Ologrammi che non solo si possono vedere, ma anche sentire e toccare: non è un film, è possibile nella vita di tutti i giorni
“Aiutaci Obi-Wan Kenobi, sei la nostra ultima speranza”, una delle prime scene mai proiettate della saga di Star Wars, nel 1977, introduceva una tecnologia incredibile per il tempo, ripresa in tutti i titoli della serie fino ai giorni nostri: gli ologrammi.
Le conversazioni nella Galassia lontana lontana avvenivano tramite l’apparizione fisica della persona dall’altro capo del dispositivo, visibile in ogni dimensione e persino in grado di muoversi in tempo reale. Gli ologrammi sembrano rilegati al mondo fantascientifico, ma nuove scoperte potrebbero renderli parte della nostra vita di tutti i giorni.
Gli ologrammi diventano possibili
Gli accademici dell’Università del Sussex sono riusciti a ricreare una delle tecnologie più iconiche di Star Wars, sviluppando per la prima volta ologrammi che possono essere visti a occhio nudo, oltre che sentiti e percepiti.
Sebbene non sia ancora in grado di trasmettere una richiesta di soccorso in 3D da parte della Principessa Leila, il Multimodal Acoustic Trap Display (MATD) è in grado di mostrare una farfalla colorata che si agita delicatamente a mezz’aria, emoji e altre immagini visibili senza bisogno di cuffie VR o AR.
Come funzionano
L’autore principale, il dottor Ryuji Hirayama, studioso JSPS e Rutherford Fellow presso l’Università del Sussex, ha dichiarato:
La nostra nuova tecnologia si ispira ai vecchi televisori che utilizzano un singolo fascio di colori che scansiona lungo lo schermo così rapidamente che il cervello lo registra come un’unica immagine. Il nostro prototipo fa lo stesso utilizzando una particella colorata che può muoversi così rapidamente in qualsiasi punto dello spazio 3D che l’occhio nudo vede un’immagine volumetrica a mezz’aria
Il MATD utilizza gli ultrasuoni per intrappolare una particella e illuminarla con luce rossa, verde e blu per controllarne il colore mentre scansiona rapidamente uno spazio aperto per rivelare l’illusione di un contenuto volumetrico. Il prototipo scansiona il contenuto in meno di 0,1 secondi che l’occhio impiega per integrare diversi stimoli luminosi sotto un’unica forma.
Non solo vedere, sarà possibile anche sentire e toccare
Oltre ai contenuti visivi, il prototipo sviluppato da un team della School of Engineering and Informatics dell’Università del Sussex è in grado di emettere un coro dei Queen o di creare un pulsante tattile a mezz’aria grazie al solo uso degli ultrasuoni.
Il dottor Diego Martinez Plasencia, co-creatore del MATD e ricercatore sulle interfacce utente 3D presso l’Università del Sussex, ha dichiarato:
Anche se non sono udibili, gli ultrasuoni sono comunque un’onda meccanica e trasportano energia attraverso l’aria. Il nostro prototipo dirige e concentra questa energia, che può poi stimolare le orecchie per l’audio o stimolare la pelle per sentire il contenuto
Il team di ricerca ritiene che il sistema MATD potrebbe diventare uno strumento di visualizzazione incredibilmente utile per una vasta gamma di professioni, tra cui chiunque lavori nel campo della biomedicina, del design o dell’architettura.
Il responsabile del progetto Sri Subramanian, professore di informatica presso l’Università del Sussex e titolare della cattedra di tecnologie emergenti della Royal Academy of Engineering, ha dichiarato:
Il nostro sistema MATD rivoluziona il concetto di visualizzazione 3D. Non si tratta solo del fatto che il contenuto è visibile a occhio nudo e in tutto e per tutto simile a un oggetto reale, pur consentendo allo spettatore di entrare e interagire con il display. È anche il fatto che si basa su un principio che può stimolare anche altri sensi, che lo pone al di sopra di qualsiasi altro approccio di visualizzazione e ci avvicina più che mai alla visione di Ivan Sutherland dell’Ultimate Display
Il MATD è in grado di creare sensazioni percettive aggiuntive rispetto alle tecnologie ologrammatiche rivali, come le TV 3D, i display a campo luminoso o i display volumetrici.
Gli autori ritengono che il suo potenziale di manipolazione della materia senza contatto potrebbe aprire interessanti opportunità per mescolare sostanze chimiche senza contaminarle, condurre la levitazione a ultrasuoni all’interno dei tessuti per somministrare con precisione farmaci salvavita e numerose applicazioni lab-in-a-chip.
Potenzialità infinite
Il dottor Hirayama ha aggiunto:
Il MATD è stato creato utilizzando componenti a basso costo e disponibili in commercio; crediamo che ci sia molto spazio per aumentarne la capacità e il potenziale. Il funzionamento a frequenze superiori a 40KHz consentirà di utilizzare particelle più piccole, aumentando la risoluzione e la precisione del contenuto visivo, mentre le frequenze superiori a 80KHz consentiranno di ottenere una qualità audio ottimale.
Altoparlanti a ultrasuoni più potenti, tecniche di controllo più avanzate o addirittura l’uso di più particelle potrebbero consentire un feedback tattile più complesso e forte e un audio più forte. Quindi, anche se non siamo ancora riusciti ad eguagliare la capacità di comunicazione dell’Alleanza Ribelle, il nostro prototipo ci è andato vicino e ci ha aperto una serie di altre interessanti opportunità