Articolo a cura di Samuele Zaboi
In un’estate caratterizzata da tanto calcio giocato, con Europei e Coppa America già conclusi e con i principali campionati che si apprestano a iniziare questo mese, abbiamo avuto l’opportunità di provare una nuova build demo di PES 2017, il titolo calcistico di Konami in arrivo il 15 settembre. Ecco le nostre impressioni.
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Mas Que Un Club
In questo secondo Hands-On di Pro Evolution Soccer 2017 abbiamo avuto modo di conoscere maggiormente nel dettaglio la partnership siglata tra la Konami e il Barcellona. La software house ha mostrato di credere molto in questo tipo di accordi e pare intenzionata a proseguire con questa “nuova politica” anche nel futuro, imminente e più lontano. Nel capitolo di quest’anno il Camp Nou sarà esclusiva di PES e, oltre a questo, potrete conoscere a fondo il “mondo” della squadra blaugrana. Non vedrete infatti solo lo stadio di Messi & Co. ma anche la città ergersi attorno alla struttura e, oltre a questo, potrete mettere le mani sui giocatori che hanno segnato la storia di questo club. Una sorta di tuffo a pié pari nell’universo di uno club più importanti del calcio. Nella modalità MyClub potrete infatti incontrare Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho, Puyol o Xavi, solo per citarne alcuni. Accanto a questi atleti potrete sbloccare anche le divise storiche del Barcellona. Questa partnership non si esaurisce però qui e si estende anche ai titoli mobile di PES, dove Konami inserirà contenuti esclusivi sempre targati Barça. Ultimo, ma non meno importante, il club catalano campeggerà anche sulla copertina di PES 2017 (per l’Europa sarà disponibile anche una steelbox esclusiva).
Questa collaborazione segna una nuova era per la serie videoludica e Konami ha già confermato che sono in corso altre trattative con altri club per stipulare partnership simili, in grado di offrire nuovi contenuti esclusivi per gli utenti di PES. Molto dipenderà dal livello di contenuti inseriti e, soprattuto, dalle squadra con le quali verranno stretti questi accorti ma non vi è dubbio che l’iniziativa è interessante e potrebbe essere ben accolta dai fan della serie.
Si scende in campo
In questa prova di PES 2017 abbiamo avuto l’occasione di provare un numero maggiore di squadre rispetto alla precedente anteprima: per quanto riguarda le nazionale abbiamo potuto testare Francia e Germania mentre sul versante club erano presenti il Barcellona, l’Atletico Madrid, il River Plate e il Boca e infine anche un paio di squadra brasiliane. Tra gli stadi, naturalmente, era presente il Camp Nou, che abbiamo trovato fedelmente riprodotto anche nei più piccoli dettagli, sperando che questa cura e attenzione si possa riflettere anche sulle altre strutture presenti nel gioco.
Scesi in campo, siamo stati piacevolmente sorpresi da alcune migliorie già evidenti rispetto alla prima build di PES 2017. Per quanto riguarda i portieri, uno dei punti che ci aveva convinto di meno nella precedente prova, sono stati riscontrati passi in avanti: in quasi tre ore di test, gli estremi difensori non hanno mai respinto in malo modo le conclusioni avversarie favorendo facili tap-in da parte degli attaccanti. Il gameplay ci è apparso solido ed è stato messo maggior accento sulle caratteristiche peculiari delle diverse squadre: affrontare l’Atletico Madrid non sarà la stessa cosa che sfidare il Barcellona. I catalani, che onestamente ci sono apparsi volutamente potenziati, forse come premio per la partnership già citata, saranno in grado di colpirvi con fraseggi rapidi e di prima con una percentuale di realizzo spesso pari al 100%. Buone anche le animazioni dei calciatori, soprattutto per quanto riguarda i movimenti non direttamente collegati al controllo di palla: contrasti, proteste, richiami e smarcamenti ci sono sembrati migliorati dando nuovo contributo all’obiettivo di realismo tanto caro a Konami.
Le premesse per PES 2017 sono senza dubbio buone ma è ancora presto per poter esprimere giudizi. La più grande incognita riguarda le licenze presenti nel gioco, un fattore che se da un lato non può rovinare la qualità del gameplay, dall’altro può inficiare le vendite del gioco a favore della concorrenza. Resta inoltre da vedere se la cura dei dettagli per la realizzazione delle squadre, con le loro mentalità offensive e difensive e con il proprio stile di gioco, sarà presente anche in altri team. Occorre inoltre esaminare anche la modalità Master League per avere un quadro completo del lavoro Konami. Per avere risposta a queste domande sarà necessario attendere la pubblicazione di PES 2017 ma non neghiamo di essere fiduciosi.
Commenti finali
PES 2017 ci ha convinto in questa seconda prova, con alcuni miglioramenti già visibili rispetto alla prima build. La speranza è che queste premesse vengano confermate nel gioco completo anche se permangono alcuni dubbi, soprattutto per quanto riguarda le licenze. L’accordo con il Barcellona è sicuramente un primo passo importante ma per il momento non è ancora sufficiente. Konami ha mostrato di voler perseguire verso il realismo e sta inseguendo questo obiettivo con costanza e determinazione. Sono ancora diversi gli aspetti da valutare ma a un mese della release le premesse per PES 2017 sono decisamente buone.