Articolo a cura di Stefano Pedrocchi
Presso gli studi di Halifax a Milano, abbiamo potuto presenziare a quello che è, a tutti gli eventi, il kick off stagionale della stagione calcistica a livello videoludico, ovvero il PES 2018 World Tour. In questo evento abbiamo passato del tempo con l’interpretazione di Masuda san ed il suo team, che ci ha presentato le nuove caratteristiche e miglioramenti, sperando nel possibile ritorno ai fasti di PES al trono dei simulatori calcistici.
Un lungo percorso
Durante la presentazione ufficiale, Masuda ha voluto sottolineare come la produzione di PES 2018 ha richiesto 3 anni di sviluppo, presentandosi come il più grande cambiamento alla serie calcistica di Konami da quando è arrivata sulle console di nuova generazione. Dopo una sere di piccoli annunci riguardanti il titolo, tra cui la chiarificazione che il personaggio di Usain Bolt sarà disponibile esclusivamente per coloro i quali preordineranno il titolo, dato che il contenuto non verrà rilasciato in futuro, come ha ben voluto specificare Adam Bhatti. Masuda ha successivamente rivelato il rilascio di una versione online beta disponibile tra il 20 e il 31 di luglio, una scelta molto particolare data la scarsa attinenza di Konami a rilasciare simili iniziative. L’online beta servirà per testare i match multiplayer e soprattutto la versione 3vs3, molto importante per questo PES 2018.
Migliorarsi è la strada per il successo
Tra le varie migliorie applicate alla nuova formula calcistica di Konami, Masuda si è concentrato principalmente sul fatto di come il team si sia dedicato ad un perfezionamento del sistema di controllo dei singoli giocatori. Il gioco ora sarà più moderato che in passato, in grado di favorire una migliore esperienza simulativa ed un avvicinamento al realismo che, attualmente, tutti stanno cercando di ottenere. Tecniche come il dribbling sono state affinate ed è stata aggiunta una maggiore fisicità nei contrasti di gioco, di cui ”outershield” è la punta di diamante. Questa feature dal termine complesso è essenzialmente la capacità dei giocatori di attutire il contatto con il proprio avversario, mantenendo il controllo del pallone anche contro avversari più stazzati. Bhatti ha fatto l’esempio di Marco Verratti, stella del PSG, per spiegare come la sua abilità di creare separazione tra sé e il suo avversario, non importa quanto superiore fisicamente, sia una chiave del suo gioco ed una funzionalità che PES 2018 vuole integrare al meglio possibile.
Inoltre vi è stato un sensibile miglioramento generale per quanto concerne il cosiddetto Real Touch +, ovvero tutto ciò che riguarda il realismo dei giocatori e i contatti sulle varie parti del corpo, come lo stop di petto ed affini, in grado di regalare un generale senso di realismo durante i match, facendoci sembrare i giocatori molto più vivi e credibili in base a come si comportano con il mondo di gioco. Un realismo che ha intaccato pure tutti i movimenti del pallone, ora influenzato in base a come viene colpito e con che forza in maniera molto più significativa che in passato.
Un grande sforzo, inoltre, è stato fatto sulle situazioni di calci piazzati, che hanno subìto un forte miglioramento, anche grazie al feedback dei fan, come sottolinea il buon Masuda. Sempre sul fronte del realismo, i portieri promettono di essere più reattivi e agili nelle situazioni di pericolo, oltre a vantare di una serie di animazioni che rispecchieranno perfettamente l’attuale stato emotivo dell’estremo difensore. Grande cura è stata riposta nella realizzazione degli stadi presenti in game, sfortunatamente solamente tre ufficiali nella nostra demo sul campo e nessuno appartenente ad una squadra italiana.
Meno esaltante ci è parso l’hud e l’interfaccia delle impostazioni di gioco, abbastanza povera, ben al di sotto dell’acerrimo rivale. Un vero peccato, dato che stiamo comunque parlando di una componente decisamente importante del titolo, che speriamo possa essere migliorata da qui all’uscita del gioco sugli scaffali.
A tu per tu con Masuda
Prima di poterci accomodare alle postazioni forniteci per la prova pad alla mano della nuova incarnazione calcistica di Konami, abbiamo avuto il privilegio di scambiare due chiacchiere con Kei Masuda, il quale si è reso disponibile a rispondere alle nostre domande. Per rompere il ghiaccio, siamo andati subito al sodo chiedendo quale delle nuove features rendeva orgogliosa Konami e la risposta è stata senza esitazione il nuovo sistema di co-op sia offline che online 3vs3. Non solo un semplice abbellimento ma un nuovo modo di intendere PES, data la necessità di coordinarsi tra i vari giocatori, che rende tutto più frizzante e divertente.
Durante la presentazione, la parola chiave è stata realismo, quindi non potevamo esimerci da fare una domanda a riguardo. Masuda ha ribadito anche in sede di intervista come l’implementazione del cosiddetto outershield sia ciò che lo rendesse più orgoglioso, visto che oltre ad essere una mossa funzionale in game rappresenta una reale mossa nel calcio giocato.
Molto più cauto è stato sulla questione licenze, visto che alla nostra richiesta di quali e quante squadre della nostra Serie A fossero presenti, ci si è limitato ad un semplice rinvio di informazioni, che verranno annunciate durante il periodo della Gamescom. Una situazione in continua evoluzione ma che avremmo preferito fugasse qualche dubbio sulla reale quantità e qualità di licenze di PES 2018.
Non poteva mancare una domanda sulla gestione della Master League e del suo sistema di mercato, spesso accusato di risultare troppo semplicistico da molti fan del titolo Konami. La soluzione del team di sviluppo è stata quella di focalizzarsi maggiormente sulla realtà, ed il sistema di trasferimenti e contratti dei vari giocatori rispecchieranno quanto avverrà nel mondo del calcio giocato e dietro le scrivanie dei grandi dirigenti.
Infine, per concludere, ci siamo tolti lo sfizio di chiedere perché non sia prevista ad oggi una versione per Nintendo Switch. Masuda, non esattamente sorpreso da questa domanda, ci ha detto che prima di prendere in considerazione qualsiasi porting sulla nuova nata Nintendo attende un feedback da parte degli utenti e successivamente i lavori inizieranno. Inoltre, ha sottolineato Masuda, Switch è una console molto diversa dalle altre ed il lavoro per mantenere intatta l’anima di questo PES 2018 non è esattamente roba da poco, quindi la situazione è ancora in divenire.
A suon di pallonate
Inutile dire che, come ogni gioco che si rispetti, le chiacchiere stanno a zero e tocca al campo ( o meglio al controller) dare il proprio verdetto. In primo luogo si nota come la ricerca del realismo sta sicuramente migliorando, a discapito ovviamente della velocità di gioco, ora con un ritmo più simile al calcio giocato e meno avvezzo a scorribande scatenate sulla fascia, anche se, va ammesso, in un certo senso è ancora possibile fare. Il controllo dei giocatori è decisamente ottimo, con dribbling, scontri fisici e quant’altro davvero ben fatti. I calci piazzati, dal canto loro, sono effettivamente stati rivisti ed attualmente sembrano funzionare egregiamente, in certi casi anche troppo, data la notevole semplicità con cui ci si può rendere pericolosi su calci d’angolo e punizioni. I rigori, invece, non convincono fino in fondo, data la combinazione di levetta e tasti da premere piuttosto scomodi e che soprattutto tolgono la possibilità di non far capire al nostro avversario, durante gli scontri in locale, quale sarà il nostro lato prediletto della porta. Difensivamente si sono fatti passi avanti ed il sistema di outershield funziona a dovere, sicuramente il vero pregio di questa prova con mano, rendendo gli scontri veramente molto fisici ed interessanti.
Passando per il lato tecnico, avendo provato sia la versione PS4 che la controparte PC, non abbiamo notato grandi differenze nel dettaglio generale né per quanto riguarda il frame rate. Se su console il tutto è accettabile, con dettagli comunque decisamente buoni, ammettiamo che ci saremmo aspettati di più dalla versione per computer, per ora non per nulla differente con la sua versione da console casalinga.
Molto bella infine la componente cooperativa, che regala attimi di divertimento sfrenato ed immancabili accuse a vicenda tra compagni di squadra in caso di errori. Perché senza un po’ di polemiche che esperienza definitiva di calcio sarebbe?
Go for the Goal
Nel complesso, questo PES 2018 ha sicuramente iniziato a virare verso la strada giusta in anni a lui poco favorevoli, il che fa ben sperare. Il sistema di controllo sembra decisamente più raffinato che in passato e le varie migliorie introdotte funzionano a dovere. Non manca qualche sbavatura, come una gestione degli hud non esattamente esaltante ed un comparto tecnico buono ma che non fa gridare al miracolo. Basterà tutto questo per poter riprendersi lo scettro di miglior gioco calcistico del mondo? Bisognerà attendere il 14 settembre per scoprirlo, quando PES 2018 arriverà sugli scaffali dei negozi, che ricordiamo sarà disponibile per PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One e Steam.