In un periodo in cui molti sono alle prese con le prime ore di Baldur’s Gate 3 o hanno ancora in bocca il sapore di Divinity Original Sin 2, proporre un GDR tattico con preponderanti influenze dalla quinta edizione di Dungeons & Dragons è una mossa davvero audace.
Parliamo di Solasta: Crown of th Magister, titolo sviluppato da Tactical Adventure e disponibile su Steam in early access.
Fantasy Cataclismico
L’ambientazione di Solasta è molto particolare e senza dubbio originale: In principio vi erano solo gli alti elfi, ma l’apertura di portali e l’esodo degli umani portò al cataclisma nelle terre di Solasta. Questo evento ha lasciato un segno indelebile sulla terra definite appunto Badlands e il sorgere di creature maligne come orchi, goblin e uomini lucertola.
Proprio per questo da anni solo i più coraggiosi tra elfi, nani, umani ed halfling si avventurano in queste terre in cerca di tesori e fortuna.
Proprio come nella nostra campagna di D&D…
dovremo creare il nostro personaggio partendo dalla razza e proseguendo con la classe. A differenza di altri giochi simili Solasta presenta una creazione del personaggio dettagliatissima dal punto di vista del background e dell’aspetto narrativo del nostro personaggio, sarà fondamentale infatti selezionare le nostre origini, i nostri tratti caratteriali derivanti anche dalla classe e dalla “carriera” scelta per poi tirare letteralmente i dadi per decidere le nostre statistiche iniziali. Le diverse combinazioni scelte ci forniranno un personaggio completamente doppiato che si comporterà per rispecchiare al meglio le opzioni scelte.
Se dal punto di vista narrativo Solasta presenta una cura quasi maniacale (E’ possibile scrivere anche un intero background di proprio pugno) dal punto di vista estetico deficita non poco. Ogni razza ha a disposizione giusto un paio di opzioni tra capelli, barbe e colore della pelle su dei modelli che, a differenza di quello che indossano, lasciano abbastanza a desiderare.
Il vero cuore di Solasta
Da una casa chiamata Tactical Adventures non ci si poteva aspettare altrimenti se non un sistema di combattimento con i contro fiocchi.
Il campo di battaglia si trasforma subito in una scacchiera quasi a ricordare i playmat dei nostri GDR cartacei preferiti, mettendo in atto alcune meccaniche molto più simili ad un XCOM che ad altri GDR visti fino ad ora. Durante il combattimento dovremo infatti sfruttare alture, muri di copertura o elementi naturali per prevaricare i nostri nemici.
La vera chicca però è il lancio di dadi a schermo che influirà su tutte le nostre azioni dai famosi tiri iniziativa e salvezza, all’apertura di porte e lo smantellamento di trappole.
Le meccaniche in ballo sono tantissime e sviluppare una strategia vincente non è sempre così facile, perfino la prima missione contro i goblin può risultare complessa se non si utilizzano i giusti crowd control. Una buona conoscenza delle dinamiche di Dungeons and Dragons sicuramente può aiutare nella gestione delle varie abilità durante il proprio turno.
L’utilizzo di un topos come quello delle Badlands, nonostante l’ottimo incipit, riduce il gameplay ad una successione di diverse missioni alternate da davvero poco al di fuori dei combattimenti. Basti guardare la capitale principale, enorme, ma quasi deserta con qualche NPC qua e là e qualche sporadica scelta vera all’interno dei dialoghi. Anche l’esplorazione verrà sostituita da un viaggio sulla mappa durante la quale ci verranno narrate le vicende del nostro party per passare al massimo all’azione in caso di imboscata. Quest’ultimo aspetto però non sarà slegato dalle caratteristiche dei nostri personaggi, i quali potranno fare affidamento sulle loro conoscenze per superare ostacoli o addirittura imparare nuove abilità lungo il cammino.
In conclusione:
Solasta: Crown of the Magister, riesce perfettamente a trasmettere le sensazioni di un GDR cartaceo quando si tratta di combattimento e creazione del personaggio ma pecca in tutto il resto come accade in una campagna con un master poco pratico. Risulta quindi un titolo quasi acerbo ma con ottime premesse che vale comunque una chance soprattutto dagli amanti del genere. Sapendo che i developer sono già a lavoro su contenuti futuri nulla toglie che possano limare alcuni difetti del titolo per proporci un gioco assolutamente da non sottovalutare.