Chiunque sia appassionato di modellismo e di giochi di tavolo non può non aver mai sentito il nome di Games Workshop. Per tutti i “profani“, si tratta della società creatrice di Warhammer, probabilmente il gioco di miniature più famoso ed amato al mondo. Nel corso degli anni, tanti sviluppatori hanno provato a cimentarsi nell’impresa di realizzare adattamenti videoludici più o meno fedeli sia alla versione fantasy di Warhammer che a Warhammer 40k, la sua controparte fantascientifica. I risultati, però, hanno avuto fortune alterne. Space Hulk, però, merita una menzione a sé stante. Il gioco da tavolo, realizzato sempre da Games Workshop, è stato lo spin off che maggiormente ha attratto le attenzioni dei developer. La ragione è presto detta: regole lineari, semplice ed immediate, nonché un elemento strategico sempre sugli scudi. Vi diamo una piccola anticipazione: probabilmente Space Hulk: Tactics è la miglior trasposizione videoludica del celebre gioco da tavolo.
Space Hulk: Tactics – Space Marine contro Xenomorfi
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Tra i vari boardgame prodotti da Games Workshop, sicuramente Space Hulk il gioco che più spesso si è affacciato nel mondo dei videogiochi. Se i giocatori più attempati sicuramente ricorderanno l’omonimo videogame rilasciato nel lontano 1993 per MS-DOS ed Amiga, l’ultima incarnazione della saga è Deathwing, lo sparatutto in prima persona sempre sviluppato da Cyanide e pubblicato da Focus Home Interactive. Chiunque abbia mai giocato al gioco da tavolo, sa benissimo quali siano le caratteristiche fondamentali di Space Hulk. Ambienti di gioco claustrofobici, caratterizzati da stretti corridoi e da stanze ugualmente anguste, che vanno a formare mappe quasi labirintiche, dove ogni passo avrà la sua importanza, perché potrebbe rivelarsi l’ultimo.
In un non meglio precisato anno del quarantesimo millennio, nel bel mezzo di una guerra che sembra non conoscere fine, emerge dal Warp un enorme agglomerato di relitti spaziali, lo Space Hulk. L’enorme carcassa è alla deriva nello spazio da un numero imprecisato di anni, ed è in rotta di collisione con il pianeta Gorgonum. Per evitare un duro colpo alla fazione dell’Imperatore, il Capitano Ubaldo ed un manipolo di Angeli Sanguinari vengono spediti sullo Space Hulk, con l’ordine di distruggerlo dall’interno, scongiurando un disastro di dimensioni incalcolabili. Tuttavia, gli Space Marine inviati si renderanno conto che l’enorme carcassa è piena di segreti, di reliquie, di misteri e, ovviamente, di creature decisamente poco amichevoli: i Genestealer.
Un gioco da tavolo…
Iniziamo subito ribadendo quanto affermato in apertura: Space Hulk: Tactics è forse l’adattamento videoludico più fedele mai realizzato sull’omonimo gioco da tavolo. La claustrofobia dei corridoi dei vari stage che ci troveremo ad esplorare, intervallati da paratie stagne, cadaveri e detriti, è chiaramente percepibile. Allo stesso modo, l’elemento strategico è stato riproposto in una maniera decisamente originale, anche se un po’ macchinosa. Il giocatore potrà decidere se vestire i panni degli Angeli Sanguinari o dei Genestealer, scegliendo tra due diverse campagne. Gli Space Marine, all’interno delle loro armature Terminator, avranno dei movimenti pachidermici, causando il rapido esaurimento dei Punti Azione a loro disposizione. Questo sistema riproduce quanto visto nel boardgame, dando un costo a ciascuna azione compiuta.
Dall’altro lato della barricata, invece, la minaccia xenomorfa sarà sempre molto più agile e veloce, potrà contare su una superiorità numerica praticamente costante, ma sarà costretta ad affrontare la stirpe di Sanguinius praticamente solo in corpo a corpo. Come avrete facilmente inteso, servirà un po’ di pratica per riuscire a padroneggiare entrambi gli schieramenti, cercando di calcolare con precisione tutti gli spostamenti e le azioni da compiere, evitando di mostrare il fianco all’avversario.
Se gli Space Marine saranno piuttosto agevoli da governare, i Tiranidi richiederanno un po’ più di pratica, soprattutto per apprendere l’utilizzo dei Blip, che renderanno “invisibili” gli alieni, fino a quando non entreranno nel campo visivo avversario.
… con elementi da gioco di carte
Un elemento di novità presente in Space Hulk: Tactics è rappresentato dalle Carte, che potranno garantirci vantaggi di vario genere, come l’esecuzione di azioni bonus o il conferimento di Punti Azione aggiuntivi. L’unica pecca del sistema ora descritto consiste nel fatto che il giocatore non potrà mai consultare l’intero deck, ma potrà soltanto limitarsi a decidere se giocare una carta o se invece preferirà convertirla in Punti Azione.
Un’altra componente che ha sempre dominato ogni partita a Space Hulk è il caso. Ogni strategia, per quanto ben congegnata, può sgretolarsi in ogni momento. Una raffica di proiettili che manca il bersaglio o un fucile Requiem che si inceppa potranno causare la morte di uno Space Marine, aprendo una pericolosa falla in uno schieramento altrimenti impenetrabile. Anche nel videogame assisteremo a dei “lanci di dadi virtuali“, che potranno determinare tanto il successo quanto il fallimento delle nostre tattiche.
Comparto tecnico, longevità ed intelligenza artificiale
Per quanto riguarda il versante tecnico, Space Hulk: Tactics è un gioco graficamente in linea con la quasi totalità degli strategici pubblicati negli ultimi tempi. Lo scorrimento a turni non andrà quasi mai ad incidere sul frame rate, che si attesta stabile. Coloro che gradissero immergersi più a fondo nelle atmosfere del gioco da tavolo targato Games Workshop, potranno sperimentare la visuale in prima persona, tanto bella quanto scomoda ai fini tattici. Fortunatamente, sarà sempre possibile passare alla classica visuale isometrica, molto più adatta per avere sempre la situazione sotto controllo.
Dal punto di vista della longevità, il gioco ci metterà a disposizione quattordici missioni principali per la campagna degli Angeli Sanguinari ed altre nove per quella dei Genestealer. Tra una missione principale ed un’altra, saranno collocate un numero di missioni secondarie che, purtroppo, hanno la tendenza a diventare piuttosto ripetitive e noiose. In ogni caso, il videogame potrà essere completato in meno di 20 ore di gioco.
Un appunto va fatto sull’intelligenza artificiale. Giocando alla campagna degli Space Marine, è stato impossibile non notare quanto i Tiranidi, sentendosi “sotto tiro“, rimanessero praticamente immobili per diversi turni. A parti invertite, la situazione è cambiata sensibilmente, ma è stato sempre possibile assistere a delle lacune dell’IA piuttosto evidenti. Ovviamente tali problemi non sussistono nel multiplayer online del gioco, che però, allo stato attuale, risulta avere dei piccoli problemi nel matchmaking, sicuramente risolvibili con una patch correttiva.
Giudizio Finale
Ci troviamo a ribadire il concetto più volte espresso nel corpo di questa recensione: ci troviamo davanti all’adattamento più fedele di Space Hulk. Tuttavia, esso non è comunque esente da difetti, tra cui spiccano un’intelligenza artificiale non sempre all’altezza, una longevità che lascia un po’ l’amaro in bocca, e delle missioni secondarie che sanno un po’ di riempitivo. Nonostante quanto ora detto, Space Hulk: Tactics è un ottimo strategico, assolutamente all’altezza del suo nome e che trasuda le atmosfere che hanno fatto innamorare i fan di Warhammer 40k. Il multiplayer di gioco, nel momento in cui i server saranno più popolati, potrebbe rappresentare una validissima variante competitiva di un’esperienza di gioco comunque buona.