L’estate si sa è la stagione in cui le giornate si allungano, la gente va al mare, si fanno i balli di gruppo e soprattutto ritornano i tormentoni. Quale periodo migliore per rilasciare un’avventura musicale che allieterà sicuramente le giornate afose di chi le vacanze le guarderà solo con il cannocchiale? Parliamo oggi di Songbird Symphony.
Scuoti quel culetto piumato!
Protagonista della nostra storia è Birb, un pulcino di una razza sconosciuta accudito sin dalla schiusa da uno strambo pavone. Vittima di continue occhiatacce e commenti da parte degli altri pavoni, Birb decide quindi di partire alla ricerca dei suoi veri genitori per scoprire la verità sulle proprie origini e sulla razza a cui appartiene. Per farlo si recherà al cospetto del gufo, il più saggio dei volatili del bosco, che gli rivelerà che dentro di lui è celato un potere più grande di quanto pensa: ogni uccello è capace di intonare una sola nota ma Birb può impararle tutte e mixarle a proprio piacimento. Questa sua abilità è di vitale importanza per far funzionare un antico artefatto a cui il gufo stava lavorando da tempo e che potrà aiutare il nostro protagonista a scoprire l’identità dei propri genitori, parte quindi l’epico viaggio di Birb per imparare i canti dalle diverse razze di uccelli passando per galline, pinguini, casuari e kookaburra.
Il bosco però non un posto adatto ad un pulcino spennacchiato, lungo il suo cammino Birb dovrà scontrarsi più volte dalle gazze ladre che non perderanno mai l’occasione di bullizzarlo con canzoni ironiche e balletti di Fortnite mentre il loro capo, un misterioso volatile nero dalla lunga coda ed una maschera da medico della peste, osserva silenzioso dai rami più alti.
Nel suo viaggio Birb imparerà cosa vuol dire crescere e interfacciarsi col mondo esterno, superando le avversità e facendosi nuovi amici come Egbert l’ovetto intraprendente.
Una rondine non fa primavera ma Birb fa sicuramente estate
Definire Songbird Symphony semplicemente un platform misto ad un rythm game sarebbe alquanto riduttivo, ci troviamo, infatti, di fronte ad un progetto molto più profondo con un obiettivo ben preciso: raccontare una storia di bullismo, tolleranza e accettazione con a disposizione la sola gentilezza come arma. Il gioco infatti non si concentra molto sul superamento delle prove quanto su ciò che ogni personaggio incontrato da Birb ha da raccontare, vi accorgerete giocando che durante le sezioni platform non ci sono nemici o elementi che vi possano arrecare danno così come il punteggio ottenuto dall’esecuzione delle canzoni non influirà particolarmente sull’andamento narrativo.
Andando più nello specifico il level design presenta un’ottima cura per i dettagli presentandoci i diversi habitat degli uccelli che andremo ad incontrare. Le sezioni platform saranno caratterizzate da una serie di puzzle non troppo complessi il quale completamento non solo ci permetterà di progredire ma anche di aggiungere elementi alla musica di sottofondo, andando quindi a costruire la colonna sonora del gioco pezzo dopo pezzo. Le sezioni ritmiche sono vere e proprie scene Disneyane con personaggi che trasformano in canzoni i propri sentimenti e le proprie intenzioni alternando delle parti simil Karaoke (piene di simpaticissime rime) e parti in cui dovremo concatenare la sequenza di tasti proposta mantenendo il ritmo dato.
In conclusione:
Joysteak Studios ci propone una rivisitazione della favola del brutto anatroccolo presentando un’avventura in pixel art davvero adorabile con un character design e delle animazioni a metà strada tra i video di K-eke e Adventure Time. Il prezzo davvero accessibile, una colonna sonora fantastica ed una storia che vi scioglierà il cuore sono tutti gli elementi che permetteranno a Birb di planarvi nel cuore per portare un pò di freschezza, e perchè no anche qualche lacrimuccia, in questa torrida estate 2019.