Quando abbiamo scoperto che la Raven Ditribution avrebbe pubblicato “Il Gioco di Ruolo più piccolo del Mondo” la nostra curiosità è esplosa in un istante. Ci siamo immediatamente messi in comunicazione con gli autori per avere qualche indiscrezione ed anticipazione: sarebbe stato meglio se non l’avessimo mai fatto. La nostra immaginazione, dopo quanto ci è stato rivelato, è subito volata verso un mondo fantastico e determinati riferimenti letterari. Per fortuna gli autori ci hanno confermato che le nostre fantasie non sono del tutto errate e che, in gran parte, abbiamo azzeccato una delle principali fonti di ispirazione. Stiamo parlando nientemeno che di Sir Terence David John Pratchett, meglio conosciuto come Terry Pratchett, e della sua trilogia de “Il piccolo popolo dei grandi magazzini”. Ma procediamo con ordine e vediamo cosa già sappiamo di questo gioco.
Household è un manuale che parla di “omini”, ovvero esseri umanoidi di piccole dimensioni che appartengono al Piccolo Popolo (Fate, Boggart, Sprighi e Sluagh). Questi omini vivono in una Casa abbandonata e, dalla scomparsa del Padrone, si danno battaglia più o meno apertamente per espandere i propri territori. Il manuale presenta un artificio letterario: è come se fosse tutto scritto da Herasmo J. Hemingway, un vecchio Boggart. Questo comporta che ogni cosa sia diegetica e non ci si rivolga mai al lettore come se questi fosse un essere umano. La prefazione del manuale racconta di come gli autori abbiano ritrovato questo minuscolo libro e di come abbiano deciso di tradurlo in Italiano, ma a parte quello il resto del libro è interamente scritto da un omino per altri omini.
Il gioco è molto libero e accessibile. Il sistema tende a favorire la narrazione e l’interpretazione, piuttosto che i conti e i numeri. Il punto di forza è sicuramente la vastità dell’ambientazione che può essere esplorata tramite giocate di qualsiasi tipo: dagli intrighi di palazzo alle battaglie, passando per il “cappa e spada” o la caccia ai ragni. Oltre a poter esplorare l’ambientazione geograficamente, la si può esplorare anche storicamente. Andando avanti nei “Capitoli” del gioco (ovvero terminando le quest) anche il Mondo andrà avanti. Alcuni PNG, location ed oggetti saranno accessibili solo a determinati Capitoli, così come particolari eventi. Nel tentativo di svecchiare alcuni stereotipi del genere, non esistono “razze” ma il loro semi-equivalente sono i Popoli. Ogni popolo è caratterizzato da una serie di pregiudizi più che da vere e proprie caratteristiche caratteriali (rispetto a generalizzazioni fantasy in stile D&D “tutti gli gnomi sono bravi ingegneri”).
In conclusione siamo ansiosi di stringere tra le mani questo prodotto e di scoprire quali meravigliose sessioni di gioco di ruolo è capace di regalarci. Un prodotto completamente italiano, come questo, ci da grande fiducia (al momento sulla parola) su ciò che è capace di sfornare un mercato in esplosione e che sta prendendo molto piede in Italia. Si preannuncia un “must” per tutti gli amanti delle leggende del Piccolo Popolo.