Il carburante non è tutto…
Ma in Kero, il nuovo gioco edito dalla Hurrican, possiamo dire che: è l’unica cosa che conta.
Un gioco a due ambientato in un futuro – di m… – in cui il bene più importante è il Kero, il carburante… insomma la benza.
Già i prezzi della benzina sono indecenti oggi, figuriamoci dopo un’apocalisse.
In Kero paghiamo il fatto che i governi mondiali non abbiano investito bene su fonti di energia rinnovabile, costringendoci, oggi, a scannarci per un goccio di benzina.
Bisogna accaparrarsi quanto più carburante possibile per conquistare territori e risorse, allearsi con i nomadi tuareg e fare il bene del proprio clan.
Buona lettura.
Scatola e materiali
La grafica del gioco è molto bella (opera dell’illustratore francese Pierò), quindi anche la copertina è accattivante.
Passiamo al materiale, c’è tut…
Oh no! Non ci credo… mi manca un pezzo! Nella mia copia di Kero dovrebbero esserci tre dadi, uno verde, uno giallo e uno blu. Purtroppo mi sono capitati due dadi verdi. Manca all’appello quello blu.
Nota: se pensate non sia una cosa grave, vi suggerisco di rileggere la parte sugli ossessivo-complusivi.
Nota2: ho richiesto a Oliphante se potevano rimandarmi il dado mancante e me l’hanno spedito in tempi rapidissimi. Grazie mille!
Chi era con me quel giorno ha impedito che mi buttassi dalla finestra suggerendomi di osservare e ammirare il resto del materiale.
Niente male! Tutto è ben curato e resistente. Sulle illustrazioni abbiamo già scritto. Ciò che colpisce maggiormente è la presenza di due camion-clessidra il cui misterioso funzionamento ci spinge a prendere subito in mano l’ottimo regolamento.
Nota: il regolamento di Kero è esteticamente piacevole e scritto in modo eccellente – che con l’analfabetismo di ritorno della nostra società non è una cosa scontata -, basta una sola lettura per avere chiara in mente la dinamica del gioco.
Chiamata a raccolta
Per la prima prova di Kero non ho chiamato la solita squadra di esperti rispettivamente di 11, 11 e 7 anni, ma mi sono accaparrato i servigi del grande GiulioGianmario (tutto una parola), diRitornodagliStatiUniti (tutto una parola).
Tanti giocatori conoscono un GiulioGianmario… è il partner di giochi che tutti odiano. Capisce un gioco ancor prima di aver letto il regolamento, non puoi batterlo a meno di farlo ubriacare o barare in maniera scandalosa.
Nei gestionali, a fine partita, è capace di presentarti fattura con costi e ricavi. Odia i collaborativi (perché considera i compagni insulsi bipedi senza cervello). I puzzle game più complessi sono per lui solo degli scacciapensieri, e nei giochi di guerra ti vien voglia di bombardare lui e non le unità.
Avete capito il tipo no?
Quando sono in vena masochista lo chiamo per farmi schiantare a un qualsiasi gioco da tavolo. L’unico vantaggio di giocare con un mostro del genere è che non tralascia nessun aspetto del gioco.
Come si gioca
Lo scopo di Kero è quello di accumulare risorse da spendere per ottenere carte e occupare territori che forniranno vantaggi e punti a fine partita.
Attenti al carburante però, se restate a secco sono guai.
Il gioco si svolte in tre turni ciascuno dei quali diviso in un numero variabile di round.
Il rifornimento:
La sabbia del camion-clessidra è il nostro carburante, a ogni round possiamo svolgere diverse azioni tra cui: fare rifornimento.
Mettiamo il nostro camion in verticale e appena la sabbia scende, l’avversario tira i dadi fino a ottenere un fuoco su ciascuno di essi. A quel punto il rifornimento deve interrompersi e si raddrizza il camion.
I dadi vanno sempre tirati con una mano sola.
Bello vero?! Chi l’ha pensata ‘sta cosa merita un applauso… Andiamo avanti.
Accumulare risorse:
A questo punto occorre viaggiare per terre sconosciute alla ricerca delle risorse che consentiranno al proprio clan di estendere il suo dominio.
In parole povere: con una mano capovolgo il camion nel senso opposto di quando facevo rifornimento e con l’altra lancio i dadi. Le facce dei dadi rappresentano le varie risorse del gioco: cibo, ingranaggi, taniche di kero ecc.
Posso tirare i dadi quante volte voglio, ma se esce un fuoco il dado è: indovinate… bruciato!
Quando il lancio mi soddisfa, raddrizzo il camion e ammiro avidamente le risorse accumulate.
Spendere e spandere:
E’ giunto il momento di consumare le nostre risorse. Possiamo occupare territori, acquistare carte (che ci daranno vantaggi vari o punti a fine partita), chiedere l’aiuto di un tuareg e via di seguito.
Chi ha vinto?:
Alla fine del terzo turno si contano i punti, operazione davvero semplice e immediata. Chi ne ha di più – GiulioGianmario ovviamente – è il vincitore.
Giochiamo!
La prima partita è quasi una prova, siamo abbastanza buoni, quando il serbatoio dell’avversario è quasi esaurito (cosa che causerebbe grande sciagura al nostro clan, oltre a far perdere il turno), ci avvertiamo l’un l’altro.
Finisce 25 pari e io esulto come se avessi vinto la Champions League dando fuoco al poster di Superman considerandolo uno sfigato al mio confronto.
Dopo l’intervento dei pompieri, procediamo a un secondo match. Stavolta ci odiamo a morte, ma nessuno rimane a secco di Kero. Vince GianGiulio (a culo) di due punti.
La terza sfida è più combattuta, m’impegno con tutte le mie forze, e quindi la perdo di 5 punti a causa di un errore madornale nel secondo turno.
Vi scrivo questo per ottenere la vostra compassione, e per segnalarvi che Kero, oltre a essere strategicamente interessante, è un gioco ben bilanciato.
Ricapitolando
Grafica eccellente e materiali ben curati, peccato per il dado mancante che dovrò rubare a Modena Play.
Meccanica del rifornimento davvero interessante: il fatto di dover lanciare i dadi velocemente, e con una mano sola, mentre si tiene d’occhio il camion-clessidra, aggiunge un tocco di dinamismo al gioco che non mi dispiace affatto.
Bilanciamento: buono.
Un gioco interessante sotto molti punti di vista.
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