La Nintendo Play Station è stata venduta all’asta per 360.000 dollari

nintendo playstation

Durante la giornata di ieri una delle più buffe console della storia dei videogiochi è stata ufficialmente venduta ad una cifra da capogiro e, grazie allo zampino di Forbes, sappiamo anche chi è il pazzo collezionista che l’ha comprata.

Avete mai comprato una console per 360.000 dollari? Beh, Greg McLemore lo ha fatto.

Chi è Greg McLamore?
Questo losco figuro è al giorno d’oggi conosciuto dai più come il fondatore di Pets.com, un sito web relativo ai primi anni novanta acquistato poi da Amazon a per migliaia di dollari.

Con i soldi fatti attraverso Pets.Com McLamore sta pian piano acquistando vecchie console per videogiochi, macchine e altri giochi per mettere insieme un piccolo museo personale del videogioco.

Come fa una console a essere venduta per così tanto all’interno di un asta?

Se non siete esattamente ferratissimi col mondo dei videogiochi potreste avere in mente domande in merito al costo assurdo di una simile console.

La Nintendo Play Station è una console che è stata ritrovata durante il corso del 2015 all’interno dell’attico di Terry Diebold. La console era stata comprata a scatola chiusa ad un asta americana per 75 dollari senza che fosse stata analizzata o controllata da un esperto.

La corsa alla console partì con quando il figlio di Diebold postò una foto del reperto su Reddit, scatenando una corsa all’informazione senza precedenti. Secondo quanto dichiarato da Terry Diebold e suo figlio, ad un certo punto qualcuno ha offerto loro 1.2 milioni di dollari per acquistare la console.

La Nintendo Play Station è una console ibrido ed il modello venduto all’asta è l’unico ritenuto funzionante tra le poche decine di modelli prodotti. La console è figlia del periodo che vedeva Nintendo e Sony allearsi per cercare di sbancare ulteriormente nel mondo dei videogiochi; periodo che ovviamente è finito con una diaspora e la nascita di Playstation.

La console nasceva nell’intenzione di poter utilizzare un formato spazioso ed economico come il CD-Rom al posto delle cartucce di Nintendo, tecnicamente molto veloci a trasferire dati ma caratterizzate da un elevatissimo prezzo di produzione per la compagnia. In seguito al ritrovamento della console la collaborazione tra gruppi di appassionati ed eminenti retrogamer ha permesso il ritrovamento di un boot cd per la console, permettendo a tutti di vederla per la prima volta in azione.

Il passo finale è stato il passaggio della console dalla soffitta dei Diebold alle sapienti mani del console modder Benjamin Heckendorn. L’esperto, oltre ad aver smontato la console mostrando tutti i componenti che in un modo o nell’altro erano stati sostituiti durante il corso delle successive revisioni, ha riparato il cd drive ed ha dimostrato la possibilità per l’apparecchio di riprodurre i CD Audio.

L’assenza di videogiochi su CD per la console non ha permesso di scoprire le funzionalità ludiche della console; in riparo sono corsi i gruppi di programmatori di homebrew che hanno realizzato dei proof of concept funzionanti.