No Place for Bravery è sicuramente uno di quei titoli che non passa inosservato e subito abbiamo voluto tuffarci in questa violenta e pericolosa avventura durata ahimè, un po’ troppo poco a causa di bug problematici su Switch che ne hanno impedito l’esperienza completa.
Quelle che leggerete quindi sono le impressioni delle prime ore di gioco. Per il resto questa review è da considerarsi IN AGGIORNAMENTO, vista la patch in arrivo volta a risolvere ogni problematica.
Un uomo e la sua taverna
Dopo aver combattuto una lunga guerra, l’ex soldato Thorn posa le sue armi intrise del sangue dei suoi nemici. Nonostante si sia ormai dedicato ad una vita pacifica gestendo una locanda, Thorn viene tormentato da pensieri e sogni su sua figlia Leaf, ormai da tempo scomparsa. Un giorno però le spaventose creature che rapirono Leaf anni attaccano di nuovo il suo villaggio, riaccendendo in Thorn la sua voglia di avventura. Insieme al suo figlio adottivo Phid, Thorn torna nella mischia con la convinzione che al mondo serva ancora la sua lama per essere al sicuro.
Pixel art mozzafiato
L’avventura di Thorn e di suo figlio Phid si snoda in scenario dark fantasy dalla bellezza brutale creata attraverso una pixel art che lascia stupiti. Paesaggi immensi si fondono col body horror e il gore di carcasse di creature enormi ormai scheletriche al cui interno sorgono villaggi e città, ponti fatti con resti di enormi lame che traffigono crani di giganti che farebbero impallidire le ambientazioni più metal di Doom. Le animazioni sono bilanciate alternando momenti di alta fluidità a scene a pochi frame per sottolineare la brutalità delle scene.
Qualcuno potrebbe dire che è punitivo
Il sistema di combattimento di No Place for Bravery non lascia scampo e sarà spietato nei nostri confronti già dalle prime battute, scontrandoci principalmente con essere sovrannaturali simili a non morti questi non si fermeranno facilmente e continueranno ad attaccarci anche nel mezzo di una combo, sarà quindi compito nostro cercare di sfruttare al meglio le schivate per attaccare nei momenti migliori. Ogni nemico ha un suo pattern che è facilmente assimilabile dopo pochi tentativi ma la vera difficoltà sta nel dover riaffrontare le medesime orde di nemici che si rigenereranno ad ogni game over.
Dalla nostra parte potremo vantare tutta una serie di armi sbloccabili progredendo nella nostra avventura e di abilità con cui fronteggiare al meglio i diversi combattimenti, quest’ultime non si sbloccherano con dei semplici level up ma esplorando da cima a fondo il mondo di gioco alla ricerca di potenti artefatti nascosti.
Una storia di figure paterne e scelte
Ciò che più mi ha incuriosito del titolo, oltre all’art direction, è la particolarità che la narrativa del gioco ruoti attorno a storie di vita personale del team di sviluppo. Uno strano collage di esperienze e ricordi per tirare fuori un’analisi della figura paterna le conseguenze delle sue scelte in un contesto brutale come il mondo proposto.
Durante il gioco infatti, attraverso le domande di Phid, ci verranno poste delle scelte che ci permetteranno di affrontare le situazioni in maniera sempre diversa.
Troppi problemi tecnici su Switch
Sarò onesto, ho dovuto ricominciare tre volte il gioco dopo poche ore di gameplay. Dopo l’ennesimo gameover il protagonista respawnava in uno schermata completamente nera con solo la UI visibile e con la possibilità di vagare all’infinito nell’oscurità. Altre volte durante le esplorazioni si verificavano pesanti cali di framerate ed altre, durante i dialoghi, il protagonista cominciava a sdoppiarsi e a camminare da solo in giro.
In conclusione:
No Place for Bravery ha tutti i presupposti per essere un ottimo titolo per Switch ma la presenza così ingombrante di bug non favoriscono un’esperienza di gioco ottimale. Comparto grafico e soprattutto quello musicale mi fanno proprio desiderare di seguire le vicende di Thorn e di scoprire di più su questo cruento mondo fantasy. Ma allo stato attuale non me la sento di assegnare una valutazione al gioco e spero di poterne tessere le lodi nell’immediato futuro.