2000€, 450W, 105°C, 2Kg: questi sono i numeri di una scheda video moderna.
Che ti piaccia o no, se vuoi continuare a goderti il privilegio di giocare su PC, devi prepararti a spendere sempre di più e non solo per l’acquisto dell’hardware ma anche per i costi accessori: dissipatori, bollette, raffreddamento.
Come dici?
La situazione è diventata al limite dell’insostenibile?
Mi sa che non sei l’unico a pensarla così.
Nuove fasce di prezzo
Il mercato dell’elettronica di consumo è stato spesso caratterizzato dalla cosiddetta Three-Tier Pricing Strategy, come le patatine di un fast food: formato piccolo, medio e grande; fascia bassa, media e alta.
La fascia bassa è spesso sconveniente ma permette a tutti di acquistare, anche senza una grossa disponibilità economica.
La fascia alta è per i pochi eletti per i quali mettere mano al portafoglio non è un problema: persone ben disposte a sacrificare il rapporto qualità/prezzo per avere il massimo.
Nella fascia media, la maggior parte degli acquirenti trova il compromesso ideale: non spendere troppo e avere prestazioni più che sufficienti.
Ecco, questo paradigma è crollato (e non solo nel mondo delle schede video purtroppo).
Profitti, profitti, profitti
Invece di aggiungere una nuova fascia di mercato più in basso, le big tech hanno ben pensato di spostare l’asticella verso l’alto aggiungendo una nuova fascia di prezzo ancora più alta, ancora più premium, ancora più estrema.
Qualche esempio? Gli iPhone Pro Max, i Galaxy Ultra, i Core i9 o le GPU Nvidia della serie 90.
Se vuoi il massimo devi prepararti a spendere ancora di più! Se invece puoi soltanto permetterti la soluzione intermedia, beh, probabilmente sei un poveraccio. La fascia bassa è ancora più triste perché sembra progettata appositamente da mostrare le palesi e gigantesche differenze presenti con le soluzioni più estreme in circolazioni e risultare quindi super sconveniente. Quella che una volta era la fascia alta (ma ora viene tratta come una fascia non eccessivamente alta) viene usata un po’ come esca, e sta lì a dire “ma aggiungi un po’ di differenza così da poter prendere il top del top, non fare il tirchio!“.
Nvidia, Intel e AMD
Le nuove soluzioni di Nvidia, Intel e AMD sono la chiara dimostrazione di questo cortocircuito che si è creato nel mondo tech: Nvidia lancia soluzioni di fascia estrema, AMD insegue, cercando di superare la storica rivale con soluzioni che puntano a maggiori efficienze energetiche e miglior rapporto qualità prezzo.
Recentemente è arrivata sul mercato Intel che, giusto il tempo di gettare nella mischia le sue schede video “Arc”, si rende conto di non poter competere con i due colossi delle GPU e decide di puntare tutto il suo marketing sul prezzo.
Una situazione surreale in cui si vede chiaramente che c’è un leader, Nvidia, grazie al suo 80% di market share nel ramo delle schede video per PC; anzi, già che ci siamo possiamo parlare di un vero monopolio con dietro due inseguitrici che si vedono costrette, gioco forza, a incentrare le proprie strategie di vendita su confronti, paragoni e risposte.
Di fatto Nvidia può fare quello che vuole con i propri prodotti, anche proporli a prezzi inauditi superiori ai 2000€, trasformarli in mattoni da 2Kg e permettersi consumi superiori a 450W.
Ecosostenibilità questa sconosciuta
Volendo per un attimo tralasciare l’aspetto economico (che tra mining di criptovalute, pandemia, guerra, inflazione, recessione e chi più ne ha più ne metta è diventato imprevedibile) vorrei soffermarmi sull’ultimo valore: quei 450W di consumi.
Siamo nel 2022.
Fortunatamente le battaglie per l’ecosostenibilità sono in crescita: ci sforziamo giorno dopo giorno di consumare meno, alzare di un paio di gradi il condizionatore, non accendere troppo i riscaldamenti e tante altre belle cose; tutto perfetto… se poi non arrivassero improvvisamente schede video grandi come mattoni che portano un PC a consumare più della lavatrice o dell’asciugacapelli.
Dov’è l’ecosostenibilità in tutto questo?
Cosa pensano le aziende tech quando ci propongono ecomostri che sacrificano KW in cambio di una manciata di FPS?
Non sarebbe più opportuno mantenere invariate le prestazioni per un paio di generazioni e lavorare solo all’abbassamento dei consumi?
Abbiamo davvero bisogno di 700 FPS in CS:GO?
Mettiamoci l’anima in pace: alla stragrande maggioranza dei giocatori non servono costosissimi computer, monitor 8K a 300Hz o input lag di un millisecondo.
L’importante è giocare ai giochi che più ci piacciono, senza troppi sforzi.
Facciamo i conti della serva
Il prezzo dell’energia elettrica oggi nel mercato tutelato è pari a 0,501 €/kWh.
Supponiamo che rimanga invariato per altri 12 mesi (cosa altamente improbabile vista la situazione geopolitica attuale).
Per tenere il cibo al fresco, il tuo frigorifero consuma circa 636kWh pari a 318,63 € l’anno in bolletta.
Per fare il bucato la tua lavatrice consumerà circa 430kWh: 215,43 € in un anno.
L’asciugacapelli? Circa 40kWh: 20,04 € l’anno.
Con un PC di fascia alta Nvidia consiglia alimentatori da 850W ~ 1000 W, senza contare i consumi di monitor, periferiche e immancabili luci RGB. Prendiamo per buona solo il primo valore. Vuoi giocare 2 ore al giorno ai tuoi videogame preferiti? 310,87 € l’anno. Di questi almeno la metà solo per i consumi della scheda video.
E Nvidia ha anche il logo verde.
Risate.
Sipario.
La strada tracciata da console e Apple
Un briciolo di speranza però c’è. E arriva paradossalmente dagli acerrimi nemici del PC Gaming: le console, lo streaming e… Apple!
Xbox Series X / S, PlayStation 5, Switch e, per quello che conta, anche Steam Deck sono esempi virtuosi da questo punto di vista: i consumi oscillano tra i 100W e i 220W per le console di Microsoft, un po’ più su per Sony (circa 350W in base alle varie revisioni presenti sul mercato), 45W di Steam Deck e poi ci sono i miseri 6W di Nintendo Swtich.
Dall’altro lato c’è Apple, che con la sua architettura ARM ha dimostrato che possiamo avere interi sistemi, compatti e potenti più di una workstation Windows, sotto i 200W. Meno della metà della sola RTX 4090.
E poi c’è lo streaming
Sì, lo sappiamo: Google ha ucciso Stadia ma non per questo dobbiamo gettare la spugna sulle soluzioni di gioco in streaming.
Soluzioni che con tutti i limiti del momento, richiedono solo un display e una connessione a internet. C’è poi anche un altro vantaggio che non può essere trascurato: non c’è un costo d’ingresso per l’hardware. E parliamo di hardware costosissimo e ingombrante che quando non lo usi resta lì a prendere la polvere e diventare obsoleto.
Insomma?
Insomma la soluzione non è affatto difficile: non acquistiamo se non ne abbiamo bisogno, facciamo attenzione alle specifiche tecniche del nostro hardware prima che ai mirabolanti benchmark, cerchiamo di capire di cosa abbiamo realmente bisogno e, forse ancora più importante, pensiamo anche al pianeta reale e non soltanto ai mondi virtuali in cui ci rifugiamo.
E alla fine se i dettagli sono impostati su “medio” invece che su “ultra”, il gioco non diventerà meno bello.
Accettiamolo e godiamoci il gameplay.