Angels of Death: Parliamo del sesto episodio

Copertina per il commento al sesto episodio di Angels of Death

Dopo una breve pausa in cui Warhammer TV ci ha offerto tre episodi di Hammer and Bolter e i vari show dedicati all’hobby, Angels of Death è tornato con il suo sesto episodio. L’azione si era interrotta nel quarto, mentre nel quinto abbiamo svelato alcuni tasselli mancanti del puzzle. Il sesto riprende la narrazione al presente e ci riporta al fianco della squadra di Kazarion e Ancaeus.


SPOILER AMPIAMENTE PRESENTI


Quando c’è bisogno

Ancaeus nel sesto episodio di Angels of Death

Kazarion è ancora in preda alla furia e purtroppo Rafael, la guida spirituale della squadra, giace morto a causa di un Aberrante che ne distrutto il cranio con la propria osteospada. In un tale momento di crisi, su chi possiamo contare? Su Ancaeus, il quale dimostra ciò che ci aveva spiegato all’inizio della serie. Un Marine che avrebbe voluto seguire la strada dell’Apotecario, ma che ha fatto un passo indietro per servire dove necessario, per essere un buon leader. Davanti a Rafael morto e Kazarion temporaneamente incapacitato, è Ancaeus a prendere le redini della situazione. Impartisce ordini precisi che consentono alla squadra di recuperare ordine e presa salda sul terreno in cui sono rimasti intrappolati. Pure Melchior, seppur annerito e senza un braccio, riesce a rialzarsi e a riunirsi alla difesa.

Momento Hadrael

Hadrael nel sesto episodio di Angels of Death

“Il mio ottimismo sembra essere infondato, Capitano.”

A un certo punto l’azione si sposta sulla Spada di Baal, la quale è stata abbordata da alcuni Genoraptor e una grossa mole di cultisti. Hadrael non è tra i maggiori protagonisti della serie, ma ogni suo momento è oro puro. Con una mole di menefreghismo capace di riempire un pianeta, Hadrael lavora su un cogitator per tentare di risolvere alcune problematiche in corso. Due servitor lo assistono mentre i cultisti gli sparano con tutti i loro fucili automatici, ma a Hadrael non gliene importa neanche lontanamente. Quando il lanciamissili elimina un servitor, lui agisce come se fosse stato fastidiosamente disturbato.

Davanti all’inferno, Hadrael è pura calma piatta. Forse, come ho pensato nei primi episodi, la sua calma e la sua disinvoltura celano la rassegnazione oppure è davvero un GigaChad? Intanto, che cosa intendeva dire alla fine della sua scena?

“Potrei trovare aiuto altrove”

Altrove? Sono soli su una nave e la squadra su Niades è persino in una situazione peggiore. Forse la Spada di Baal nasconde qualcosa che non conosciamo e che nemmeno Livia Solken pare considerare? Forse è qualcosa di grosso?

Ignis nella sigla di Angels of Death

Paradiso negato

Castia-Theta-9 nel sesto episodio di Angels of Death

Raggiungiamo il terzo punto di vista di questa serie, ossia quello di Orpheo. Sopravvissuto a tutto ciò che gli è successo fino ad ora, si trova coricato in una stanza che ospita anche la Magos Dominus Castia-Tetha-9, vista nel quinto episodio sotto forma di ologramma. Castia conferma ad Oprheo la morte di tutti i suoi Arcangeli e gli mostra numerose informazioni su Niades e sui Genoraptor. La serie approfitta del momento per fornire una vera e propria infarinatura visiva e parlata del ciclo riproduttivo dei Genoraptor, non necessariamente noto a tutti gli spettatori.

NOTA: Sullo sfondo è possibile vedere un esempio di DNA Tiranide analizzato da Castia, ossia un’elica molto strana. Come mostrato nel libro Xenology di Simon Spurrier, il DNA Tiranide è estremamente variegato e difficile da analizzare, poiché non possiede una continuità consistente nemmeno tra sezioni adiacenti di un singolo tessuto di un organo. In un certo senso, si potrebbe dire che anche uno scarabocchio avrebbe fornito un buon esempio di DNA Tiranide visibile sullo sfondo.

In più, Castia ci spiega il reale obiettivo del Culto dei Genoraptor, probabilmente già intuibile da chi conosce meglio la fazione. Il Culto aveva già iniziato la propria insurrezione e stava attendendo l’arrivo del proprio dio dalle molte braccia, ossia i Tiranidi che li avrebbero poi consumati insieme al resto del mondo. Immolandosi in nome della Mente Alveare, essi avrebbero raggiunto il loro presunto paradiso, ma la nascita della Cicatrix Maledictum ferma tutto questo e il ciclo riproduttivo inizia a scemare finché la loro popolazione non inizia a diminuire, perciò decidono di attirare il maggior numero di navi facendo passare Niades per un porto sicuro. Così facendo, il Culto si diffonde sulle navi abbindolate e guadagna una flotta con cui, forse, raggiungere altri mondi e ottenere finalmente il paradiso sperato.

Soccorsi

Tre servitor nel sesto episodio di Angels of Death

Pur avendo recuperato un minimo di compostezza, i Blood Angels sono comunque in difficoltà e per loro è giunto il momento dell’ultima resistenza. Si preparano a morire uccidendo il maggior numero di cultisti, ma è proprio in quel momento che giungono i soccorsi!

Tre servitor armati di cannone plasma arrivano falciano una linea di nemici, scoraggiandoli quanto basta. I Blood Angels ne approfittano e terminano il lavoro. Successivamente, i servitor si identificano e chiedono d’essere seguiti perché possiedono data-informazioni sul Capitano Orpheo. Mmmmm, non hanno detto di poterli condurre da lui, hanno detto di possedere informazioni. Mmmmmm…Icona Among Us

Una cosa che mi ha stupito è stata la modalità di tiro dei cannoni plasma. Al posto di una palla di plasma, i cannoni di questi tre servitor hanno sparato una linea continua di plasma. Effettivamente, osservandoli meglio, questi cannoni plasma sono un po’ diversi dal solito, specialmente nella parte superiore dell’alimentazione. Possiamo ipotizzare che si tratti di un modello particolare, magari progettato da Castia-Tetha-9.

La carne è debole

Orpheo e Castia nel sesto episodio di Angels of Death

Ancora nella stessa stanza, Orpheo continua a conversare con Castia finché lui non sente il suono di fuoco requiem. In quel momento Castia pare confermare i miei sospetti:

“Non si preoccupi. Li porterò dove necessario.”

Credo che Castia non abbia la minima intenzione di condurre la squadra da Orpheo, ma verso un luogo utile all’eliminazione del Culto e alla futura salvaguardia dei dati da lei ritenuti molto importanti. Anche se ciò comportasse la loro morte, l’importante è che l’obiettivo venga raggiunto. Probabilmente i servitor forniranno informazioni volte a tenerli occupati, a tenere accesa la speranza mentre vengono condotti falene da una luce.

Con Orpheo, invece, arriviamo a una nuova scoperta. Dopo le scene del primo e del quinto episodio, non è sopravvissuto allo scontro solo con un braccio mozzato e qualche graffio. Ha perso almeno metà gamba sinistra e il braccio destro è attaccato tramite qualche riparazione grossolana, senza contare il possibile stato di tutto il resto del corpo sotto ciò che rimane dell’armatura. Le sue reazioni e i futuri sviluppi possono essere un’enorme occasione di caratterizzazione per un personaggio Space Marine potenzialmente incapace di combattere (o comunque con delle difficoltà), ma nemmeno in condizioni così critiche da dover essere inserito in un Dreadnought. Un personaggio simile lo abbiamo visto in The Master of Mankind, romanzo di Aaron Dembski-Bowden e 41° della serie The Horus Heresy. In questo caso, invece, Orpheo riuscirà a recuperare la propria mobilità? Come reagirà davanti a tutto questo? Sono davvero molto curioso di scoprirlo.