Drawings & Dragons, il primo actual play su Twitch di Asmodee

Quando Asmodee Italia annunciò la volontà di iniziare una propria serie di actual play della quinta edizione di Dungeons & Dragons (qui trovate la nostra guida completa), è stato inevitabile per molti non pensare almeno al Critical Role di Matthew Mercer. Lo show del doppiatore statunitense è stato tra i fautori del grande successo del gioco di ruolo più famoso del mondo (ve ne avevamo parlato in uno speciale di qualche tempo fa) su una piattaforma che, solitamente, non è mai stata troppo affine al roleplaying cartaceo. La storia del suo successo è ormai nota, e da anni gli show di actual play sono una realtà consolidata, soprattutto quelli patrocinati da Hasbro e Wizard of the Coast.

Quindi, grazie al successo in terra nostrana dell’ultima edizione di Dungeons & Dragons (Asmodee ha previsto diecimila copie vendute entro la fine dell’anno del solo Manuale del Giocatore), era inevitabile che anche l’editore italiano decidesse di intraprendere un’iniziativa simile a quella della “casa madre”. Al via, quindi, Drawings & Dragons, il primo actual play in onda sul neonato canale Twitch di Asmodee Italia, e da essa patrocinato ovviamente.

Dopo l’annuncio avvenuto mesi fa, nelle ultime settimane è stata aperta una pagina Facebook ufficiale in cui, in previsione dell’episodio iniziale, sono stati presentati i personaggi e l’avventura, un modulo originale che funge da “spin-off” de La Tirannia dei Draghi. Al tavolo ci sono autori e disegnatori, personaggi del settore dell’editoria italiana (da lì il nome della serie, ovviamente): Roberto Recchioni, Riccardo Torti, Michele Monteleone, Lorenzo Magalotti, Dario Sicchio. Infine, Denise Venanzetti e Nicola DeGobbis, quest’ultimo dietro lo schermo, nel ruolo del Dungeon Master (un ottimo Dungeon Master, aggiungo).

Dicevamo del paragone con Critical Role, poco fa. Un confronto inevitabile, ma che alla fine risulta fuori luogo, nonché totalmente ingiusto nei confronti di Drawings & Dragons.

D&D
Il DM ed il suo tavolo.

Ovviamente, il DM ha iniziato con un 20 naturale

La messa in scena è abbastanza usuale, semplice e funzionale. Tre telecamere riprendono il DM e due gruppi di giocatori divisi in tre (che giocano nella stessa stanza ovviamente). Non c’è la musica di sottofondo, né cartellini o nomi in sovraimpressione che potrebbero aiutare i giocatori a capire subito chi sta interpretando chi. Di fatto, Drawings & Dragons si pone come una via di mezzo tra Critical Role ed una sessione di gioco tra amici, come specifica direttamente DeGobbis alla fine della puntata.

Questo è il punto del discorso che, stando al livore di una parte degli utenti nella chat di Twitch, sembra non essere stato colto in pieno. Il tenore dei commenti più in voga dal fronte dei critici è sul livello di “Asmodee doveva spendere di più”, “i giocatori non recitano”, “l’audio è di scarsa qualità”. L’ultimo punto è effettivamente vero, ma se Roma non è stata costruita in un giorno è anche vero che Critical Role non ha riempito i teatri dalla prima sessione. Le prime puntate, in termini di qualità audio/video, erano altra storia.

Qualcuno potrebbe obiettare che, proprio perché ormai quello degli actual play su Twitch è un fenomeno sdoganato, ci si sarebbe dovuti adeguare a certi standard ed offrire fin da subito un prodotto di grande qualità. Certo, Drawings & Dragons poteva iniziare in un castello, con le luci a lume di candela, i microfoni per ognuno dei giocatori, la musica di sottofondo pagata a prova di diritti d’autore, e tanto altro. Peccato che c’è un mondo reale là fuori, dove le cose funzionano secondo delle regole ben precise che in molti non conoscono. Ma ci torniamo dopo, perché fa parte del punto “Asmodee doveva spendere di più”.

Torniamo a “i giocatori non recitano”. Non lo fanno perché non sono attori, semplice. Critical Role riesce a restituire un certo pathos perché le puntate sono interamente sceneggiate. I giocatori recitano davvero, nel vero senso della parola perché 1) lo fanno di mestiere e, sebbene il Marvin interpretato da Roberto Recchioni abbia regalato perle notevoli, non può certo reggere il confronto con uno che recita di mestiere e 2) ognuno segue una parte, dal DM ai giocatori. Di fatto, Critical Role non è actual play, ma intrattenimento. Il tavolo di Drawings & Dragons è fatto di giocatori, amici che giocano a Dungeons & Dragons e nel farlo intendono condividere la propria passione con altri appassionati e ad altri potenziali. E questo ci porta al punto finale, i soldi che Asmodee doveva investire a quanto pare a badilate in Drawings & Dragons.

All’estetica mancano solo i nomi dei personaggi, ma per il resto ci siamo.

Nel mondo reale, i giochi di ruolo sono stati sdoganati in Italia da pochissimo. Dungeons & Dragons è di moda, fa tendenza, è sexy, è elegante ma non impegna da poco più di un anno. Un anno non è niente, perché a gennaio 2019 (data a caso) magari si scopre che la moda del momento è un’altra, e D&D ed i giochi di ruolo diventano “old”. Questo ragionamento è molto importante da tenere in considerazione per un’azienda che deve fare un investimento. Perché Drawings & Dragons, a fronte di un contenuto gratuito offerto su Twitch che intrattiene quasi 400 persone nei picchi più alti di ascolto, richiede una spesa neanche così poco impegnativa come si possa pensare. C’è una regia che segue gli eventi, così come persone che si occupano solamente di dare supporto al tavolo da gioco. Oltre ai materiali, ovviamente.

Considerando quanto è stato difficile far penetrare la cultura ludica in Italia negli ultimi anni, Asmodee Italia ha fatto anche troppo dal modesto punto di vista del sottoscritto. Certo, con qualche nota a margine da fare, ma sempre un passo importantissimo per dare dignità ad un mercato che ne ha bisogno. Perché se non è certo la prima volta che anche in Italia si gioca di ruolo su Twitch, è la prima che a scendere in campo è direttamente l’editore.

Cosa serve a Drawings & Dragons? Rimettere mano all’impianto audio che è già buono, ma ha bisogno di qualche accortezza per evitare che anche il minimo spostamento di dadi possa creare un caos uditivo; lavorare fin da subito per ottenere la partnership di Twitch, così da poter utilizzare la risoluzione dinamica per gli utenti che non sono in possesso di connessioni ad Internet troppo performanti; un leggero lavoro sulla grafica per inserire principalmente i nomi del DM e dei giocatori/personaggi, così da dare sempre un quadro chiaro della situazione; un moderatore per la chat, che con l’accrescere della popolarità rischia di diventare sempre più piena di personaggi poco utili.

Collegato a questo ultimo punto, Drawings & Dragons ha bisogno principalmente di continuare per la sua strada senza perdersi.

L’actual play è il modo migliore per diffondere la cultura del gioco di ruolo, con le sue risate, i tempi morti, i tiri di dado e le domande per i chiarimenti sulle regole. La “tv della verità”, la chiameremmo se fosse un altro medium. Critical Role e soci sono degli ottimi prodotti, ma sono appunto costruiti, splendidi attimi di intrattenimento che solo parzialmente rappresentano quello che fa veramente ognuno di noi al tavolo da gioco.

Buona la prima, quindi, con la necessità di non perdere il momentum e lavorare subito per migliorare quelle poche cose necessarie da limare.

Lo streaming della prima sessione di Drawings & Dragons

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