Oggi, 21 settembre 2021, il catalogo di PlayStation 4 e PlayStation 5 si arricchisce con un nuovo titolo, passato quasi in sordina per via delle sue caratteristiche grafiche un po’ atipiche per i tempi moderni, ma apprezzato anche da molti sin dal suo annuncio: stiamo parlando di Kena Bridge of Spirits, videogioco action adventure sviluppato da Ember Lab.
Guida spirituale
Kena: Bridge of Spirits è stato annunciato l’11 giugno 2020 durante l’evento “Future of Gaming” dedicato a PlayStation 5. In questo primo trailer di circa 2 minuti con tante scene animate e poco gameplay, Ember Lab riesce già a far capire quale sia l’essenza di questo titolo, ovvero un’avventura dinamica condita da enigmi, esplorazione e combattimenti corpo a corpo in ambienti naturali e sconfinati.
Kena, la protagonista del gioco, è una giovane ragazza che parte per una spedizione al fine di scoprire ciò che ha causato in passato la distruzione e l’abbandono del proprio villaggio. Nel corso dell’avventura Kena riesce a radunare i piccoli spiriti del villaggio, chiamati Rot, i quali aiutano la giovane avventuriera a risolvere gli enigmi ambientali per proseguire il cammino. Come detto, il titolo presenta anche dei combattimenti: in questi casi la protagonista fa uso della magia per colpire i nemici con il suo bastone incantato che può sia colpire a distanza che ferire gli avversari negli scontri corpo a corpo.
Ciò che viene messo in risalto già da questa prima presentazione del gioco, però, non è solamente il gameplay, ma anche l’importanza che Ember Lab ha voluto dare al comparto grafico e sonoro: un 3D animato dai contorni lisci, che per certi versi ricorda quello dei film Pixar, si fonde ad ambientazioni suggestive capaci di sottolineare fin da subito il tema spirituale e magico sul quale il titolo si basa. Il tutto accompagnato ovviamente da una colonna sonora dai toni solenni e da effetti sonori che rendono totale l’immersione del giocatore.
Udito e vista a 360°
A febbraio del 2021 Ember Lab pubblica il primo trailer gameplay di Kena: Bridge of Spirits confermando ciò che di buono era stato mostrato 8 mesi prima. In questa nuova presentazione vediamo il primo incontro tra Kena e i Rot, binomio che costituisce il fulcro del gameplay del gioco.
Anche in questo caso, però, l’attenzione massima viene data agli effetti visivi e sonori, quasi come si trattasse di un film animato: le voci tribali e soavi della musica di sottofondo, i versi dei Rot, il suono dell’acqua prodotto da Kena mentre nuota e quello del vento che sposta le foglie nella foresta, sono tutti elementi che permettono al giocatore di immergersi nelle ambientazioni del gioco sfruttando le proprie capacità sensoriali (soprattutto quelle uditive e visive) a 360°.
I vari luoghi del villaggio nel quale si svolge l’avventura di Kena vengono presentati come cartoline, istantanee ricche di colori e di luci. I fasci luminosi prodotti dal sole che passano tra le chiome degli alberi illuminano e mettono in risalto importanti squarci di paesaggio. Il campo visivo del giocatore poi si allarga nel momento in cui viene mostrata l’ampiezza delle ambientazioni con la vista delle montagne innevate in lontananza.
L’abilità di Ember Lab la notiamo anche nella capacità degli sviluppatori di saper adattare le musiche e i colori ai diversi momenti di gameplay. Possiamo percepire già dai trailer che nelle fasi di esplorazione la colonna sonora sia molto più leggera e solenne e questo accade anche per quanto riguarda le luci e i colori, quest’ultimi molto saturi.
Nelle fasi di combattimento, invece, le musiche si fanno più incalzanti e le luci e i colori si spengono dando alle ambientazioni effetti più cupi e misteriosi.
L’influenza di Zelda e della Disney
Ember Lab, lo studio dietro lo sviluppo di Kena, è una software house indipendente formata da 14 membri e fondata nel 2009 dai fratelli Mike e Josh Grier.
Come tutti i videogiochi, soprattutto quelli sviluppati da studi indie, anche Kena: Bridge of Spirits prende alcune ispirazioni da opere ben più celebri del passato; in questo caso i fratelli Grier hanno dichiarato che il loro titolo presenta alcuni elementi che richiamano la serie di The Legend of Zelda e i film della Disney.
I toni cupi, il tema degli spiriti e l’attenzione per gli effetti sonori degli ambienti circostanti che troviamo in Kena, prendono ispirazione molto probabilmente dal capitolo “Majora’s Mask”, titolo della serie di Zelda pubblicato nel 2000 per Nintendo 64. Questa tesi è avvalorata da un breve video animato che gli sviluppatori di Ember Lab hanno ideato nel 2016, dedicato proprio al già citato capitolo di Zelda e intitolato “Terrible Fate“.
Per quanto riguarda invece l’ispirazione alle creazioni di Walt Disney, oltre al parallelismo tracciato in precedenza tra l’aspetto grafico di Kena e i più celebri lungometraggi firmati Pixar, troviamo ispirazioni anche per quanto riguarda le musiche del gioco: il compositore Jason Gallaty ha dichiarato di essere stato influenzato dalle colonne sonore più cupe e misteriose della Disney, nonostante abbia preferito non inserire scene cantate o performance musicali per non snaturare troppo l’identità del videogioco.
Kena: Bridge of Spirits è la dimostrazione di quanto i videogiochi moderni, soprattutti quelli pubblicati su PlayStation 5, si stiano sempre più avvicinando a esperienze sensoriali a 360°, reggendo anche paragoni con i film di animazione.
Per un’analisi più approfondita del titolo e per conoscere le valutazioni personali, vi rimandiamo alla nostra recensione che verrà pubblicata al breve sul nostro portale.