C’è sempre un po’ di timore quando si parla di giochi su licenza e di incontri tra boardgame e videogiochi. Se la licenza in questione poi è quella di World of Warcraft, che vanta già due giochi da tavolo non eccelsi, le preoccupazioni in un fan come me sono ancora più amplificate.
Parliamo di Small World of Warcraft, mix tra l’acclamato titolo da tavolo Small World e l’universo videoludico di Warcraft, in uscita il prossimo 10 settembre.
Grazie a Blizzard e Asmodee abbiamo avuto modo di provarlo in anteprima, scoprite con noi quali sorprese ci riserva questo atteso crossover.
Unboxing
Non potevamo fare altro che preparare un unboxing speciale chiedendo proprio agli abitanti di Azeroth di mostrarci il contenuto della scatola.
E’ un mondo piccolo
Prima di immergerci in questo titolo è bene spendere due parole su Small World, il gioco originale.
In Small World da 2 a 5 giocatori si contendono il controllo di un tabellone effettivamente troppo piccolo per tutti quanti, un gioco di strategia dove ogni giocatore sceglie una combinazione di razze fantasy e poteri speciali per conquistare il maggior numero di territori e portare a casa il bottino più grande.
Ma come si comporta quando incontra l’annoso conflitto che caratterizza la serie di videogiochi dedicati a Warcraft?
Semplice, intuitivo, divertente
Intavolare e spiegare questo gioco è semplice come sconfiggere un Murloc:
- Si sceglie un numero di isole in base ai giocatori seduti al tavolo.
- Si crea una colonna di 5 razze e 5 poteri speciali casuali + 1 considerando il mazzo.
- Ogni giocatore riceve un budget di 5 monete ed un’utilissima tabella riassuntiva.
Nel proprio turno il giocatore può fare quante mosse desidera per schierare le unità della razza scelta e per conquistare i territori adiacenti. La regola di base è che bisogna utilizzare due segnalini (a meno che non si abbia qualche potere speciale) per entrare in un territorio, si aggiungono poi tanti segnalini quanti sono gli elementi presenti sulla casella siano essi porti, montagne o nemici.
L’intera partita, della durata di 40-80 minuti, ruota attorno ad un numero di round che varia a seconda del numero di giocatori. Durante la partita ogni giocatore arriverà ad ampliare al massimo la propria razza esaurendo le mosse possibili, sarà quindi il momento di mandarla in rovina e scegliere una nuova combinazione razza/potere. Alla fine del turno guadagnerà monete dai territori controllati sia dalla sua razza attiva che da quella in declino.
Il giocatore che avrà più monete dopo l’ultimo round sarà dichiarato vincitore.
Molto più di un semplice reskin
Small World of Warcraft riprende quindi le regole base di Small World adattandole e rinnovandole per trasmettere al meglio il feeling del titolo Blizzard.
Partendo dal tabellone possiamo notare la differenza: non più singolo ma diviso in un piccolo arcipelago, scelta non casuale che riprende non solo la geografia di Azeroth (sviluppata su Grandi continenti insulari) ma anche le scorrerie sulle isole che molti giocatori di World of Warcraft hanno affrontato in Battle for Azeroth, una delle espansioni del videogame. Proprio perchè il campo di battaglia è estesto su più fronti, ogni giocatore può accedere alle isole attraverso i porti contrassegnati “pagando” un segnalino in più.
Ciò che rende unico il mondo di Warcraft sono sicuramente gli artefatti e i luoghi chiave del gioco, ecco allora che viene introdotta la nuova meccanica dei manufatti: Segnalini speciali posti al centro delle diverse isole che donano abilità speciali a chiunque li conquisti come monete aggiuntive o nuove truppe alla fine di ogni turno.
Naturalmente non poteva mancare ciò che contraddistingue la serie videoludica da anni: Lo scontro tra fazioni. Proprio per questo le tessere razza di Small World of Warcraft sono divise in Orda, Alleanza e Neutrali ognuna contrassegnata da un apposito simbolo. A causa della guerra tra Orda e Alleanza, conquistare un territorio di una fazione opposta fa guadagnare una moneta aggiuntiva. Se invece si sta controllando una razza neutrale si può approfittare dello scontro tra i rossi e i blu.
Per aggiungere ancora un po’ di pepe tra le fazioni, Small World of Warcraft offre anche una modalità a squadre (Chiamata proprio Battle for Azeroth) dove ogni coppia di giocatori sceglie una fazione e sommando a fine partita le proprie ricchezze. Ovviamente nel caso il quinto giocatore controllerà le razze neutrali.
Considerazioni finali
Nel recensire questo gioco ho dovuto tenere a mente una cosa molto importante: I vecchi giochi da tavolo di World of Warcraft. Già anni fa Blizzard ha proposto due giochi da tavolo chiamati rispettivamente World of Warcraft Il gioco da tavolo e Il gioco d’avventura entrambi frutto di una collaborazione con Fantasy Flight. Questi due giochi sono ben impressi nella memoria dei fan del videogioco (me compreso) ma non sono stati recepiti in maniera egregia da parte dei cultori dei boardgame a causa di alcune pecche tecniche e il voler troppo rimandare alle meccaniche del famoso MMO. Con Small World of Warcraft, Blizzard si affida alla formula già funzionante del titolo di Days of Wonder riuscendo a bilanciare bene le novità che rimandano al mondo videoludico, proponendo un gameplay perfettamente studiato per ogni razza attingendo anche dalla trilogia di giochi strategici che hanno poi dato vita a WoW. Grazie a mappe doppia faccia e innumerevoli combinazioni razza/potere la rigiocabilità è praticamente infinita. Ogni partita sarà piena di strategia, colpi bassi e tante risate senza però diventare tedioso. Insomma Small World of Warcraft è un ottimo Standalone che metterà d’accordo non solo i fan di WoW ma anche chi al vostro tavolo non ha mai sentito parlare di Azeroth, Orda e Alleanza. Speriamo che in futuro, come per il titolo originale, vedremo aggiungersi altre componenti sotto forma di espansioni.