Recensione a cura di Gianluca “DottorKillex” Arena
Quando nessuno se lo aspettava, quasi a ribadire che la compagnia non intende abbandonare il vasto pubblico delle console della famiglia 3DS (che sta lentamente raggiungendo la ragguardevole cifra di settanta milioni di unità vendute), Nintendo ha annunciato un nuovo modello della sua macchina portatile, privo del supporto alla stereoscopia ma forte di un redesign e di uno snellimento delle componenti.
Nintendo è stata così gentile da mandarci un New 2DS XL (questo il nome del nuovo modello) e noi lo abbiamo spolpato per voi: ecco che cosa ne pensiamo.
Colpo di scena
Dobbiamo essere sinceri: New Nintendo 2DS XL proprio non ce lo aspettavamo. Con il recente lancio di Switch a calamitare l’attenzione della stampa specializzata e del pubblico, nonché della grande N, impegnata a non ripetere alcuni degli errori di marketing commessi con Wii U, l’ultima cosa a cui pensavamo era l’ennesima iterazione della fortunata console portatile a due schermi.
E invece, col senno di poi, c’era spazio per una macchina economica ma non troppo (la qualità costruttiva è decisamente superiore rispetto al primo modello di 2DS), che potesse offrire tutte le comodità offerte dalla serie New con la sola rinuncia dell’effetto stereoscopico, che Nintendo stessa ha abbandonato strada facendo lungo il ciclo vitale di 3DS.
New Nintendo 2DS XL, in estrema sintesi, è proprio questo: un redesign che ha il duplice scopo di snellire la componentistica, e conseguentemente il peso, del modello 3DS XL e di offrire una ulteriore opzione di scelta a quanti non sono ancora entrati nel mondo delle console portatili Nintendo, o magari sono alla ricerca di una macchina con cui sostituire il loro primo modello, datato ormai 2011.
Tra le righe, e questa è un’ottima notizia per quasi 68 milioni di utenti in tutto il mondo, New Nintendo 2DS XL si fa latore di un messaggio chiaro da parte della casa madre, che, nonostante il successo che Switch sta riscuotendo, non sembra intenzionata a pensionare la sua linea di macchine da gioco portatili.
Prima di addentrarci nell’analisi tecnica, togliamoci subito il dente riguardante il prezzo: Nintendo non è famosa per vendere il suo hardware sottocosto, e con New Nintendo 2DS XL non ha fatto eccezioni: 149 euro sono pochi in senso assoluto, soprattutto per una macchina che può contare su una libreria sconfinata e di grandissima qualità, ma potrebbero risultare tanti se si pensa che i modelli precedenti (primo tra tutti il New 3DS XL) si trovano in rete più o meno allo stesso prezzo, se non addirittura a meno in caso di sconti particolari da parte di un dato rivenditore.
Sebbene con questa versione sia incluso anche il caricabatterie, che aggiunge valore al pacchetto, alcuni dei videogiocatori che si definiscono più “hardcore” opteranno, probabilmente, per il modello full optional, ma questa fascia di pubblico non è quella a cui la casa di Kyoto pensava quando ha realizzato questa iterazione.
Cura dimagrante
Partiamo da una delle feature che abbiamo maggiormente apprezzato, ovvero la riduzione e la ridistribuzione del peso: New Nintendo 2DS XL, rinunciando alla componentistica relativa all’effetto 3D, ha guadagnato circa settanta grammi, passando dai 330 del modello precedente a circa 260.
Se, sulla carta, questa diminuzione può sembrare trascurabile, nei fatti l’esperienza di gioco ne beneficia enormemente, soprattutto nel caso di titoli in cui l’utilizzo del pennino e dello schermo tattile è intensivo: questi, infatti, costringono a tenere la console con una sola mano (destra o sinistra che sia), e, nei vecchi modelli XL questo poteva causare un certo affaticamento già dopo sessioni di un’ora o giù di lì, soprattutto nei più giovani.
In aggiunta a ciò, lo spostamento di quasi tutta la componentistica hardware nella parte inferiore della console (dagli speaker per l’uscita audio alle fotocamere, peraltro adesso molto meno importanti nell’economia della console) ha spostato anche il baricentro della macchina, rendendone l’utilizzo decisamente più confortevole anche per sessioni di gioco prolungate.
Il risultato è che giocare a titoli incentrati sulla tattilità, come il recente Hey!Pikmin, si rivela adesso molto meno stressante per il braccio delegato a tenere la macchina, e la diminuzione di peso facilita la portabilità della nuova console, che sembra fare spazio, in un ipotetico zaino delle vacanze, al fratello maggiore Switch.
Questo snellimento non avviene al prezzo di null’altro che non sia la stereoscopia, beninteso: il supporto NFC, la maggiore velocità di calcolo, il nub analogico e i due pulsanti dorsali aggiuntivi sono tutti al loro posto, come per gli altri modelli della linea New.
Questo vuol dire che le esclusive come Xenoblade Chronicles X e The Binding of Isaac Rebirth sono perfettamente giocabili anche su 2DS XL, come anche i titoli Super Nintendo della Virtual Console, e che titoli intensivi dal punto di vista grafico (come Hyrule Warriors e, verosimilmente, quelli che arriveranno nell’ultima parte del ciclo vitale della macchina) non subiranno rallentamenti o cali di prestazione.
Invariati, quantomeno dopo le nostre prove, i valori di luminosità degli schermi, che ricalcano le dimensioni di quelli del modello 3DS XL, e la durata della batteria, che va da un minimo di tre ore e mezza ad un massimo di poco meno di sette, a seconda di variabili come l’indice di luminosità degli schermi, il gioco riprodotto, il Wi-Fi e così via.
Se non per la mancanza di supporto al 3DS, insomma, New Nintendo 2DS XL non rappresenta un compromesso rispetto ai modelli che lo hanno preceduto, quanto piuttosto un’alternativa, il cui design arrotondato è sicuramente più gradevole di quello del primo modello di 2DS, rispetto al quale, grazie al ritorno al design a conchiglia, gli schermi risultano molto più protetti, fattore da non trascurare soprattutto per l’utenza più giovane, incline a maltrattare (anche involontariamente) la console.
Seguendo questa stessa linea di pensiero, lo slot per le cartucce è stato posto nella parte inferiore del device, protetto da uno sportellino che fa un po’ di resistenza, accanto allo slot per la microSD, che, coma da tradizione, è inclusa nel taglio da 4 GB.
Se, da un lato, questa scelta evita espulsioni accidentali della cartuccia e protegge un punto “debole” del telaio, dall’altro rende più macchinoso il processo di cambio della scheda di gioco.
Qualcosa da migliorare
Nonostante questo redesign ci abbia colpito in positivo, non mancano aspetti che ci hanno convinto meno, tutti comunque abbastanza secondari ai fini dell’esperienza di gioco in sé: ci riferiamo allo stilo, alla qualità delle casse e alla finitura satinata della parte superiore della console.
La brevità dello stilo, dal nostro punto di vista, rappresenta la pecca più grande: più piccolo di quello del modello originario di 3DS, nonché di tutte le console con pennino mai prodotte da Nintendo, lo stilo di New Nintendo 2DS XL costringe ad un’impugnatura innaturale chiunque abbia superato la pubertà, a meno di non avere mani innaturalmente piccole.
Una scelta incomprensibile e anti-intuitiva, cui si può porre rimedio (almeno tra le mura domestiche) utilizzando uno stilo di uno dei modelli precedenti.
Le casse, poi, non restituiscono un audio forte e chiaro, rendendo di fatto indispensabile l’utilizzo di un buon paio di auricolari per ovviare al problema: probabilmente anche il loro slittamento nella parte bassa contribuisce a questo indebolimento, ma l’impressione è che la qualità dell’audio out of the box sia inferiore a quella dei modelli “premium”.
In ultimo, da bravi tech-obsessed, non abbiamo gradito la sensibilità della parte superiore della console, quella zigrinata, alle impronte digitali: il modello che Nintendo ci ha inviato è quello nero e blu, sul quale il problema è molto evidente anche avendo cura di sporcare il meno possibile il corpo della macchina.
Parliamo comunque di problemi minimi (stilo a parte), che non impattano sull’esperienza di gioco e si perdono se confrontati ai numerosi aspetti positivi di questa iterazione.
Commento finale
Oltre a sorprenderci al momento del suo annuncio, New Nintendo 2DS XL ha saputo farlo anche dopo diverse ore di test grazie alla qualità dei componenti, alla riduzione del peso e alle dimensioni compatte, che lo rendono il compagno di viaggio perfetto non solo per quanti desiderino entrare nel mondo della console portatili Nintendo, ma anche per chi ne possiede già una ma è fermo al primo modello di 2DS o al 3DS originario del day one.
Chi possedesse già un modello New, invece, può fare a meno dell’acquisto, a meno di non doverlo regalare a nipoti, figli o fratelli minori: per le fasce di pubblico più giovani, infatti, quest’ultima iterazione della famiglia di console 3DS appare semplicemente perfetta.