I costi delle console oggi, specialmente quando si parla di quelle nuove, non sembra proprio abbordabile. Però, secondo uno studio di Cuponation Italia, rispetto a 30 anni fa si risparmia.
Per la precisione il risparmio rispetto agli anni ’90 è del 16% mediamente. Per arrivare a questa conclusione i ricercatori sono partiti dal prezzo delle prime console del 1987, NES e SEGA Master System, che costavano 420 dollari al day one (considerando l’inflazione attuale, il prezzo reale all’epoca era di 199 dollari). In confronto la PS4 Pro e la Xbox One S costano meno, circa 350 dollari. Rispetto al primo modello di PlayStation, i costi della piattaforma Sony sono scesi del 15%, mentre è ancora maggiore il risparmio per la Xbox One: 25% rispetto alla prima console di Microsoft. Ciò lo si deve ad un processo che seguono quasi tutti i produttori (tranne Nintendo) che fanno raggiungere ai loro prodotti un listino di picco per poi procedere al graduale abbassamento dei prezzi.
Nintendo non ha seguito questa politica perché è stato sempre storicamente il marchio più “economico”, come dimostra anche Switch che costa 299 dollari, meno dei costi delle altre console concorrenti al day one. Considerando tutte le console degli ultimi 30 anni, se si esclude il NES Mini che è un caso particolare, per il resto la piattaforma più economica risulterebbe essere il GameCube che, con il prezzo adeguato all’inflazione, oggi costerebbe 265 dollari, seguita dalla Wii (296). Le più costose invece risulterebbero essere il SEGA Saturn (628 dollari) la PS3 (578 dollari) e la Xbox One (514). Ulteriori dettagli nell’infografica qui sotto.