Un capitolo incompleto, controverso, quasi maledetto, eppure tremendamente affascinante. MGS V è il miglior capitolo della saga creata da Kojima, l'unico episodio in grado di rappresentare appieno l'idea della serie. E anche in assenza di un vero e proprio finale, rende perfettamente l'essenza del gioco: il dolore fantasma, la sofferenza per qualcosa che c'era ma che non c'è più, l'addio ad una delle saghe più importanti per il panorama videoludico.
Le avventure firmate Hideo Kojima hanno appassionato generazioni di giocatori fin dai tempi della Playstation.
Nove anni dopo gli eventi di Metal Gear Solid V: Ground Zeroes e 11 anni dopo le avventure di Solid Snake in Metal Gear, in MGSV:TPP i giocatori vestiranno ancora una volta i panni di Big Boss, pronto a vendicarsi di chi ha ucciso i suoi compagni durante gli eventi di Ground Zeroes.
Il titolo presenta una enorme quantità di meccaniche differenti che permettono al giocatore di utilizzare qualsiasi approccio possa immaginare al fine di raggiungere il suo obiettivo.
Nonostante l’ottima fattura del titolo, la trama dello stesso va a perdersi nelle fasi più avanzate del gioco, forse a causa della disputa che ha visto Hideo Kojima allontanarsi da Konami proprio nelle fasi più cruciali dello sviluppo.