Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… quante volte abbiamo letto questa intro oramai passata alla storia? E quante volte ci siamo emozionati, facendo correre a briglie sciolte la nostra fantasia? L’unica risposta che un fan di Star Wars potrebbe dare a questa domanda è: mai abbastanza! E proprio in base a quanto ora scritto, approcciarci alla recensione di Star Wars Jedi: Fallen Order non è stato affatto semplice.
La ragione è presto detta. Le sorti videoludiche di uno dei franchise più famosi al mondo non erano molto diverse da quelle dei Jedi dopo l’ordine 66: avvolte da nubi scure ed impenetrabili. Tuttavia, anche in questo caso, una nuova speranza sembra essere nata.
Dobbiamo chiarirci sin da subito: Star Wars Jedi: Fallen Order ci ha sorpresi, riuscendo a far ricredere anche i più scettici e coloro che, oramai, credevano che niente e nessuno avrebbe più potuto portare equilibrio nella Forza… o, almeno, non nel mondo dei videogiochi.
Nelle righe che seguono, cercheremo di spiegarvi nel dettaglio le ragioni che ci hanno spinto ad affermare che il gioco EA è quanto di meglio a cui i fan della saga possano aspirare, e che la classica boccata di aria fresca di cui necessitava il franchise è finalmente arrivata.
Un cambio di rotta
Prima di addentrarci nel corpo di questa recensione, è bene fare un passo indietro e fare una panoramica dello stato dell’arte di Guerre Stellari, almeno per quanto riguarda il suo fronte videoludico. Come i più informati sicuramente sapranno, nel 2013 EA siglò un accordo di licenza decennale con Disney, che prevedeva, per l’appunto, lo sviluppo di videogame ispirati alla saga fantascientifica per eccellenza.
Nel 2015 fu pubblicato Star Wars: Battlefront e, circa due anni dopo, il suo sequel Star Wars: Battlefront II. Purtroppo, nessuno dei due giochi riuscì a “bucare lo schermo”. Se al primo titolo veniva infatti contestata la mancanza di una trama giocabile in single player, il secondo gioco costituì un vero e proprio pomo della discordia, capace di generare polemiche senza fine in merito alla questione microtransazioni.
A tutto questo si è poi aggiunta la cancellazione del videogame in produzione presso Visceral Games, in seguito alla repentina chiusura dello studio di sviluppo. Potrete quindi immaginare, all’annuncio di Fallen Order, quanto l’accostamento Star Wars e videogiochi non destasse chissà quanto entusiasmo.
A seguito dei pesanti investimenti Disney nel franchise (non possiamo non citare Disney+ e The Mandalorian), urgeva un cambio di rotta, capace di far riavvicinare i fan e, al tempo stesso, di restituire a Guerre Stellari la dimensione che merita, anche sulle piattaforme di gioco.
I Jedi sono di nuovo in città
Il protagonista di questa nostra avventura sarà il giovane Jedi Cal Kestis, in fuga dall’Impero Galattico che circa cinque anni dopo l’emanazione dell’ordine 66 e della Grande Purga Jedi, controlla incontrastato l’universo. Tutti sembrano oramai rassegnati ad un’egemonia quasi eterna, ma si sa, le vie della Forza sono spesso imprevedibili. Una misteriosa nave, infatti, correrà in soccorso di Cal salvandolo da morte certa. Sarà proprio compito suo quello di riaccendere la fiamma della resistenza e salvare l’intera galassia.
Diciamolo sin da subito: la trama di Star Wars Jedi: Fallen Order non brilla certo per qualità narrativa. Tuttavia, il gioco realizzato da Respawn Entertainment ci metterà di fronte a volti e pianeti sia nuovi che familiari, compiendo un’opera di fan service non banale e di cui si sentiva decisamente il bisogno. Ad esempio, esplorare le foreste di Kashyyyk, sarà una vera e propria goduria per tutti i palati cresciuti a pane e Star Wars.
Non è dato sapere in che modo questo potrà avvenire, ma è altamente probabile che la storia di Fallen Order, collocata a metà strada tra “La vendetta dei Sith” e “Rogue One”, sarà inserita nel già pantagruelico universo narrativo che il franchise può vantare.
Lo stile di Respawn
Nella illustre scuderia di Electronic Arts, Respawn Entertainment riveste sicuramente il ruolo di purosangue. La scelta di affidare lo sviluppo di Fallen Order allo studio americano, già distintosi per la creazione dei due Titanfall e di Apex Legends, si è rivelata a dir poco azzeccata. Se volessimo cercare di carpire lo spirito di questo nuovo Star Wars, potremmo iniziare cercando di distinguere alcuni dei titoli che di sicuro ne hanno influenzato la genesi:
Sotto l’aspetto dell’impatto visivo, Uncharted rappresenta una chiara fonte di ispirazione. Man mano che vi addentrerete nell’avventura del giovane Cal, vi renderete conto di quanto le gesta di Nathan Drake abbiano forgiato alcune sezioni dall’evidente impatto cinematografico che, manco a dirlo, manderanno in visibilio tutti gli aspiranti cavalieri Jedi. Sotto questo aspetto, possiamo assicurarvelo, Fallen Order è una vera e propria gioia per gli occhi.
La presenza dei tre alberi abilità ci rimanda ad action adventure del calibro di Darksiders, mentre il level design pesca a piene mani da un genere tanto osannato quanto dimenticato dalle nuove generazioni: i metroidvania. I vari stage che ci troveremo ad esplorare sono vasti, strutturati su più livelli, e presentano alcune zone non immediatamente accessibili. Sotto questo aspetto, sono da rimarcare anche i vari enigmi e puzzle che saremo chiamati a risolvere, gradevoli ed impegnativi il giusto.
Proprio per questa ragione, chiunque desideri esplorare ogni angolo della creatura di Respawn, tornerà nei luoghi già visitati in precedenza, riuscendo a sbloccare nuove zone grazie alle abilità acquisite. Questo servirà ad ottenere anche tutta una serie di collezionabili che, da una parte, aiutano a comprendere la lore di gioco e, dall’altra, consentono invece di personalizzare l’aspetto di Cal, della sua spada laser, dell’adorabile droide BD-1, nonché dell’astronave su cui viaggeremo.
Combat system e veste grafica
Ma andiamo dritti al sodo: il combattimento con le spade laser. Tutti noi sappiamo che uno dei maggiori punti di forza di Star Wars è indubbiamente rappresentato dai duelli tra Jedi, Sith e soldati imperiali, magari anche utilizzando la Forza. Anche in questo caso, Respawn ha cercato di accontentare anche i più esigenti, creando un combat system che trova in Sekiro il suo modello di base.
Come subito ci renderemo conto, la vera essenza del combattimento consiste nella parata, capace di spezzare o indebolire la guardia avversaria, portando così a segno i nostri attacchi. Tuttavia, il sistema creato è molto meno rifinito di quello che il titolo From Software poteva vantare. Proprio per questa ragione, trovare il timing perfetto non sarà sempre sinonimo di parata, così come le schivate, per quanto tempestive, non ci assicureranno di evitare danni anche ingenti.
Proprio per questa ragione, ci ritroveremo spesso a ricorrere all’aiuto della Forza, che ci consentirà di rallentare il tempo, di respingere razzi al mittente, di lanciare nemici giù da un dirupo e quant’altro, a patto di sbloccare le giuste abilità.
I punti di salvataggio saranno rappresentati da luoghi di meditazione, che ci daranno la possibilità di utilizzare i punti abilità ottenuti e di riposare (ripristinando i sieri curativi del nostro droide e facendo rigenerare anche tutti i nemici presenti nella zona). Sotto questo aspetto, si fa sentire il richiamo ai souls, di cui però Fallen Order non condivide la severità.
Spostando il focus sul comparto tecnico, dobbiamo dire che la direzione artistica tocca livelli eccelsi, sia nei particolari degli ambienti di gioco che nella realizzazione dei modelli tridimensionali. Tuttavia, soprattutto nel caso della versione PS4 Pro da noi testata, Star Wars Jedi: Fallen Order presenta alcuni problemi a livello di stabilità di frame rate, di pop in di nemici, piante, arbusti e dettagli dei vari stage.
Niente di preoccupante o di nuovo nel panorama console, spieghiamoci, ma è decisamente strano constatare come un titolo di questo calibro non abbia ricevuto qualche levigatura in più.
Giudizio Finale
Come avrete dedotto leggendo la nostra recensione, Star Wars Jedi: Fallen Order è il gioco di cui EA aveva bisogno. Non sarà un titolo innovativo, non sarà rivoluzionario, ma si tratta di un videogame estremamente godibile e, soprattutto, divertente. Le limitazioni creative erano evidenti, soprattutto a livello di trama, così come evidenti sono le fonti di ispirazione a cui Respawn Entertainment si è abbeverata.
Un combat system forse non perfettamente limato, ma funzionale al gameplay; un fan service profondo e mai banale; tanta azione ed epicità, soprattutto grazie ai tagli cinematografici di cui l’opera beneficia.
Probabilmente, l’essere stato pubblicato a così stretto giro di vite da Death Stranding non aiuterà Electronic Arts nelle vendite, ma di una cosa possiamo essere sicuri: se la vostra sete di Star Wars è inesauribile come la forza, Fallen Order è il modo ideale per arrivare vivi alla release cinematografica del prossimo Dicembre.
Insomma, Fallen Order è davvero il gioco che ogni fan di Star Wars stava aspettando da anni. E, dopo anni, il franchise sembra aver trovato la strada giusta per tornare grande anche nel mondo dei videogame.