Quanti videogiochi conoscete che hanno per protagonisti assoluti i nani?
Chi scrive tolto Dwarf Fortress non ne ricorda molti e, fortunatamente, stavolta abbiamo a che fare con qualcosa che ha un comparto grafico che è spanne superiore al delirio ASCII del sopracitato titolo.
I colony sims o titoli manageriali in cui si deve gestire una colonia di qualcosa più famosi sono solitamente ambientati in location diverse dalle viscere di una montagna. In questo caso Hammerting risponde perfettamente alle richieste di una nicchia (non sappiamo quanto rumorosa) che chiede a gran voce un videogioco con nani protagonisti: nani lavoratori e scavatori, per la precisione.
Bando alle ciance: vediamo insieme come si comporta sul campo, in un anteprima, questo titolo appena arrivato in Early Access.
Take me home, mountainhome.
Il titolo in questione possiede, dalla sua, un comparto narrativo non esattamente originalissimo ma più che funzionale rispetto ciò che dobbiamo fare. Come prevedibile c’è il solito conflitto buoni contro cattivi, esemplificato dalla sfida tra la League Of Metis e la Dread Horde.
In questo melting pot di situazioni e cose arriviamo noi, comandanti virtuali di un manipolo di nani mandati a ricostruire (nella campagna principale) Mountainhome, ovvero la dimora ancestrale della razza nanica.
Alla ricostruzione della dimora è ovviamente affiancata l’assistenza alla guerra che imperversa in superficie, questo attraverso l’accumulo ed il dono di risorse. Armati di santa pazienza i nostri nani e la nostra successiva colonia nanica si dovrà ingrandire e dovrà mette in piedi un ecosistema sostenibile, pena la morte dei prodi e la sconfitta in battaglia. Qui arriviamo noi, capitani coraggiosi e instancabili.
Un po’ Rimworld, un po’ titolo alla SsethTzeentach, Hammerting si preoccupa di mostrarci la montagna con una visuale laterale dove nani in tre dimensioni si preoccupano di animare i tunnel, modificando l’ambiente circostante, aprendo varchi, costruendo strutture e abitazioni. Partendo da una banale miniera il giocatore si dovrà impegnare per mettere insieme un vero e proprio complesso industriale, con striature di militareggiante produzione perché si sa, la guerra fuori imperversa e vuole il suo tributo.
Di nani e compiti.
In Hammerting il giocatore avrà la possibilità di mettere in piedi una vasta gamma di infrastrutture e di strutture, sia che sono parte integrante dello scenario navigabile dai nani, sia che invece sono soltanto figure di contorno sullo sfondo che si preoccupano di mettere in piedi numerini sulle statistiche. Tra ascensori, rotaie per carrelli, impalcature e altre cose ci sarà di che divertirsi per quelli venuti su con i tycoon più famosi del mondo dei videogiochi.
Certo, non sempre questi strumenti risultano semplicissimi da utilizzare in maniera intelligente ma questo è dovuto all‘assenza di un tutorial vero e proprio che spiega i tricks più comuni che tanto farebbero comodo al giocatore medio.
Tolto ciò Hammerting fortunatamente non richiede una particolare microskill, grazie anche all’intelligenza non scontatissima dei nani che si preoccuperanno di completare i compiti che noi daremo loro. Come giocatori ci dovremo ricordare giusto di dare un’importante occhiata ai tratti dei nani e a scegliere bene il come dare loro compiti, al fine di sfruttarne le caratteristiche in maniera intelligente.
Le prime fasi di gioco, per di più, sono molto gentili con il giocatore non chiedendo un il sopracitato micromanaging aggressivo e lasciando da parte le richieste fisiche dei nani come cibo e sonno. Questo elemento del gioco, nello specifico, sarà uno dei prossimi a venir potenziato dagli sviluppatori stando alla mini-roadmap che è possibile leggere nel menu principale del gioco.
Di cosa hanno bisogno i nani per essere felici?
Beh, i nani a quanto pare sono creature terribilmente avide: questo vuol dire che sarà nostro compito costruire per loro stanze dove poter accumulare le monete per guadagnano. I nani hanno anche bisogno di sentirsi energetici e a questo proposito ci sarà tutto il cibo del mondo ad attenderli mentre hanno anche bisogno di essere un po’ sociali, per poter tenere in alto il morale; quest’ultimo punto ci obbligherà a farli uscire ogni tanto, magari per bersi qualche barile di birra tra uno scavo e l’altro.
War never changes.
Cosa succede in superficie mentre i nostri nani si prodigano in scavi e altre bellissime attività da veri omuncoli? Beh, c’è la guerra, quella cattiva e di predominio.
La guerra in superficie purtroppo genera delle richieste chiamate “presagi di guerra” che non sono che micro quest da soddisfare per evitare che la Dread Horde conquisti le aree alleate che è possibile trovare in superficie.
Completando le quest (che solitamente ci chiedono soltanto di donare un dato numero di risorse) si riuscirà pian piano ad espandere il predominio dei nani sul mondo esterno; non riuscire a completare le quest significherà invece perdere avamposti e territori; perdere tutti questi ultimi significherà perdere la partita.
I nostri contatti con il mondo esterno però non si limiteranno al sostenere economicamente una guerra. In Hammerting sarà anche possibile commerciare con il prossimo in vari modi, ottenendo risorse che attraverso gli scavi non sono ottenibili.
In sostanza l’interazione tra gli scavi dei nani ed il mondo esterno è una meccanica piuttosto interessante che aumenta il divertimento e in generale migliora l’esperienza di gioco, nonostante ci sia margine per migliorare il tutto con più varietà e richieste maggiormente sensate.
Grande grosso e (per il momento) complicato.
Hammerting ha anche un grande sistema di ricerca tecnologie con cui il giocatore deve imparare molto presto ad interfacciarsi. Questo sistema di tecnologie sostanzialmente permette al giocatore di mettere in piedi strutture complicate a partire da risorse più semplici, craftandosi nel durante un sacco di strumenti diversi che andranno utilizzati come base per fare altro.
Al momento della stesura di questo testo abbiamo trovato piuttosto confusionaria l’enciclopedia che non aiuta particolarmente il giocatore quando si tratta di capire dove trovare x risorsa per effettuare y costruzione ma crediamo fortemente che tale problema si risolverà nel giro di qualche patch. In questi frangenti più funzionali che altro si vedono le pochezze del titolo, quasi tutte legate ad una produzione che ha ancora bisogno di un po’ di tempo per sbocciare definitivamente.
Un altro comparto non particolarmente esaltante lo possiamo trovare nel sistema di combattimento integrato nell’esplorazione della nostra montagnola.
Espandendo i nostri domini all’interno della montagna spesso e volentieri finiremo per trovare sul nostro percorso avversari singoli o zone che spawnano avversari. In quest’ultimo caso ci ritroveremo spesso a vedere il nostro eroico minatore morire senza poter controbattere in alcun modo o, ancora peggio, vederlo fuggire inseguito da una congrega di mostri incapaci di preoccuparsi di eventuali nani colleghi nel tragitto, troppo concentrati ad eliminare il fuggitivo. Il combattimento nel titolo può venir meglio raffinato con qualche accorgimento e al momento è più un ostacolo al divertimento che altro.
Tecnicamente parlando Hammerting si difende decentemente, nonostante dei modelli tridimensionali non esattamente gradevolissimi. Meglio sul fronte sonoro, con delle musiche dalle melodie coinvolgenti e dall’animo fantasy epico che non guasta mai.
Hammerting è un gestionale in early accesss con molto potenziale, che ha delle idee molto interessanti e qualche lacuna dovuta alla gioventù del progetto. Il titolo ha dalla sua idee interessanti legate alle interazioni con il mondo esterno ma qualche stortura nella fruizione che sicuramente verrà sistemata nel giro di qualche patch. Il voto in ogni caso può confermare la bontà del progetto, a patto che decidiamo di giocarlo in lingua inglese.