No, non è una barzelletta, ma una delle follie che potrete vedere in Spongebob: Amici in fuga, il nuovo lungometraggio sulla spugna di mare creata da Stephen Hillenburg che arriva su Netflix il 5 novembre.
Qualcuno ha rapito Gary!
Sembra impossibile che qualcuno possa fare del male al piccolo Gary, la lumaca di mare/gatto che Spongebob adora, ma è la premessa che mette in moto il film. Re Nettuno (doppiato dal bravissimo Matt Berry di What We do in the Shadow) ha le rughe e ha ormai terminato la sua personale scorta di bava di lumache, oltre che aver sterminato la popolazione marina dell’animale. Fa quindi preparare un editto con un premio per chi gli porterà una nuova lumaca con cui curare la sua pelle investita dal killer più feroce di tutti, il tempo.
Dopo l’ennesimo fallimento di uno dei suoi piani per via della spugna, Plankton capisce che è sempre stato Spongebob il suo più grande nemico e non Mr Krab. Decide così di metterlo fuori gioco rapendo Gary e consegnandolo a Re Nettuno. La spugna partirà quindi alla ricerca di Gary in un viaggio che lo porterà a trovare “The Lost City of the Atlantic City”, un luogo dove ogni cosa passa dal gioco d’azzardo.
Naturalmente sul suo cammino dovrà vedersela con una caterva di stramberie in pieno stile Spongebob: pirati, zombie, affascinanti saggi e molto altre follie che vanno a costruire una sceneggiatura divertente, ma che perde un po’ di colpi sul finale. La conclusione infatti è molto buonista, forse troppo ed è come se il film si fosse ricordato improvvisamente di essere un prodotto per bambini.
La follia è alla base di tutto
Al di là della trama però, che nonostante le incertezze finali fa il suo lavoro senza strafare, il bello di Spongebob è rappresentato dall’incredibile quantità di nonsense che riesce a inserire in ogni scena. Come da tradizione dei film di Spongebob, che hanno già visto recitare con la spugna di mare Antonio Banderas o David Hasselhoff, anche in Amici in fuga ci saranno delle celebrità. Primo tra tutti, in carne e saggina, Keanu Reeves (ormai è davvero ovunque) che interpreterà un saggio che vive rotolando all’interno di una palla di fieno secco. Lui guiderà Spongebob verso la verità, il coraggio e…un saloon di pirati zombie sanguinari e ballerini pronti a fargli la festa mentre Snoop Dog intona un rap mortale.
Se tutto questo ancora non dovesse bastare a farvi immediatamente correre a mettere in lista il nuovo film di Spongebob, sappiate che ci sarà spazio anche per un letale e sanguinario Danny Trejo (che poi quando mai non è stato letale e sanguinario!).
Sul fronte del divertimento quindi, Spongebob: Amici in fuga è una sicurezza che non farà fatica a strapparvi una risata e a colpirvi con una tonnellata di nonsense proprio quando meno ve lo aspettate.
La computer grafica e i Weezer
Bikini Bottom e i suoi abitanti hanno un design unico, difficile da trasporre dal cartone animato classico. Lo stile di computer grafica utilizzato nel film riesce però nell’impresa regalando allo spettatore un fondale vivo e ricco di dettagli. Vedere Patrick e Spongebob muoversi ad Atlantic City o seguire il robot di Sandy mentre sfreccia tra le alghe è un vero spettacolo, tanto che l’animazione non sembra nemmeno artefatta, come spesso accade con la grafica digitale, ma genuina. Proprio come fosse un fluido cartone animato realizzato in stop motion.
Ad accompagnare la follia visiva c’è naturalmente anche quella sonora che oltre al già citato Snoop Doog annovera anche i Weezer, che hanno creato il theme principale del film (vi rimarrà nelle orecchie credetemi) e chi meglio dei Mötley Crüe poteva musicare la corsa in auto verso la salvezza di Gary?
Spongebob: Amici in fuga è un’accozzaglia di elementi differenti tanto divertente quanto bella da vedere. Adatto sia agli appassionati della spugna di mare che a chi cerca un film per passare due ore divertendosi senza badare troppo alla trama. Consigliato per una serata in famiglia o per farsi quattro risate con gli amici.