Animal Crossing: New Horizons è un videogioco che ha ottenuto un successo quasi incomprensibile.
In Animal Crossing non si spara, non ci sono cerchi da rincorrere per sopravvivere, non c’è l’ansia della vita vera, né c’è una trama delineata da seguire ed assaporare con gusto e sapiente pazienza. Animal Crossing in questo momento è la versione m migliorata della vita reale, quella che per colpa del coronavirus abbiam dovuto mettere in pausa e quella che sicuramente ci manca in modo terribile.
Certo, non tutte le cose che potevamo fare nella realtà possono essere fatte all’interno di Animal Crossing; abbattere un albero ad accettate è sicuramente meno faticoso quando lo si fa per pagare il debito di Tom Nook che in altre situazioni.
Le cose in un certo senso stanno virando verso una direzione che definire curiosa è riduttivo. Grazie all’impegno di alcuni dei più importanti musei americani sarà possibile creare delle vere e proprie mostre all’interno dell’ultimo capitolo della saga Nintendo. A questo possiamo aggiungere varie ed eventuali altre informazioni: talk show, corse ad ostacoli, proiezioni del prezzo delle rape e così via.
Sei invitato sulla mia isola per una mostra.
Il Metropolitan Musuem Of Art di New York (o Met) è ancora chiuso, così come sono chiusi i musei di praticamente tutto il mondo. Nonostante l’arte non sia esattamente il passatempo più comune del mondo, andare in giro per musei è una di quelle attività che se praticate con regolarità hanno il potere di cambiare la vita e migliorare il proprio stato d’animo.
Come risolvere il problema dei musei chiusi nel mondo post-covid?
Mentre orde di scienziati lavorano sulla questione, i curatori di alcuni dei più importanti musei americani hanno deciso di fare una mossa strambissima e di consegnare al mondo una notizia meravigliosa: sarà possibile importare le opere contenute in tali musei in modo molto comodo attraverso Animal Crossing: New Horizons.
Tutte le opere del Met, le opere del J.Paul Getty Museum o le opere che sono disponibili online attraverso gli standard IIF (International Image Interoperability Framework) sono importabili all’interno del titolo, con risultati spesso molto interessanti.
Partiamo dalla base: da anni a questa parte in America vige una simpatica corrente di pensiero che vede molti musei digitalizzare le loro opere più famose per permetterne la (limitata, ahinoi) fruizione online. Il sopracitato Met è forse il nome più famoso dietro questa storia e da qualche anno anche il J. Paul Getty Museum possiede una collezione online tutta da spulciare e da visitare.
Tutto è cominciato quando una branca di ricercatori evidentemente appassionati di AC ha messo in piedi l’AC Art Generator, ovvero un algoritmo che si impegna a trasformare tutti quanti i vari quadri famosi di molti musei in quadretti low res perfetti per la nostra abitazione su AC.
Se vogliamo inserire nel mondo di gioco un quadro proveniente dal MET i passi da fare sono ancora meno. Selezioniamo l’opera in questione, premiamo sul pulsante di condivisione e clicchiamo l’icona corrispondente per ottenere il QR code da far fagocitare all’applicazione Nintendo Switch Online.
Ora tenetevi forte.
Grazie a queste due iniziative sarà possibile inserire all’interno di Animal Crossing: New Horizons opere come La grande onda di Katsuhika Hokusai, l’autoritratto col cappello di paglia di Van Gogh, l’ariadne di De Chirico e infinita altra roba.
Quindi si, finalmente potrete trasformare la vostra casa in uno splendido museo o potrete semplicemente arricchire le spoglie pareti con qualcosa in grado di incontrare i gusti dei più studiati
Questa possibilità è ovviamente una minuzia assolutamente trascurabile se consideriamo la nostra vita attuale ma è comunque un palliativo in grado di aiutare.
Talk show videoludici
Ci è già capitato in passato di parlare di Gary Whitta, sceneggiatore dietro Rogue One: A Star Wars Story e figura di riferimento per il magazine PC Gamer. Egli ha avuto le mani in pasta nello sviluppo di molteplici titoli, come Duke Nukem Forever, Gears Of War, Prey o i videogiochi di The Walking Dead messi insieme da Telltale.
Quest’oggi però Gary Whitta è legato ad un videogioco meno sanguinolento della media, per un progetto assurdo che merita l’attenzione di noi videogiocatori.
Whitta ha messo in piedi un intero talk show notturno all’interno di Animal Crossing, usando la sua casa come base operativa e invitando celebrità a partecipare. Un surrogato di divertimento spiccioli, abitanti che parlano, emoji sbagliate e carinezze assortite chiamato Animal Talking.
Il programma, ancora in stato abbastanza embrionale, prevede addirittura delle band musicali che figureranno in game con canzoni originali ad accompagnare gli ospiti del caso. Il primo ospite scelto da Whitta è stata Naomi Kyle, attrice americana nota al pubblico anglofono per essere stata protagonista di qualche IGN Originals; il creatore dello show ha in ogni caso già confermato che in futuro gli ospiti si faranno più variegati, con celebrità, standup comedians e musicisti che si alterneranno di volta in volta.
Da encomio è la cura per il set, con telecamere, scrivanie, poltroncine e tutto quello che si può trovare all’interno di un qualsiasi altro talk show. Il progetto di Whitta andrà in onda su Twitch alle 4 del mattino italiane, tutti i giovedì da qui in poi. Gli highlight di questi episodi saranno poi raccolti e pubblicati su Youtube di settimana in settimana.
Al posto giusto nel momento giusto
Nintendo, forse senza nemmeno pensarci troppo su, è riuscita nell’impresa di creare il perfetto surrogato per la vita reale, creando in Animal Crossing una piattaforma espressiva dotata di uno spirito di inguaribile tranquillità.
Come già sottolineato dagli esperti del caso la pandemia oltre a portare in giro polmoniti e complicazioni respiratorie, non farà altro che far ammalare di depressione un sempre maggior numero di persone, tutte costrette a vivere una situazione altamente fuori dall’ordinario in una situazione di perenne incertezza.
Queste situazioni sgradevoli possono essere acuite da videogiochi dotati di atmosfere plumbee o da mondi danneggiati; in redazione pensiamo che giocare a titoli profetici come Death Stranding in questa situazione sia un’esperienza di quelle emotivamente disturbanti.
Come darci torto quando ancora non c’è un evento positivo in un orizzonte temporale ben definito?
Animal Crossing si piazza qui e ci ricorda invece l’importanza della bellezza semplice, permettendoci di assaggiare nuovamente un feticcio della vita reale senza tutte le preoccupazioni da cui quest’ultima è caratterizzata.
Il semplice reward system sta lì a tenerci attaccati allo schermo ma, come nella realtà, è impossibile completare tutto in una singola giornata perché i giorni passano e le situazioni cambiano. Nell’impossibilità di uscire di casa l’isola di Animal Crossing diventa il nostro palcoscenico, il nostro piccolo giardino da curare e da apprezzare, il tutto in attesa di tempi migliori.