Super Metroid: l’epopea di Samus Aran

Super Metroid

Con Super Metroid: l’epopea di Samus Aran continua la nostra rubrica settimanale #venerdìnostalgia dedicata al retrogaming. Ecco il nostro racconto di un gioco che ha dato vita ad una saga in grado di competere con grandi capolavori di fantascienza.

Se vi siete persi gli articoli precedenti dedicati al retrogaming potrete ritrovarli comodamente tutti a questo link. Troverete Final Fantasy, Resident Evil, Silent Hill, Winning Eleven e molte altre chicche raccolte solo per voi!

SUPER METROID: L’EPOPEA DI SAMUS ARAN

Anno 2000, viene fondata la Federazione Galattica, un organo politico e militare che riunisce numerose razze provenienti da diversi pianeti. Tra le minacce più serie alla Federazione vi è quella della pirateria spaziale, per arginare la quale si ricorre spesso ad alcuni cacciatori di taglie. La scoperta di una nuova razza aliena, i Metroid, autoctoni del pianeta SR-388, sta per cambiare completamente gli equilibri della galassia. Inizia la corsa per accaparrarsi i segreti di questa potente specie aliena, in grado di succhiare l’energia vitale dalle altre creature. Un potere enorme e terrificante, bramato tanto dalla Federazione, quanto dagli spietati pirati spaziali.

La mercenaria Samus Aran, dalle incredibili capacità, viene inviata sul pianeta fortificato Zebes per fermare gli esperimenti e recuperare i Metroid. La missione è un successo, Aran uccide il capo dei pirati, il cervello madre e consegna alcuni esemplari di Metroid agli scienziati federali. Ritenuti un pericolo troppo grande per la galassia, i Metroid vengono sterminati. Sul pianeta SR-388 viene mandata ancora una volta Aran, che stermina tutti i nemici e sconfigge la regina Metroid in un combattimento serratissimo. Completata la missione resta un unica larva di Metroid che inizia a seguire Samus come un animale da compagnia. La cacciatrice di taglie decide di consegnarlo agli scienziati federali.

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VA SEMPRE TUTTO STORTO

L’idea di consegnare l’ultimo esemplare di Metroid agli scienziati federali si rivela un fallimento totale. La base infatti viene attaccata dai pirati spaziali, più vivi che mai, capeggiati dall’alieno Ridley, una specie di drago alato, vera e propria nemesi dell’eroina Aran. Il cattivo riesce ad impossessarsi dell’ultimo esemplare di Metroid, attivando l’autodistruzione della base e costringendo alla fuga la nostra cacciatrice di taglie. Inizia una nuova avventura sul pianeta Zebes per fermare il piano dei pirati che hanno riportato in vita il cervello madre e intendono clonare il cucciolo di Metroid per farne un esercito.

Dovremo sconfiggere nuovamente tutta una serie di creature più o meno infide e ben quattro boss (Kraid, Phantoon, Draygon e infine Ridley), prima di arrivare al nucleo del pianeta. Qui verremmo attaccati e quasi uccisi da quello che fu il nostro cucciolo alieno, diventato nel frattempo enorme, ma che, per fortuna, si ricorderà di noi prima di darci il colpo di grazia. Lo scontro con il cervello madre sarà terribilmente difficile, per non dire impossibile. Verremo infatti sconfitti e proprio un attimo prima di morire salvati dal nostro amico Metroid che ci trasferirà parte dell’energia del cattivo facendosi uccidere per permetterci di vivere. Di nuovo in forze potremo finalmente spazzare via l’ultimo boss, scappando ancora una volta dal meccanismo di autodistruzione della base pirata. Super Metroid si conclude con la nostra fuga dall’esplosione del pianeta Zerbs.

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Appena scesi sul pianeta

UN GIOCO D’ESPLORAZIONE

La forza di Super Metroid, considerato da tutti uno dei giochi più belli di tutti i tempi è in alcuni dettagli assolutamente rivoluzionari per l’epoca. Prima di tutto, le meccaniche platform a scorrimento, tipiche dei giochi di quegli anni, furono arricchite grazie ad un’impostazione open nell’affrontare il gioco. Non c’era una mappa precisa, ma numerosi cunicoli e gallerie da esplorare liberamente, con una mappa che si creava pian piano stile Dungeon & Dragons. Il giocatore non riceve alcuna istruzione su come affrontare i mostri o i pericoli, ma deve provare e riprovare, trovando da solo la strada giusta. In questo, possiamo affermare, che è stato un precursore di capolavori come Bloodborne e Dark Souls.

Anche l’idea di rendere il nostro cacciatore di taglia una donna, per l’epoca, fu una vera e propria rivoluzione, parliamo della metà degli anni ’80, e benché lo stereotipo della donna guerriero iniziasse a farsi largo nel cinema e nei media, era ancora lontano il tempo in cui un’esponente del gentil sesso sarebbe diventato un’icona dei videogames. Le armature e i potenziamenti sparsi nei livelli, rappresentano un altro elemento vincente di questo gioco. Un equipaggiamento di tutto rispetto, sempre vario e in grado di stimolare il giocatore ad una continua ricerca di aggiornamenti e novità per la sua suite, in una vera e propria corsa alla tecnologia.

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Una delle varie suite

UNA PROTAGONISTA LEGGENDARIA

Samus Aran è, di fatto, entrata nella storia dei videogiochi. Geniale, da questo punto di vista, l’intuizione, nel primo capitolo, di lasciar intendere a più riprese che il protagonista fosse un androide o un uomo in esoscheletro. Solamente completando il gioco entro un certo tempo limite (5 ore ndr) era possibile vedere la protagonista liberarsi della sua tuta, rivelandoci di essere una donna. Un colpo di scena clamoroso, in grado, all’epoca, di suscitare una reazione di reale stupore nei giocatori ignari.

Nella sua prima apparizione Samus appariva come una giovane ragazza dai capelli rossi, divenuti poi biondi nelle edizioni successive. Fisico atletico, modi rudi, occhi verdi e un neo sul viso divennero i tratti distintivi di un’eroina che avremmo ritrovato anche in Super Smash Bros. e nei videogiochi Super Mario RPG, Kirby’s Fun Pak e Kirby’s Dream Land 3, oltre, ovviamente, agli undici capitoli ufficali della saga di Metroid.

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La suite della nostra cacciatrice di taglie

UN EQUIPAGGIAMENTO DEGNO DI IRON MAN

Alla base del nostro successo come cacciatori di taglia non poteva che esserci un equipaggiamento di tutto rispetto. Le varie tute che troveremo durante i nostri peregrinaggi ci permetteranno di limitare i danni o accedere ad aree altrimenti interdette. Come il personaggio Marvel di Iron Man, per ogni occasione avremo la risorsa giusta. Missili e cannoni ci permettono di aprirci varchi e distruggere porte blindate, alcuni gadget ci permettono di arrampicarci o guardare attraverso alcune pareti, mentre le tecnologie dei raggi ci consentono di congelare o rallentare i nemici.

I potenziamenti della suite poi ci consentono di correre a velocità sovraumane, di saltare in modo eccezionale o rotolare rapidamente. I raggi, i missili e i vari potenziamenti si possono abilitare o disabilitare a piacere, oppure combinare in un’apposita schermata, dando vita a combo di rara potenza. Essere cacciatori di taglie non è mai stato così entusiasmante.

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Alla ricerca del nostro Metroid

GENESI DI UN CAPOLAVORO, TRA ALIEN E 24 BIT

I riferimenti cinematografici in Super Metroid non mancano di certo. I Metroid, per la loro natura, hanno più di qualche affinità con gli Alien di Ridley Scott, che, guarda caso, si chiama proprio come la nemesi della saga. Il gioco, in principio concepito per essere in 12 bit, fu il primo gioco a uscire con una cartuccia a 24 bit, a causa di una grafica eccelsa per l’epoca e ad una colonna sonora in alta qualità, ottenendo grandissimi riconoscimenti dalla critica specializzata. Le vendite in Giappone furono però penalizzate dall’uscita della Playstation e del Sega Saturn e da alcuni titoli storici come Donkey Kong Country. Le cose andarono meglio in Europa e Nord America. In generale, per la stampa specializzata, Super Metroid è considerato uno dei giochi più belli di tutti i tempi, con molte feature rivoluzionarie.

Visto che i primi anni ’90 fuorono caratterizzati dall’uscita di videogiochi particolarmente violenti come Mortal Kombat, le autorità che avevano il compito di classificare i giochi chiesero al responsabile se la violenza fosse una caratteristica penalizzante di Metroid. Sakamoto, responsabile del progetto, rispose che non pensavano che ci fosse troppa violenza nel gioco e che, essendo lo scopo di Samus quello di mantenere la pace nella galassia, la violenza fosse in un certo senso giustificata. Per avere una reale idea della portata dell’impatto di Metroid nella storia dei videogiochi, vi basti sapere che capolavori come Castelvania, Portal e Bioshock traggono ispirazione da questo capolavoro degli anni ’90.

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