Dopo lo straordinario lancio di World of Warcraft Classic, il sempre più crescente colosso della telefonia mobile Xiaomi sembra avere le idee chiare per il lancio dei nuovi Redmi Note 8 Pro.
Telefoni a tema WoW
Secondo le informazioni rilasciate dall’azienda cinese, lo Xiaomi Redmi Note 8 Pro (in uscita oggi) è particolarmente indicato per la fotografia e il gaming grazie a quattro fotocamere ed un processore MediaTek Helio G90T da 2.05GHz. Proprio dopo il lancio di Classic in Cina, Xiaomi ha twittato lo screenshot del menù di selezione personaggio chiedendo ai propri followers su quali server giocheranno, subito dopo sono state mostrate 2 varianti del nuovo modello a tema Orda e Alleanza di cui al momento sono pervenute solo le confezioni che vedete qui sotto.
Non è la prima volta che WoW collabora con grandi marchi in Cina, alcuni di voi ricorderanno sicuramente lo spot Coca Cola del 2006.
Blizzard, la Cina e il Mobile Gaming
Quello della Blizzard con il mercato orientale potrebbe essere definito come un rapporto di odio et amo, se da un lato la Cina è una delle maggiori fonti di guadagno per la casa di Irvine dall’altro è spesso nell’occhio del ciclone a causa di alcuni sviluppatori che si appropriano delle IP Blizzard per creare dei “pezzotti” discutibili. Proprio negli ultimi giorni la software house Sina Games è stata pesantemente multata per il suo Glorious Saga, una spudorata copia di World of Warcraft in salsa idle game. Come potete vedere non sono presenti solo versioni chibi dei maggiori eroi e villain di Warcraft ma anche i nomi e le creature incontrate sono riprese palesemente dal mondo di WoW, inutile dire che i legali della Blizzard si sono mossi tempestivamente per bloccare gli intenti di Sina Games. Non è la prima volta infatti che Blizzard combatte simili battaglie, basta tornare un po’ indietro per ricordarsi di un caso simile successo però con Overwatch.
Il Mobile Gaming in Cina (ma anche in Giappone e Corea) è sicuramente un fenomeno molto più avanzato e dal mercato più florido rispetto all’occidente e naturalmente questo Blizzard lo sa bene soprattutto dopo il successo planetario di Hearthstone, l’annuncio di Diablo Immortal poi fu visto da molti fan proprio come un voler affondare ancora di più le mani in quel bacino d’utenza stringendo accordi con la NetEase (altra grande industria mobile cinese).
Gli effetti di un ipotetico World of Warcraft mobile
Qualche mese fa ci eravamo divertiti a ipotizzare una possibile versione di Pokèmon GO a tema Warcraft a seguito di una dichiarazione proprio di Blizzard Entertainment, ma quali potrebbero essere le conseguenze di un reale annuncio di un simile titolo?
Se l’annuncio di Diablo Immortal allo scorso Blizzcon, la lunga serie di licenziamenti ed un generale malcontento intorno ai diversi giochi hanno fatto scendere drasticamente le azioni in borsa della software house, il lancio di WoW Classic ha fatto registrare una vera e propria ripresa sia delle azioni che dell’immagine dell’azienda. Blizzard si trova quindi ora camminare su un vero e proprio campo minato diviso tra opinione pubblica ed economie ballerine ed avendo saltato per la prima volta la Gamescom di Colonia gli occhi sono ora tutti puntati alla Blizzcon di quest’anno. Un nuovo annuncio come quello di Immortal potrebbe equivalere, se non sostenuto da altri annunci sostanziosi, al darsi la zappata finale sui piedi.
C’è però da dire che il tempestivo intervento su Sina Games e l’uscita di telefoni da gaming a tema WoW, unito alle dichiarazioni di un po’ di tempo fa, fanno sì che ci siano tutti i presupposti per una nuova IP mobile. Se poi si aggiunge la stringa di codice trovata sul PTR di Battle for Azeroth che sembra permettere il Login con telefono invece della solita mail, tutto torna. Speriamo solo che questa volta gestiscano meglio gli annunci rispettando al meglio le aspettative dei fan.
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