Intervista a cura di Samuele Zaboi
The Ballad Singer è un videogioco in via di sviluppo presso il team italiano Curtel Games. Da poco ha preso il via su Kickstarter una campagna per il finanziamento del progetto e noi di Games.it abbiamo avuto l’occasione di intervistare Riccardo Bandera, creatore del gioco.
Un sincero ringraziamento a Riccardo Bandera e a tutto Curtel Games per questa opportunità.
Games.it: The Ballad Singer è un progetto italiano, bene sottolinearlo sin da
subito, e molto ambizioso. Quando e come nasce l’idea di TBS?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Sono sempre stato affascinato dai libri game e a essere sincero non ho mai trovato un videogioco che riuscisse a soddisfarmi a pieno. Di videogiochi con molte scelte ce ne sono tanti, ma quante volte le decisioni del giocatore influenzano davvero il percorso narrativo? Questa idea mi ha accompagnato durante il corso degli anni e durante il corso di Intelligenza Artificiale all’università mi si è accesa la classica “lampadina” e così è nata la prima bozza del progetto.
Games.it: Tra le vostre fonti di ispirazione ci sono sicuramente altri titoli
GdR. C’è qualche gioco che vi ha ispirato in maniera particolare?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Molti sono i titoli che ci hanno ispirato. Baldur’s Gate e Never Winter Nights sicuramente hanno acceso la prima scintilla ma sono altri due giochi che hanno dato un’impronta ancora più marcata: King Arthur – The Role-playing Wargame e Darkest Dungeon. King Arthur mi ha dimostrato come non ci fossero regole scritte nel mondo dei videogame, un titolo davvero fantastico dove venivano uniti diversi generi in maniera perfetta. Darkest Dungeon invece ci ha aiutato a rivedere il concetto di “Game Over”, l’avventura continua, indipendentemente dal fatto che il tuo eroe preferito sia morto. Questo aspetto introduce diverse meccaniche psicologiche molto interessanti: innanzitutto ci si affeziona di più al protagonista, lo si potrebbe perdere da un momento all’altro e in secondo luogo ciascuna scelta va ponderata con molta attenzione. Questi aspetti trasformano in maniera profonda il titolo, rendendolo riflessivo ed emozionante (on sarà semplice scordarsi un’avventura dove ogni scelta è stata ponderata con cura!
).
Games.it: Per certi aspetti The Ballad Singer può essere definito un board
game diventato videogioco. Siete concordi con questa definizione? C’è
qualche influenza dai board game?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Siamo amanti dei board game ma non penso ci abbiano influenzato in maniera tangibile. Il “Domino System”, il nostro sistema di gestione del percorso narrativo, sfrutta molto la modularità degli elementi artistici e narrativi quindi ricorda la semplicità che troviamo in molti board game.
Games.it: L’industria videoludica sta vivendo un periodo di grande fervore,
assumendo un ruolo sempre più di rilievo nel mondo dell’entertainment
e, più in generale, dei mass media. Com’è stato il vostro approccio
con questa realtà da team italiano? Avete incontrato delle particolari
difficoltà?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Sicuramente il costo del lavoro in Italia richiede un investimento maggiore di quello che si potrebbe avere in altri paesi, questo fattore non si può dire che aiuti. La nota positiva è la comunità italiana, che sta rispondendo molto bene al nostro progetto e la cosa ci rende particolarmente orgogliosi. Fatichiamo un po’ a farci conoscere fuori dal territorio nazionale e Kickstarter è stato scelto anche per questo motivo!
Games.it: Negli ultimi giorni sta imperversando la discussione sulla presenza
o meno, all’interno di un videogioco, delle microtransazioni. Qual è
il vostro pensiero a riguardo? TBS avrà microtransazioni?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Non dovevate farmi questa domanda, potrei scrivere delle pagine su questo argomento. Dal mio punto di vista le microtransazioni sono la nuova piaga dei videogiochi, soprattutto perché introdotte in titoli comprati a prezzo pieno. Finché si tratta di titoli FTP e le transazioni riguardano esclusivamente elementi accessori non ho nulla in contrario, il problema sorge quando offrono scorciatoie al giocatore o addirittura vantaggi nel multiplayer. Non concordo con chi afferma che siano comunque elementi opzionali, in quei casi il titolo è stato appositamente studiato per fare sì che queste microtransazioni siano integrate nel gioco, diventando quindi parte integrante dell’intrattenimento. Ora una provocazione: potrei ritenermi soddisfatto quando uscirà un gioco con microtransazioni in due versioni. Una con il prezzo base più acquisti in gioco l’altra del prezzo comprensivo di tutte le transazioni effettuabili. Sarei curioso di vedere quanti acquisterebbero la seconda versione. Seguendo questo ragionamento, il prezzo di un gioco con microtransazioni risulta effettivamente un raggiro per il giocatore.
Discorso diverso sono le espansioni, sono totalmente opzionali, hanno un costo giustificato dalle spese sostenute per il suo sviluppo e consentono agli appassionati del titolo di continuare a divertirsi con contenuti differenti. Per TBS ci piacerebbe adottare una politica del genere, quindi se le cose dovessero andare come speriamo, poche e corpose espansioni destinate a espandere l’esperienza del giocatore. Per come stanno andando le cose direi “vecchio stile”. L’eccezione alla regola sarà per Kickstarter dove riteniamo doveroso premiare chi ci ha supportato sin da subito con una versione estesa del gioco. In questo caso chi dovesse acquistare il gioco successivamente e volesse comunque la versione Kickstarter di TBS dovrà spendere di più.
Games.it: Nel creare The Ballad Singer avete dato attenzione a ogni
particolare e dettaglio, compresa la colonna sonora e le musiche che
saranno presenti nel gioco. Quanto è importante per voi la musica
all’interno di un videogioco?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Per noi la musica in un videogioco è assolutamente fondamentale. Stiamo collaborando con due compositori e un esperto di effetti per rendere l’esperienza davvero indimenticabile. Abbiamo plasmato il “Domino System” in maniera tale che possa gestire anche l’aspetto musicale. Ciascun personaggio avrà la sua colonna sonora, così come ciascun luogo e situazione, con il risultato di decine di combinazioni adatte a ciascuna situazione. Se andate ad ascoltare le prime tracce che abbiamo registrato sentirete come ricordino molto di più quelle di un film rispetto a quelle di un videogioco.
Games.it: In TBS la morte non sarà un vero e proprio Game Over, quanto una
sorta di nuovo inizio. Non avete timore che questa caratteristica
possa, in qualche modo, spaventare i giocatori temendo di perdere il
“loro personaggio”?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Certo, siamo al lavoro su questo aspetto e probabilmente inseriremo una modalità per “deboli di cuore” con la possibilità di ripetere una scelta per capitolo. Ci rendiamo perfettamente conto che non tutti i giocatori siano “Hardcore” e alcuni preferirebbero vivere ugualmente l’avventura con una sorta di paracadute nel caso di scelta sbagliata. In tutti i casi rimarrà un gioco molto difficile, non sarà possibile salvare manualmente. Questa scelta apparentemente sadica è stata fatta perché anche la morte porta al mutare del percorso narrativo. Quindi nonostante sia una scelta frutto di un “errore” di decisione, avrà comunque ripercussioni nel filo narrativo. Di conseguenza per TBS il concetto di “perdere” non è valido. Si tratta di creare la propria storia e in questa c’è la possibilità che un avventuriero non ce la faccia! Se considerassimo TBS come una sorta di romanzo fantasy, l’eventuale morte di un protagonista aumenta il pathos di tutto il racconto. Al termine di una partita, quando non ci sono più personaggi disponibili, si sarà comunque creato un percorso narrativo che sarà molto probabilmente differente da quello successivo, quindi una storia diversa. TBS è un titolo basato sulla rigiocabilità!
Games.it: The Ballad Singer è previsto per PC/Mac e anche una versione mobile
è nei vostri progetti mentre la versione PS4 dipenderà dai stretch
goal della campagna Kickstarter. Avete intenzione di supportare,
magari in futuro, altre piattaforme e andare maggiormente incontro al
mondo console?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Se fosse per noi svilupperemmo TBS per tutte le piattaforme disponibili, purtroppo il porting su una nuova piattaforma presenta dei costi molto elevati. Molto dipenderà dal successo del titolo! Una caratteristica innovativa di TBS è la possibilità di continuare la partita da mobile attraverso lo stesso salvataggio presente su un’altra piattaforma. Questo aspetto ci entusiasma molto e speriamo di sviluppare al più presto le versioni mobile!
Games.it: Ringraziando nuovamente Riccardo Bandera e Curtel Games per la
disponibilità e l’occasione concessa, vogliamo concludere l’intervista
con uno sguardo al futuro. Qual è il vostro augurio per The Ballad
Singer?
Riccardo Bandera (Curtel Games): Nell’immediato futuro ci auguriamo di raggiungere e perché no, superare il goal di Kickstarter. Questo è il primo passo che ci consentirebbe di entrare nel mondo dei videogiochi e di dire la nostra. Abbiamo davvero tante idee e sarebbe davvero emozionante trovare sempre più appassionati interessati ai nostri progetti!
Vi ringrazio per l’intervista e l’opportunità di parlare del videogioco, non dimenticatevi di visitare la nostra campagna di Kickstarter!
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