TI PIACERÀ SE
- Vuoi giocare il titolo che diede inizio alla storia di Call of Duty: Black Ops
- Vuoi conoscere le origini di Reznov
- Vuoi un buon sistema di gunplay
NON TI PIACERÀ SE
- Vuoi uno sparatutto con una campagna più lunga
- Sei stanco dei Call of Duty ambientati durante la seconda guerra mondiale
| Dettagli: | |
| Sviluppatore: | Treyarch |
| Publisher: | Activision |
| Disponibile per: | Nintendo 3DS | PC | PS2 | PS3 | Wii | Xbox 360 |
| Genere: | Sparatutto |
| Data di rilascio: | 14/02/2008 |
| Tempo di gioco stimato: | 8 ORE |
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Le vostre recensioni!
World at War fu l'inizio di Reznov, l'inizio di Black Ops e soprattutto fu un gran gioco. Personaggi carismatici o molto particolari come Reznov e Chernov, livelli variegati tra loro e una colonna sonora bellissima. Come si migliora ulteriormente un gioco eccellente sulla Seconda Guerra Mondiale con i Russi protagonisti? Ovviamente aggiungendo la prima incarnazione dell'ormai storica modalità in cui dobbiamo uccidere zombie nazisti.
Lo sapevi che?
Chernov, uno dei personaggi che accompagnano il protagonista Dimitri, tiene un diario personale. In base alle decisioni del giocatore a cui occasionalmente sarà chiesto di uccidere o risparmiare dei soldati nazisti, il diario di Chernov mostrerà un'introduzione differente per descrivere Dimitri, potendo spaziare tra un eroe, un brutale selvaggio o un misto tra i due che non comprende a pieno.
In breve
Forte del suo successo con CoD 3, Treyarch continua a seguire il trend della Seconda Guerra Mondiale, spostandosi però sul fronte Pacifico.
Trovando soluzione agli errori commessi con il loro precedente titolo e implementando nuove idee, come la campagna cooperativa, Treyarch riesce a farci entrare nel vivo della guerra raccontandoci di battaglie, a noi europei, probabilmente sconosciute. A condire la esperienza audiovisiva di Call of Duty: World at War, inoltre, ritorna il sistema multiplayer già visto in Modern Warfare e viene inserita una interessantissima modalità sopravvivenza, dove il giocatore sarà costretto a difendersi da ondate di Zombie Nazisti.