anniversary Distant Worlds: music from FINAL FANTASY Coral, di cui vi racconta la fantastica esperienza nel suo reportage con tanto di foto.
Entriamo nel vivo dei giochi a partire da Wild Hearts, l’hunting game di Koei Tecmo che si propone come alternativa a Monster Hunter. Pietro Falzone inizialmente ne ha curato l’anteprima, per poi spolparlo in ogni sua parte nella dettagliatissima recensione.
Alessandro Colantonio ha sfogato la sua mania per la pulizia con PowerWash Simulator, una rilassante esperienza per aspiranti pulitori seriali. Il Colantonio ha poi dato sfogo alle sue idiosincrasie RPG con Octopath Traveler II, ed è pronto a dirvi se Square Enix sia riuscita a far ancora meglio del primo capitolo della serie.
Hei, ci sono anch’io! Ogni tanto mi concedo la prova di un gioco, e siccome era da un po’ che non menavo le mani la scelta è ricaduta su Wanted: Dead, uno strambo ibrido slasher/shooter dai creatori di Ninja Gaiden.
Ricordandosi dei suoi doveri, Graziano Salini è tornato in ufficio a metter mano su Like a Dragon: Ishin!, spinoff di ambientazione storica della serie JRPG di Ryu ga Gotoku Studio, che ormai spopola anche in occidente.
Hai detto guide? Volevi dire Hogwarts Legacy! Questa settimana Alessandra Borgonovo vi spiega tutti a proposito delle statuette di Demiguise, delle Mappe del Tesoro e dei Tavoli di Astronomia.
Passando alle rubriche, il sottoscritto vostro affezionatissimo ha confezionato un #GamersDigest speciale dedicato al verdetto provvisorio della CMA, che ha sostanzialmente bocciato il tentativo di acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft, intravedendo rischi di derive monopolistiche nell’industria dei videogiochi, in particolare nel settore cloud gaming.
Anche i videogiocatori mobile hanno bisogno di consigli su cosa giocare: Luigi Cianciulli ha scandagliato il mare magnum dell’offerta di gaming mobile per consigliarvi 3 Puzzle Games tra numeri e colori.
Per questa settimana è tutto.
Arrivederci a domenica prossima con il #Gamersdigest N°8 del 2023!