Ringraziamo THQ Nordic per averci risparmiato la fatica del produrre un articolo di approfondimento grazie alla pubblicazione di un lungo trailer di Biomutant che funge da vero e proprio spiegone del gioco a una settimana dal lancio ufficiale.
Ovviamente si scherza, ma un trailer del genere è comunque cosa gradita tanto per noi articolisti quanto, immaginiamo, per lettori e fan che ancora non hanno inquadrato bene Biomutant dopo le tante informazioni e i tanti trailer rilasciati in questi ultimi mesi. È un video molto gradito, soprattutto, se a presentarlo è uno dei suoi sviluppatori, Stefan Ljungqvist, Art & Creative Director dello studio Experiment 101 nonostante l’ultima recente infornata di informazioni.
Proprio nell’introduzione del trailer, Ljunqvist presenta Biomutant come un mix tra Zelda: Breath of the Wild, Devil May Cry, Ratchet & Clank e Batman: Arkham. Il gioco, tuttavia, pur inglobando un miscuglio di elementi di gioco dai titoli citati dal suo Art Director, presenta una forte identità ben precisa: è un RPG open-world post-apocalittico (mappa di circa 64Km quadrati), con caratteristiche da fiaba, personaggi pelosi e combattimenti kung-fu.
Creazione del personaggio e personalizzazione
In Biomutant, come suggerisce stesso il nome del gioco, il giocatore può personalizzare il suo personaggio-mutante in una maniera molto profonda. Le diverse abilità, statistiche e tratti che il giocatore seleziona per il proprio personaggio influiscono, per esempio, nel modo in cui il suo avatar viene rappresentato graficamente.
La personalizzazione dei personaggi, ad ogni modo, è legata indissolubilmente al sistema di crafting del gioco, grazie al quale è possibile crearsi armi, armature, strumenti e vestiario. Tuttavia, tali strumenti craftabili sono personalizzabili anch’essi a seconda dei materiali e dei pezzi utilizzati. Ogni pezzo, in poche parole, ha suoi materiali e suoi aspetti qualitativi che sono in grado di influenzare l’oggetto craftato sia per l’aspetto che per le sue proprietà di gameplay.
Cambiando la propria struttura genetica e mescolando materiali e strumenti, il giocatore in questa maniera è in grado di influire in maniera molto profonda nel gameplay.
Le Tribù e l’Albero della Vita
In gioco ci sono sei differenti Tribù, ognuna con un leader esperto di una certa arte marziale. Il giocatore si troverà presto a dover decidere a quale Tribù affiliarsi, e questa scelta è anche legata a un valore di karma: di base, tre tribù sono legate a un’aura luminosa e tre a un’aura oscura.
Tutto il suggestivo mondo di gioco, sia in superficie che nelle sue profondità, è legato all’esistenza dell’Albero della Vita al suo centro, le cui radici raggiungono i tanti angoli della mappa di gioco. Proseguendo nella storia il giocatore prima o poi può legarsi anche a Tribù diverse da quelle scelte inizialmente, man mano che trova altri clan mentre esplora il vasto mondo di gioco.
Le Tribù legate all’aura luminosa vorrebbero salvare il mondo tenendo in vita l’Albero, mentre le Tribù legate all’aura oscura credono che bisogni distruggere l’Albero per fare in modo che il mondo abbia una rinascita.
Le mutazioni
Esistono diversi tipi di mutazioni per i propri avatar. Le bio-mutation sono abilità fisiche che hanno usi multipli, le psy-mutation invece hanno caratteristiche più da “super-poteri magici“, come la levitazione.
Le mutazioni sono di aiuto tanto nel combattimento quanto nell’esplorazione del mondo. Alcune aree non sono accessibili finché il giocatore non sviluppa certi tipi di resistenza a particolari terreni o climi, o finché non trova un modo per aggirarli. Tali ostacoli possono essere aggirati anche con equipaggiamenti e veicoli che si possono trovare in giro o craftare.
Biomutant è in uscita il 25 maggio 2021 su PC, PS4 e Xbox One. Il gioco permette di plasmare il proprio personaggio, il suo equipaggiamento ma anche la sua storia. Con il preorder è già disponibile il primo DLC del gioco che aggiunge una nuova classe. Scopriremo presto se il periodo di ritardo di Experiment 101 abbia consentito agli sviluppatori di approfondire meglio un gioco del genere.