Secondo un report della società di ricerche di marketing Global Web Index, gli ultimi anni hanno visto un crescente appetito per i giochi digitali tra le fasce di età più alte. La ricerca di GWI indica infatti che questa fascia demografica è stata protagonista di una crescita del 32% a partire dal 2018.
La pandemia può aver incrementato quei numeri, ma è improbabile che rappresenti la totalità della ragione della crescita. All’inizio di quest’anno, un rapporto NPD ha rilevato che nel corso del 2020 il numero di giocatori su mobile over 45 anni è aumentato del 17%.
Altri dati chiave che GWI ha condiviso includono che l’86% degli utenti di internet gioca, mentre il 24% dei nonni e dei genitori vede il gioco insieme come un “momento in famiglia“.
“I giocatori sono spesso ritratti dai media in un certo modo, ma come per molti stereotipi, non sono necessariamente quello che si pensa siano” ha affermato in merito David Melia, VP di sport e giochi al Global Web Index.
I dati del GWI includono quasi 19.500 persone dedite al gaming di diverse regioni del mondo.
Come interpretare questi dati? Il videogioco è stato solo un’efficace valvola di sfogo in un momento difficile?
Stiamo certamente assistendo all’esito di un processo storico, con intere generazioni di giocatori cresciute con questa passione che ora banalmente diventano “grandi”, ma non è da sottovalutare l’impatto sempre maggiore dell’intrattenimento digitale nelle nostre vite, che porta a una generale maggiore accettazione sociale del nostro passatempo preferito.