WoW Classic: ricominciare dal passato per un futuro forse migliore

WoW Classic: ricominciare dal passato per un futuro forse migliore
World of Warcraft: Classic è sulla punta della lingua di tutta la community di WoW, vediamo insieme di cosa tratterà questo fenomeno di "non-remastered".

World of Warcraft: Classic è sulla punta della lingua di tutta la community di WoW, tra chi lo desidera e chi lo odia è bene districare una serie di dubbi e rivedere insieme di cosa tratterà e come sarà strutturato questo fenomeno di “non-remastered”.

Ritorno alle origini

wow classic orco sciamano
Zug zug!

Con una beta che comincia da oggi alcuni giocatori potranno cominciare a testare questa “nuova” feature del gioco Blizzard ma dal 27 agosto potremo tutti  avere libero accesso ai server Classic semplicemente pagando il solito abbonamento mensile che ci darà accesso naturalmente al content attuale, potete immaginare quindi i server Classic come una nuova tab al fianco di quelli già presenti. Alcune caratteristiche le avevamo già predette un paio di anni fa ma è fare attenzione su alcuni dettagli: perché parliamo di “non-remastered”? Perché non ci ritroveremo a giocare al Vanilla in versione aggiornata con grafica e feature attuali ma verrà mantenuta un’esperienza di gioco attentamente ricreata per rispettare quella che era nel 2004, riprendendo quindi i vecchi asset grafici e modelli dei personaggi.

Esploreremo quindi una Azeroth com’era prima del revamp totale di Cataclysm ai tempi della patch 1.12 “Drums of War” con una release dei contenuti diluita nel tempo che ci permetterà di ripercorrere la storia di WoW passando per i grandi avvenimenti del gioco come Blackwing Lair, le grandi battaglie PvP e l’apertura dei cancelli di Ahn’Qiraj grazie allo sforzo di interi Reami (server). Il content verrà suddiviso quindi in 6 fasi di cui al momento abbiamo informazioni solo sulla prima che includerà Molten Core, Onyxia e i primi Dungeon. Anche se ci sembrerà di viaggiare indietro nel tempo le tecnologie saranno quelle del presente grazie alle moderne tecnologie dei server, l’accesso a Battle.net e il supporto per l’hardware di oggi.

Server Legacy e accoglienza del pubblico

Quello dei Server Legacy è uno degli argomenti sicuramente più discussi da parte della community che ha acceso per anni i dibattiti di molti forum vedendo sempre la Blizzard rispondere in maniera vaga come solo lei sa fare, almeno fino a qualche anno fa. Come ben saprete la creazione dei server legacy da parte di Blizzard non è altro che un modo “legalizzare” tutta una serie di retroserver che offrivano online esperienze di gioco retrodatate senza però passare dalla casa madre, ricorderete sicuramente il caso Nostalrius. Dopo tanti tira e molla legali e accordi a porte chiuse, Blizzard ha annunciato alla Blizzcon 2017 l’arrivo dei primi retroserver ufficiali ricevendo per lo più ovazioni dal pubblico in attesa.

C’è però una fetta di pubblico, perlopiù giocatori dei sopracitati server gratuiti, che non ha apprezzato la cosa vedendo e che hanno visto da parte di Blizzard l’ennesimo tentativo di spillare loro soldi (e vuoi dar torto alla Blizzard che difende le proprie IP?).

Durante un’intervista con QuissyTV , Ion Hazzikostas (attuale Game Director di WoW) ha rivelato che nonostante l’attenzione sia ora rivolta sul Classic non esclude la possibilità dell’arrivo di server dedicati a The Burning Crusade e Wrath of the Lich King lasciando quindi una porta aperta per i feedback dei fan. Mossa sicuramente molto strategica che cancellerà come Thanos molti dei retroserver ancora presenti in rete.

Oltre il Dark Portal della nostalgia

wow classic paladino umana
Per l’Alleanza!

Dopo anni e anni di richieste per miglioramenti grafici e tecnici per un gioco che si è sempre portato vecchio rispetto al mondo videoludico circostante assistiamo ad un vero e proprio dietro front da parte di una grossa parte della community che preferirebbe tornare alle vecchie build del gioco piuttosto che le versioni aggiornate, le motivazioni sono tra le più disparate e più o meno valide, ma realmente quanto durerà? Chi ha letto altri miei articoli sa bene come la penso sulla nostalgia e sul ritorno di vecchie glorie ma vorrei accantonare per un momento la mia personalissima opinione che vede nel ritorno al Vanilla un’inutile dietrologia (principalmente perché l’ho vissuto e mi è bastato) per analizzare a mente sgombra la cosa.

Attualmente World of Warcraft è un gioco molto user friendly che ci ha abituato a tempi d’attesa relativamente brevi e content e ricompense letteralmente lanciato in faccia, molti giocatori si sono addirittura avvicinati al titolo proprio con Battle for Azeroth quindi non hanno proprio la concezione di cosa possa essere Vanilla. L’inserimento di server del genere inclusi nel normale abbonamento, però, può essere vista un po’ come la modalità hardcore di Diablo 3 nella quale un utente che magari ha divorato il content attuale può trovare una tempistica più lenta e sicuramente diversa da quella provata fino ad ora. Passiamo invece ora ai veterani del gioco: persone che si avviano ai trent’anni o li hanno superati abbondantemente come gestiranno le tempistiche e le difficoltà del Classic ora che vivono una vita “da adulti”, riusciranno a far coinciliare vita e gioco o ci troveremo con nuovi casi di cronaca come 15 anni fa?

Vanilla ha sicuramente tantissimi lati positivi come un vero senso di community e di appagamento nel portare a termine determinati obbiettivi ma è pur vero che è stato anche il periodo in cui il titolo si è attirato cattive nomee che si è dovuto scrollare di dosso negli anni (Se avessi avuto un euro per ogni volta che mi hanno detto: “Giochi a WoW?! Quel gioco è una droga!” ora vi scriverei dalle Bahamas).

Resta quindi un ultimo interrogativo a cui solo il tempo potrà darci risposta: Classic sarà un contenuto davvero seguito dai giocatori o rimarrà appannaggio esclusivo per pochi audaci che avranno il fegato di ripercorrere la stessa strada di 15 anni fa?